Domenica 9 novembre è partita la 10° edizione della Vendee Globe. Quest'anno un'edizione record sia per il numero di partecipanti, 40 skipper ammessi alla partenza, sia per possibili record di percorrenza viste le barche con foil di nuova generazione. Ma rimane che, per tutti gli skipper, rappresenta un'impresa che va la di là di una prestazione solo sportiva. L'atmosfera che si respira specialmente negli ultimi giorni in banchina è un misto di ossequio nei confronti degli skipper e degli equipaggi che finiscono gli ultimi lavori, rispetto per la loro concentrazione e professionalità, ma anche eccitazione del pubblico in cerca di un autografo o una foto, o di carpire gli ultimi pensieri e emozioni dei navigatori.
Quest'anno sono partite, come nella scorsa edizione, 6 donne tra cui la più giovane nella storia della Vendée: Violette d'Orange, 23 anni con un curriculum di navigazione già di tutto rispetto: minitransat, figaro, Jaques Vabre, e tutte le regate di preparazione alla Vendée 2023/2024. Alla sua prima partecipazione anche Justine Mettraux, trentottenne svizzera formatasi sul lago di Ginevra, mentre altre tre veliste sono "vecchie" e agguerritissime conoscenze: l'inglese Pip Hare, la tedesca Isabelle Joschke e la francese Clarisse Cremer, in gara dopo la gravidanza che, incredibilmente, le costò il timone di Banque Populaire, con una incredibile caduta di stile del popolarissimo team velico francese.
E poi c'è la grande e immancabile, Samantha Davies, 50 anni, inglese, trasferita in Francia da 15 anni, con una una lunga esperienza e tra le più grandi navigatrici della storia di regate in equipaggio e in solitario. Qui alla sua quarta partecipazione. Sam è skipper del nuovo IMOCA Initiatives Coeur e continua a gareggiare per supportare l'ente benefico francese Mecenat Chirurgie Cardiaque, che salva i bambini che soffrono di problemi cardiaci provenienti da paesi che non hanno le risorse per curarli.
Puo essere elencata tra i favoriti di questa edizione. Nell'ultima edizione per un problema alla chiglia generato da una collisione con un ofni (oggetto galleggiante non identificato) si ritira dalla regata, ripara in Sud Africa e riprende caparbiamente il suo giro del mondo fuori classifica e lo finisce accolta all'arrivo come ancora in gara. Dei risultati positivi della nuova barca dice: "È stata un'evoluzione graduale. Nei mesi successivi al varo della barca (nell'estate del 2022), abbiamo dovuto adattarci alla barca e abbiamo avuto diversi problemi tecnici. L'anno successivo, durante il refit, ho gareggiato in tre quarti di una regata intorno al mondo con equipaggio (The Ocean Race), che mi ha aiutato a imparare a spingere davvero i nuovi foil. Percorrere così tante miglia e partecipare a tutte le regate mi ha davvero aiutato a padroneggiare la barca. Abbiamo aggiunto nuovi foil e siamo stati in grado di vedere un nuovo guadagno in termini di prestazioni" e sui pronostci: "Ciò che mi renderebbe più orgogliosa sarebbe essere in gara dal primo giorno fino alla fine. È ciò che mi è mancato nelle mie due precedenti partecipazioni. Voglio navigare con impegno ed essere in prima linea".
In questa Vendee Romain Attanasio, suo compagno e padre della loro figlia é anche lui al via di questa edizione, nel suo caso per la terza partecipazione...
Non c'è che dire alla bambina non mancano i cromosomi salati!!!
Yoann Richomme, al timone di Paprec Arkéa, ha saputo navigare abilmente in questi venti più deboli e complessi, riuscendo ad aumentare il suo vantaggio a 16 miglia nautiche davanti a Charlie Dalin su MACIF Santé Prévoyance
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