Con la regata costiera su un percorso di 22,1 miglia (due giri di un quadrilatero segnato con boe gonfiabili nel golfo di Trieste), si è disputata la prima prova dell’ORC Sportboat European Championship, campionato europeo di imbarcazioni della categoria ORC di lunghezza compresa tra 6,00 e 9,15 metri, organizzato dal Diporto Nautico Sistiana.
Ventuno gli equipaggi partecipanti, in rappresentanza di sei differenti nazionalità. La flotta è separata in due divisioni, A e B, in base alle caratteristiche di rapporto peso-potenza di ognuna di esse (nella divisione A le barche con il rapporto più basso, quindi generalmente con un’anima più veloce).
Dopo un richiamo generale con gran parte degli equipaggi che si sono trovati in anticipo sulla linea del via, a causa di un’aria ancora molto instabile, il presidente del Comitato di Regata, Dodi Villani, ha dato partenza regolare alle 10:27 con un vento di 7 nodi, direzione 70°. L’equipaggio più veloce a completare il percorso è stato l’Ufo 28 Cattivick di Gianni de Visintini (Sovietà Velica di Barcola e Grignano) in 3 ore e 46 minuti; il più lento l’Este 24 Spirit of Camomilla di Graziano Alfredo, con il tempo di 5 ore e 6 minuti. In questo arco di tempo, il vento è stato molto variabile, soffiando nella prima parte della regata da 6 a 11 nodi, per scendere poi fino a 3, quando si è temuto per una riduzione del percorso. Il calo d’aria per fortuna è durato poco, garantendo un finale regolare con le barche spinte da 7-8 nodi.
Cattivick è risultato vincitore della divisione B davanti al Corsa 915 Sugar dell’estone Ott Kikkas (campione europeo uscente), timonato da Sandro Monefusco, e al Delta 84 Chardonnay di Ugo Guarnieri (Diporto Nautico Sistiana).
Giovanni Coccoluto Giorgetti, timoniere dell’Ufo 28 Cattivick: “Questa costiera nel golfo è stata una regata disputata con le caratteristiche tipiche delle regate di Trieste, con il vento che calava e poi ritornava. Era spesso complicato capire dove andare. Siamo partiti non troppo male e nel finale siamo risusciti a recuperare su Sugar che era davanti a noi. Nella seconda bolina abbiamo sfruttato bene un giro di vento a destra nel centro del Golfo. L’ultima poppa è stata molto divertente perché eravamo affiancati con Sugar. Siamo contenti perché l’Ufo 28 non è molto competitivo nelle regate ORC, ma abbiamo iniziato bene il campionato. Siamo un ottimo equipaggio e su questo dobbiamo contare. Tireremo sicuramente fuori il meglio di noi. Sugar e Chardonnay hanno qualcosina in più di noi, ma le indicazioni ricevute dalla regata di oggi ci fanno restare ottimisti per i giorni seguenti, anche perché da domani si regata sui percorsi a bastone. Noi navighiamo con lo spinnaker, che un po’ dovrebbe avvantaggiarci rispetto a chi utilizza il gennaker. Comunque, noi penseremo a fare bene quello che sappiamo fare e poi vedremo cosa salterà fuori”.
Nella divisione A successo del Melges 24 Il Grigio di David Tomasin (Società Velica Oscar Cosulich), davanti a Beugen II, l’SB4 dell’inglese Liam Pardy (costruttore della barca, interamente realizzata in carbonio sugli stessi stampi dell’SB20) e un altro Melges 24, Pac-Man timonato dallo sloveno Alan Mahne Kalin.
Francesco Crichiutti, timoniere del Melges 24 Il Grigio: “Siamo molto soddisfatti di questo risultato perché il nostro team è stato creato all’ultimo, a ridosso dell’inizio del campionato. Abbiamo lavorato un po’ in fretta per essere qua. Sinceramente non ci aspettavamo questo risultato, anche perché abbiamo commesso degli eroi e ci sono ancora delle problematiche sulla barca, ma che siamo pronti a sistemare da un giorno all’altro. Avere questi problemi, quando si arriva stretti con i tempi è normale. Oggi siamo partiti bene e abbiamo camminato con una buona velocità nei lati con il gennaker, quando abbiamo recuperato il terreno perso in bolina, perché abbiamo avuto diversi problemi con la drizza della randa, che è scesa più di una volta”.
La speranza è l’ultima a morire e con venti leggeri previsti per le ore finali lungo la costa della Bretagna verso la Vendée, Yoann Richomme sa che ogni possibilità va sfruttata fino all’ultimo. Nella foto l'Imoca di Jérémie Beyou (Charal)
Richomme recupera qualcosa su Dalin favorito dai venti ed ora è a sole 155 miglia. Tante corse in una, dal Nord Atlantico a Point Nemo. Nella foto Denis Van Weynbergh, skipper dell'Imoca D’Ieteren Group al 35° posto
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