Il team di Maserati, capitanato da Giovanni Soldini, è pronto per affrontare la prima sfida del 2014 in oceano Atlantico. Il 4 gennaio il navigatore italiano e un equipaggio di 9 persone taglieranno la linea di partenza della Cape2Rio, la più lunga regata tra due continenti dell’emisfero sud: 3.300 miglia nautiche fra Table Bay, Cape Town (Sudafrica), e Rio de Janeiro (Brasile).
A bordo, insieme a Soldini, un team internazionale di nove persone: gli italiani Guido Broggi, Corrado Rossignoli e Michele Sighel; il tedesco Boris Herrmann; lo spagnolo Carlos Hernandez; i francesi Gwen Riou e Jacques Vincent; il danese Martin Kirketerp Ibsen; e per la prima volta il monegasco Pierre Casiraghi.
La Cape to Rio Yacht Race, giunta oggi alla 14a edizione, è una regata nata nel 1971, all'indomani del successo del navigatore sudafricano Bruce Dalling nella South Atlantic Single-handed Yacht Race del1968, che conquistò un secondo posto assoluto e un primo in compensato. Dalling divenne un eroe nazionale e in Sudafrica la vela oceanica cominciò a essere sempre più seguita e praticata.
La prima Cape to Rio vide 59 barche alla partenza, tra cui un equipaggio tutto femminile che per la prima volta partecipava a una regata transoceanica. Robin Knox-Johnston su Ocean Spirit vinse la prima edizione con il tempo di 23 giorni e 42 minuti. Pen Duick III, capitanato da Eric Tabarly, concluse la regata al quarto posto.
La terza edizione del 1976 vide la partecipazione di ben 128 barche, tra cui Chica Tica II (che vinse la regata in tempo compensato) e Guia III.
Nel 1979 l'arrivo della regata venne spostato a Punta del Este, Uruguay (4.500 miglia da Cape Town), nel 1993 ritornò a Rio de Janeiro. Nel 2006 venne cambiato il nome della regata (Cape to Bahia) e il porto d'arrivo (Salvador de Bahia), ma nel 2011 tornò a essere la Cape to Rio.
Attualmente il record della regata (Cape Town-Rio de Janeiro) appartiene a Zephyrus IV, un maxi americano di 74 piedi, che nel 2000 compì il percorso in 12 giorni, 16 ore e 49 minuti, grazie a condizioni meteo particolarmente favorevoli (l'anticiclone del sud Atlantico posizionato molto a sud) che gli permisero di fare una rotta diretta.
La speranza è l’ultima a morire e con venti leggeri previsti per le ore finali lungo la costa della Bretagna verso la Vendée, Yoann Richomme sa che ogni possibilità va sfruttata fino all’ultimo. Nella foto l'Imoca di Jérémie Beyou (Charal)
Richomme recupera qualcosa su Dalin favorito dai venti ed ora è a sole 155 miglia. Tante corse in una, dal Nord Atlantico a Point Nemo. Nella foto Denis Van Weynbergh, skipper dell'Imoca D’Ieteren Group al 35° posto
A causa di una rottura è caduto in acqua il gennaker da testa d’albero (J0), quello usato per le arie leggere, sotto i 12 nodi
Ha attraversato la linea d'arrivo questa mattina, martedì, alle 07:24 UTC ma per avere il suo bagno di folla dovrà attendere il pomeriggio quando la marea si alzerà e potrà così risalire il canale de Les Sables d'Olonne tra due ali di tifosi entusiasti
Le pessime condizioni meteo hanno reso impossibile una riparazione in mare ed Eric rischiava grosso, perché era a rischio anche la tenuta dell'albero. L'approdo alle Falkland è stato difficoltoso per il mare in tempesta
Eric Bellion, skipper di STAND AS ONE-Altavia, ha contattato il suo team questa mattina intorno alle 08:33 UTC per comunicare il fallimento della riparazione effettuata sull'attacco della sua vela J2
La patente D1, il cosiddetto “patentino” diurno entro 6 miglia dalla costa, per potenze fino a 115 cavalli, rilasciabile anche ai sedicenni, è stato fortemente voluto e ottenuto da Confindustria Nautica
"Ho capito che avrei vinto solo all’ultimo momento. Quattro anni fa pensavo di vincere fino al pomeriggio finale, prima che Yannick vincesse. Questa volta ho permesso a me stesso di crederci solo quando ho attraversato la linea"
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