Fronte unito per far fronte alle emergenze del dopo-mareggiata di Regione Liguria, Comune e provincia di Genova.
Solamente a Genova e nelle delegazioni i danni sul litorale ammontano a molte decine di milioni. A Levante, nel porticciolo di Nervi, il vento e la libecciata hanno distrutto completamente la copertura e gli impianti della piscina della società di pallanuoto, davanti alla spiaggia di Murcarolo le ondate che hanno raggiunto i primi piani delle case, hanno affondato barche , rimosso massi pesanti diverse tonnellate, sgretolato la veranda e gli infissi del centro anziani La Rotonda. Danni pesanti, a cabine,infissi, pontili e strutture in muratura, impianti idrici anche alla Lega Navale di Quinto, al centro sportivo Barracuda, Alla Sportiva Sturla, a Vernazzola, a Boccadasse. Una mareggiata simile, da queste parti, non si ricordava dal 1954.
Dopo la richiesta dello stato di calamità, avanzata ieri al governo, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e l’assessore comunale all’Arredo Urbano e ai litorali della città Roberta Morgano, insieme con i tecnici di Aster, i Municipi e la Protezione Civile regionale hanno compito in mattinata un primo sopralluogo nel levante cittadino, da Nervi a Boccadasse. Un'altra delegazione della Provincia di Genova si è invece recata nel ponente genovese, a Pegli e a Voltri.
Al termine della visita, il presidente Burlando, parlando con i giornalisti, ha fatto il punto delle situazione.
“ Vista la situazione, davvero pesante, crediamo sia necessario, da subito, mettere insieme le forze con Comune e Provincia per far fronte alle emergenze. La Sportiva Nervi, per esempio, con due squadre di pallanuoto in A1 e sette giovanili ha avuto danni che sfiorano i centomila euro e deve almeno poter ripartire al più presto per far fronte agli impegni agonistici. Così come le altre realtà viste oggi che vogliono tornare alla normalità”, ha affermato Burlando.
“Da subito, tenuto conto che siamo a fine anno, con i bilanci ormai chiusi, contiamo di avviare tutti insieme un sostegno finanziario temporaneo di alcune centinaia di migliaia di euro per far fronte alle richieste più urgenti. Poi, una volta completato l’elenco dei danni avvieremo le altre modalità di risarcimento attraverso il riconoscimento dello stato di calamità, che spero ci venga accordato dal governo, sebbene ci risulti che il capitolo di spesa dovrà attendere, forse, la prossima legge finanziaria perché, ahimè vuoto e altre forme di sostegno economico.
Fra le altri fonti possibili, penso, per esempio, a fondi non spesi del vecchio Fas (Fondi aree sottoutilizzate) che potrebbero essere recuperati e ai 21 milioni di euro stanziati dalla Regione Liguria per migliorare l’offerta turistica del territorio che potrebbero comprendere anche un sostegno alle aziende balneari.
Tutte modalità di intervento regionale che stiamo valutando, intanto martedì vareremo il primo intervento per le cose più urgenti da fare”.
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