Dopo due settimane di regata, Giancarlo Pedote e gli altri skipper del Vendée Globe hanno già superato l’Equatore. La flotta affronta ora un momento cruciale: la gestione dell’Anticiclone di Sant’Elena e il tentativo di agganciare la depressione che potrebbe portarli velocemente verso il Capo di Buona Speranza. Pedote, con il suo IMOCA Prysmian, naviga nel secondo gruppo che lotta per agganciare il sistema meteorologico favorevole prima che si chiuda. Le condizioni finora si sono dimostrate complesse, con meteo instabile e previsioni poco affidabili che hanno costretto gli skipper a frequenti aggiustamenti tattici. Ora la flotta si divide: chi riuscirà a sfruttare appieno la depressione a sud-est del Brasile potrebbe accumulare un vantaggio considerevole.
Christian Dumard, consulente meteorologico della regata, ha sottolineato l’importanza di questa fase:
"Le condizioni attuali potrebbero portare tempi record al Capo di Buona Speranza, ma solo per chi riuscirà a mantenere la velocità nel sistema depressionario. Gli altri rischiano di restare bloccati dall’Anticiclone di Sant’Elena."
Le prossime ore saranno decisive per determinare la distanza tra i gruppi. I leader hanno già trovato venti sostenuti di oltre 20 nodi, navigando verso il sud della punta africana. Per Pedote e il gruppo che lo segue, il rischio è di agganciare solo la coda della depressione o, peggio, di finire intrappolati nell’anticiclone.
Giancarlo Pedote, pur navigando nella seconda metà della flotta, rimane determinato e analizza costantemente la situazione meteo: “Stiamo navigando su un flusso di vento da est che ruota lentamente a nord, quindi che girerà lentamente verso nord-est. Questo flusso è generato da un anticiclone a ovest di Capo di Buona Speranza e da una piccola depressione che si è scavata al largo del Brasile e che sta avanzando verso Capo di Buona Speranza generando un flusso da nord molto interessante su cui la flotta dei primi sta scappando. Dietro di sé questa depressione lascerà una dorsale, cioè una zona di totale assenza di vento, dove al Nord di questo fronte ci sarà del vento da nord, e a sud di questo fronte ci sarà del vento da sud. Sarà necessario stare a nord di questo fronte e stare attenti a non farsi intrappolare nelle calme che ci saranno sul vuoto lasciato da questa depressione che avanza. Verso giovedì 28, l'anticiclone si sarà spostato lentamente a sud di Capo di Buona Speranza per cui dovremo cercare di navigare nella zona delle isobare in cui ci sarà più vento di settore nord-est / nord, per scendere il più rapidamente possibile verso il capo. Una navigazione che potrà essere complessa, con dei buchi di vento. Questo sarà lo scenario nei prossimi giorni”.
Con il Capo di Buona Speranza ancora a oltre 2.000 miglia, ogni opzione è aperta. I leader cercheranno di consolidare il vantaggio, mentre Giancarlo e gli altri inseguitori continueranno a sfruttare ogni possibilità per recuperare. La regata resta imprevedibile, e i ribaltamenti di classifica potrebbero essere frequenti nei prossimi giorni.
"Nonostante le difficoltà - continua Giancarlo – sono concentrato sulla strategia. La regata è lunga e l’obiettivo è sfruttare ogni nodo di vento disponibile. Ringrazio tutto il team e i tifosi italiani che mi sostengono da casa: non mi sento solo in questa sfida."
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Superato l’Equatore ora Giancarlo affronta un momento cruciale: la gestione dell’Anticiclone di Sant’Elena e il tentativo di agganciare la depressione che potrebbe portarlo velocemente verso il Capo di Buona Speranza