Parte domani alle ore 12,00 la terza edizione della RORC Transatlantic Race: la regata oceanica di 2865 miglia che attraversa l’Atlantico da Lanzarote (Canarie) a Grenada (Mar dei Caraibi). Sulle banchine del Marina di Arrecife si respira ormai a pieni polmoni l’aria delle grandi regate oceaniche con la flotta della RORC Transatlantic Race 2016 – che ha radunato 15 equipaggi – indaffarata negli ultimi preparativi della vigilia di partenza e con navigatori e skipper concentrati sulle previsioni meteo dei primi giorni della corsa. I modelli meteo americani ed europei concordano e danno una fotografia abbastanza inusuale della situazione rispetto a quel che ci si aspetta dall’Atlantico in questo periodo, con il regime di Alisei non ancora instaurato e un grosso sistema depressionario associato a fronti estesi che imporranno scelte tattiche delicate.
Il record dei multiscafi della regata da migliorare è quello di Phaedo3, stabilito lo scorso anno con un tempo di 5 giorni, 22 ore, 46 minuti e 3 secondi. Sarà una lotta ad armi pari con Maserati Multi70 che cercherà di sfruttare al meglio l’assetto volante sulla parte sinistra dove foil a L e timone a T lavoreranno in sincrono (sulla parte destra navigherà in versione Mod tradizionale).
«Sarà una regata molto tosta. Siamo venuti qui per correre una transat a favore di Alisei e invece ci troviamo davanti un Atlantico irriconoscibile», spiega Giovanni Soldini. «La situazione quest’anno è complessa: l’Aliseo è disturbato da una serie di depressioni tropicali e la regata si giocherà sulla tattica per evitare di finire a metà rotta dove l’Aliseo soffierà a fatica. Vedremo se avrà ragione chi andrà a cercare il vento fra i fronti a Nord o chi punterà a Sud. Con i nostri foil se navighiamo con almeno 15 nodi d’aria siamo nelle condizioni ideali per confrontarci con Phaedo3».
A bordo di Maserati Multi70 per questo primo Atlantico, oltre a Soldini, regateranno in sei: Guido Broggi, Jean-Baptiste Vaillant, Carlos Hernandez, Oliver Herrera, François Robert e Francesco Malingri.
La speranza è l’ultima a morire e con venti leggeri previsti per le ore finali lungo la costa della Bretagna verso la Vendée, Yoann Richomme sa che ogni possibilità va sfruttata fino all’ultimo. Nella foto l'Imoca di Jérémie Beyou (Charal)
Richomme recupera qualcosa su Dalin favorito dai venti ed ora è a sole 155 miglia. Tante corse in una, dal Nord Atlantico a Point Nemo. Nella foto Denis Van Weynbergh, skipper dell'Imoca D’Ieteren Group al 35° posto
A causa di una rottura è caduto in acqua il gennaker da testa d’albero (J0), quello usato per le arie leggere, sotto i 12 nodi
Sabato 25 gennaio 2025 si terrà a Varese la decima edizione di “Tra Legno e Acqua”, il più importante convegno nazionale dedicato al mondo delle imbarcazioni d’epoca, classiche, storiche e della marineria tradizionale
Eric Bellion, skipper di STAND AS ONE-Altavia, ha contattato il suo team questa mattina intorno alle 08:33 UTC per comunicare il fallimento della riparazione effettuata sull'attacco della sua vela J2
Le pessime condizioni meteo hanno reso impossibile una riparazione in mare ed Eric rischiava grosso, perché era a rischio anche la tenuta dell'albero. L'approdo alle Falkland è stato difficoltoso per il mare in tempesta
Ha attraversato la linea d'arrivo questa mattina, martedì, alle 07:24 UTC ma per avere il suo bagno di folla dovrà attendere il pomeriggio quando la marea si alzerà e potrà così risalire il canale de Les Sables d'Olonne tra due ali di tifosi entusiasti
La patente D1, il cosiddetto “patentino” diurno entro 6 miglia dalla costa, per potenze fino a 115 cavalli, rilasciabile anche ai sedicenni, è stato fortemente voluto e ottenuto da Confindustria Nautica
"Ho capito che avrei vinto solo all’ultimo momento. Quattro anni fa pensavo di vincere fino al pomeriggio finale, prima che Yannick vincesse. Questa volta ho permesso a me stesso di crederci solo quando ho attraversato la linea"