Finiti i tempi in cui le previsioni meteo, quelle del Colonnello Bernacca, lasciavano spazi a interpretazioni, microclimi e stravolgimenti dell'ultima ora. L'allarme maltempo diffuso nella serata di sabato ha spinto il Comitato a fissare la prima partenza dell'ultima giornata di prove valide per la seconda tappa della Volvo Cup alle 10. Il tutto per approfittare della prevista sventolata mattutina (16/18 nodi previsti) e dare il via al maggior numero di prove possibili prima dell'arrivo del nucleo della perturbazione.
Tutto secondo copione. Almeno per quanto riguarda il tempo e l'aver strappato alla perturbazione tre regate realmente da brivido: un bottino di tutto rispetto viste le condizioni di altri prestigiosi campi di regata.
Meno prevedibile invece la classifica finale che risulta totalmente stravolta rispetto alle posizioni delle prime giornate di prove.
Se fino a stamani la tappa sembrava nel segno di Tonu Toniste alla barra di Lenny, la tre prove dell'ultima giornata hanno riaperto in maniera netta la classifica lasciando fino all'ultimo il fiato sospeso sul nome del reale vincitore della seconda tappa della Volvo Cup.
La classifica provvisoria vede infatti un podio tutto italiano: in testa Saetta seguita da Altea e Pilot Italia.
Da discutere però ancora la protesta proprio di Michele Paoletti, tattico a bordo di Pilot Italia. L'equipaggio del triveneto chiede la riparazione per la Zulu registrata sabato. I Comitato impiega più due ore per cercare di dirimere la questione. Alla fine, però classifica invariata: Saetta, Altea, Pilot.
"Mi sembrava strano - è il commento di Andrea Racchelli, che premiato dalla regolarità, conquista il secondo gradino del podio - siamo andati sempre abbastanza bene, ma non abbiamo mai brillato con prestazioni eclatanti".
A guardare la classifica però emergono dati tutt'altro che irrilevanti. Basti pensare che il peggior risultato scartato da Altea è un'undicesimo piazzamento... la dice lunga.
Si rivoluziona anche la classifica dei non professionisti.
Intoccabile il primo posto di Tonu Toniste. Batte bandiera norvegese il secondo classificato: Storm di Peder Jahre.
Il debutto del team napoletano a bordo di Sherekhan è nel segno del successo. Gianluca Marino al timone del tigrotto di Vittorio Papa si toglie anche la soddisfazione di un terzo piazzamento assoluto e nell'ultima prova subisce una collisione che lo costringe al ritiro. Il Comitato concede la riparazione e la classifica parla chiaro: terzo posto corinthian, tredicesimo assoluto: niente male per un debutto.
Al termine delle prove, la tradizionale cerimonia di premiazione. Premiati con premi in argento i primi dieci classificati della classifica generale e per i primi dieci della classifica corinthian. Non solo: grazie ai nuovi partner del circuito, sono stati estratti a sorte tra i pro e i corinthian due videocamere digitali Sanyo Xacti CA8 waterproof e due Multimaster Marine Top della Fein.
Si spengono i riflettori, le barche abbandonano lo Yacht Club Punta Ala, splendida cornice di questa seconda tappa. Prima dei saluti il ringraziamento non solo al circolo ospitante, prodigo nell'accoglienza e nella gestione in mare della flotta, ma anche al comitato di regata e al suo presidente Fabio Barrasso, che ancora una volta si è mostrato all'altezza della situazione e di una flotta maiuscola.
Sotto la regia di Mediavip, l'appuntamento è alla prossima tappa della Volvo Cup 2009, in programma a Lerici, dove la carovana Melges 24 si ritroverà tra il 15 e il 17 maggio p.v.
Nato il 26 dicembre, Giancarlo Pedote festeggerà anche il suo compleanno in una cellula di vita interna che è grande poco più di 2 metri quadrati, senza riscaldamento, senza bagno e con solo un fornellino da campeggio per cucinare. Ma comunque AUGURI!!!
Ai ritmi attuali, sembra certo che il leader (chiunque sarà) batterà il record di Armel Le Cléac'h del 2016 per il passaggio di Capo Horn, fissato a 47 giorni e 34'. La foto "innevata" è stata scattata da Boris Herrmann a bordo di Malizia-Seaexplorer
Per Christian Dumard, da Dalin a Mettreaux sono con tutti nello stesso sistema depressionario. Charlie Dalin:"Sempre stato in modalità regata e mai passato in modalità sopravvivenza" - Foto scattata a bordo da Paul Meilhat (Biotherm)
I leader, Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance), Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA) e Sébastien Simon (Groupe Dubreuil), dovrebbero superare Capo Horn lunedì. Nella foro il mitico Michel Desjoyeaux (le professeur) vincitore di due edizioni (2000/01 e 2008/09)
Solo 9 i minuti di distacco tra Yoann Richomme e Charlie Dalin. Mai un distacco così esiguo in tutta la storia del Vendée. Passaggio tranquillo e prime scelte per la risalita dell'Atlantico
Difficile però battere il record di di 1 giorno, 9 ore e 15 minuti detenuto da Comanche, perché il meteo promette di calmarsi. In testa lottano per la Line Honours Comanche e LawConnect
Per l'Italia Yachts 11.98 "Geex" il 2025 riparte col vento in poppa