Nel portare avanti il progressivo rinnovamento della gamma Posillipo, pur conservando il carattere distintivo che ha reso riconoscibili ed apprezzati questi yachts anche in campo internazionale, il cantiere punta sul nuovo progetto del Technema 75 seguito dallo studio dell’Arch. Carlo Galeazzi.
Il nuovo 75 è il modello più piccolo dell’intera gamma sul quale, ad oggi, si è intervenuti. Su indicazioni del management del cantiere, l’obiettivo principale sul quale Carlo Galeazzi ha concentrato i suoi sforzi era creare un motoryacht che non facesse rimpiangere gli spazi generosi offerti generalmente da imbarcazione di dimensioni maggiori.
Tale filosofia progettuale di partenza ha consentito quindi di ottenere un layout interno che offre in pratica le stesse ambientazioni normalmente presenti su una barca di 90 piedi.
Sottocoperta, oltre alle quattro spaziose cabine tutte dotate di bagno riservato con cabina doccia separata, è stato possibile ricavare altresì due cabine destinate all’equipaggio con accesso diretto dalla zona cambusa, disposta sul main deck. L’ ampia suite amatoriale che trova collocazione nella sezione più larga dello scafo e cioè a centro barca, è caratterizzata da un’area dressing separata e dalle grandi finestrature presenti su entrambe le murate.
Sul ponte principale, oltre all’ampio salone con annessa zona pranzo, trova posto anche un comodo bagno posizionato, a vantaggio della privacy, alle spalle della timoneria.
Per ciò che concerne le linee esterne della sovrastruttura, pur riprendendo il family feeling dei progetti più recenti (Technema 120’ e 90’) il designer ha enfatizzato il carattere di dinamicità dell’insieme accentuando le forme a cuneo delle volumetrie. Conseguentemente sono state differenziate tra loro le due finestrature laterali gemelle del salone che, su tutti i modelli precedenti, erano perfettamente simmetriche e speculari tra loro. L’effetto di questa scelta formale risulta evidenziato da un’impatto estetico forte che provoca la percezione di una linea più moderna ed aggressiva.
Il flying bridge è progettato per soddisfare tutte le principali attività della vita in barca all’aria aperta. Nella zona poppiera è presente un’area per alloggiare il tender anche se la stessa superficie può essere utilizzata per i bagni di sole (chaise longues) qualora il tender trovi invece sistemazione sulla plancia di poppa. Al centro è previsto un grande divano a C che può essere facilmente coperto da un tendalino, mentre a prua, oltre alla timoneria esterna, è collocato un ampio prendisole protetto dal parabrezza.
La speranza è l’ultima a morire e con venti leggeri previsti per le ore finali lungo la costa della Bretagna verso la Vendée, Yoann Richomme sa che ogni possibilità va sfruttata fino all’ultimo. Nella foto l'Imoca di Jérémie Beyou (Charal)
Richomme recupera qualcosa su Dalin favorito dai venti ed ora è a sole 155 miglia. Tante corse in una, dal Nord Atlantico a Point Nemo. Nella foto Denis Van Weynbergh, skipper dell'Imoca D’Ieteren Group al 35° posto
A causa di una rottura è caduto in acqua il gennaker da testa d’albero (J0), quello usato per le arie leggere, sotto i 12 nodi
Ha attraversato la linea d'arrivo questa mattina, martedì, alle 07:24 UTC ma per avere il suo bagno di folla dovrà attendere il pomeriggio quando la marea si alzerà e potrà così risalire il canale de Les Sables d'Olonne tra due ali di tifosi entusiasti
Le pessime condizioni meteo hanno reso impossibile una riparazione in mare ed Eric rischiava grosso, perché era a rischio anche la tenuta dell'albero. L'approdo alle Falkland è stato difficoltoso per il mare in tempesta
Eric Bellion, skipper di STAND AS ONE-Altavia, ha contattato il suo team questa mattina intorno alle 08:33 UTC per comunicare il fallimento della riparazione effettuata sull'attacco della sua vela J2
La patente D1, il cosiddetto “patentino” diurno entro 6 miglia dalla costa, per potenze fino a 115 cavalli, rilasciabile anche ai sedicenni, è stato fortemente voluto e ottenuto da Confindustria Nautica
"Ho capito che avrei vinto solo all’ultimo momento. Quattro anni fa pensavo di vincere fino al pomeriggio finale, prima che Yannick vincesse. Questa volta ho permesso a me stesso di crederci solo quando ho attraversato la linea"
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