La Regione Liguria chiede al governo Monti di trovare una soluzione, dopo il “no” annunciato a Bologna dal ministro del Turismo Pietro Gnudi alla richiesta di deroga della cosiddetta direttiva Bolkestein dell’Unione Europea sulle concessioni demaniali a uso marittimo turistico che cancella il rinnovo automatico delle concessioni balneari alla scadenza dei sei anni. Un provvedimento che mette in crisi le aziende balneari liguri che di fronte a un’asta rischierebbero di vanificare gli investimenti fatti.
Un annuncio che rammarica la vicepresidente della Regione Liguria Marylin Fusco “dopo che nell’incontro di una settimana fa, lo stesso ministro Gnudi aveva dimostrato un’apertura del governo ad approfondire il problema”, afferma.
“ Se in quell’incontro,presente anche il ministro agli Affari Europei Enzo Moavero e i rappresentanti della categoria dei balneari- il ministro Gnudi , oltre a comunicarci la conclusione della procedura di infrazione dell’UE, era già convinto di non voler chiedere la deroga all’Unione Europea, avrebbe fatto bene a informarci. A questo punto è urgente un nuovo incontro con il ministro per conoscere le decisioni del governo e per non dare informazioni sbagliate”, afferma la Fusco.
Sulla questione è netto anche l’assessore al Turismo Angelo Berlangieri che sottolinea come nella riunione romana “lo stesso ministro Moavero aveva affermato che il governo italiano, dopo aver superata la fase più acuta della crisi, fosse nelle condizioni di confrontarsi con l’Unione Europea anche sul problema della Bolkestein”.
Berlangieri chiede al ministro Gnudi una risposta urgente sulla volontà politica del governo.
“Vogliamo sapere se il governo Monti è disposto a considerare in maniera diversa la disciplina delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari, in quanto imprese particolari nel contesto delle aziende turistiche europee oppure si vuole appiattire sulla direttiva Bolkestein”, afferma l’assessore della Liguria.
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