Vela, 34ma America's Cup - Non la prende bene il nostro Cino Ricci, ma come lui anche altri “vecchi saggi” della vela, come il presidente del circolo Savoia Pippo Dalla Vecchia sono molto contrariati (eufemismo) per lo slittamento delle Ac 45 World Series napoletane. E’ “uno sfregio” che scredita Napoli. Non la manda a dire il presidente dello storico e prestigioso Reale Yacht Club Canottieri Savoia, nel commentare la decisione dell’AC Management di rinviare le regate dal 7 all' 11 aprile, per ragioni "tecnico-sportive". Lo slittamento e la conseguente riduzione del programma, comunicate ieri senza che nessuna istituzione (comune, provincia, regione, unione industriali) abbia avuto il coraggio di obiettare nulla, non può andare giù ad un Circolo che sull’America’s Cup a Napoli ci ha messo comunque la faccia. “Sono il primo a volere che Napoli ne esca come San Giorgio a cavallo – si sfoga Dalla Vecchia - ma in tutto il mondo, Italia compresa, verremo indicati come la città dove ogni volta le cose non si realizzano mai così come erano concepite. Ci hanno chiesto di lucidare il nome di Napoli sulle pietre di marmo più belle, per il riscatto della città. E tutto questo per un circo equestre che poco ha a che vedere con la vela, acrobati e saltimbanchi con caschi di protezione e tute spaziali. Io sono abituato a una cosa diversa, ma nonostante questo noi, come tutta la città, ci abbiamo messo la faccia e non capisco perché dobbiamo subire questo sfregio”.
Per Cino Ricci non si saprà mai la verità almeno finché non verranno disputate a Napoli anche le regate previste nel 2013. “Gli americani non parleranno mai di ritardi di Napoli, perché hanno venduto il format e devono ancora fare un'altra tappa a Napoli nel 2013. E poi devono stare ben attenti a non rovinarsi il mercato italiano della Coppa America, che è uno dei primi nel mondo. Perché noi siamo davvero gli unici tifosi. In America di questa America’s Cup non frega niente a nessuno, salvo a una piccola nicchia. Non è così in Nuova Zelanda e Australia, e magari in Inghilterra e Francia, dove ci sono molti velisti. Ma nessuno ha un popolo di tifosi come il nostro. Magari i velisti sono pochi, ma di tifosi ne abbiamo tanti”.
In Consiglio comunale l’opposizione, nonostante l’appoggio bipartizan all’iniziativa, spara a pallettoni. “Una città stravolta per soli cinque giorni di regate – tuona Gianni Lettieri, leader del centrodestra in Consiglio comunale a Napoli - ormai quella che era stata annunciata come la manifestazione dell'anno, è diventata un pasticcio e ci troviamo di fronte a un piano traffico che fa tremare, lavori che già stanno paralizzando la città da settimane e tutto solo per cinque giorni di regate che, certo, non hanno nulla a che fare con la vera Coppa America. Un carrozzone costato 10 milioni di euro solo per il marchio, venti volte quello pagato da Cascais in Portogallo e il doppio di quanto pagato da Venezia. Questo senza considerare i danni subiti dai tanti turisti che hanno prenotato a Pasqua sperando di assistere alle competizioni e, invece, potranno assistere solo a qualche spettacolino”.
Il carrozzone dell’America’s Cup aprirà infatti il 7 aprile e domenica 8 in piazza Plebiscito si terrà un appuntamento di presentazione alla città dell'evento. Fino all’11 si potranno vedere gli allenamenti degli equipaggi, sempre se arriveranno tutti come previsto, perché già molti Team stanno pensando di posticipare il loro arrivo. Il Public Event Village sarà aperto dalle 10 alle 24 e oltre a ospitare nella serata momenti musicali offrirà anche la possibilità di visitare mostre, un'area commerciale e un'area dedicata alla ristorazione tradizionale di alto livello. Un divertimento di altissimo livello per chi ha comunque prenotato una Pasqua di America’s Cup a Napoli! Ma il molo Beverello è vicino e ci sono sempre gli aliscafi per passare una giornata alle terme di Ischia per tenere la pressione arteriosa sotto controllo.
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