Che delusione questa America’s Cup. Ormai sono diversi giorni che seguiamo le regate di Coppa America a San Francisco e possiamo garantire che questa edizione rivoluzionaria non appassiona. Si, è vero che le barche sono scenografiche e che vederle sfrecciare lungo la Baia a più di 40 nodi è uno spettacolo incredibile. Ma è tutto qui. Una volta ammirati i catamarani, non c’è più nulla da vedere. La folla che si raduna sul lungomare per seguire le regate si annoia. inizia a domandarsi dove sia andato a finire quello spettacolo di due barche che combattono sull’acqua a stretto contatto, quelle sfide che fino all’ultimo ti tengono con il fiato sospeso.
Il senso vero e proprio della Coppa America è andato a farsi benedire. Chi ha la barca più potente vince a mani basse, senza dover lottare. Anzi spesso basta solo aspettare che l’avversario si ritiri. Uno spettacolo desolante. Le sfide durano solo pochi istanti, perché ogni volta uno dei due partecipanti è costretto a ritirarsi. È successo ieri, ed è successo anche oggi.
Durante la presentazione di questa rivoluzionata Coppa America Russel Coutts aveva detto: “Ci serve che la competizione torni a funzionare bene da un punto di vista televisivo. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere un pubblico vasto, di far appassionare i giovani e di aprirci a nuovi orizzonti commerciali”. Ma una Coppa America senza emozioni può davvero appassionare? Certo che no. Ed è oramai evidente. Per ora l’unico spettacolo che emoziona veramente sono le scuffie e le pericolose manovre di questi giganti del mare.
Inoltre, il numero di spettatori a San Francisco è scarsissimo. Siamo lontani anni luce dalle cifre registrate a Valencia nel 2007. Basta uscire fuori dal Race Village per costatare che le persone non seguono minimamente l’evento. Molti turisti scoprono per caso, passando davanti al Pier 27, che a San Francisco si sta disputando la Louis Vuitton Cup.
Probabilmente questa edizione della Coppa America verrà ricordata, più che per le regate, per gli innumerevoli scandali.
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