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Vendée Globe: battaglia a Capo Verde

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Roberto Imbastaro

Bellissime le isole di Capo Verde: portano alla mente gli alisei, i pesci volanti, il sole, spiagge sabbiose. Ma queste isole sono state la scorsa notte il banco di prova della strategia dei solitari della Vendée Globe. L’arcipelago di Capo Verde è una trappola infernale, dove è facilissimo perdere ogni vantaggio acquisito in precedenza. E la scelta sul come passarle incide pesantemente sull’altra grossa incognita che i solitari dovranno affrontare subito dopo: il Pot au Noir, la zona di calma piatta nella quale arriveranno entro mercoledì. Chi avrà studiato bene il meteo ed avrà fortuna potrà attraversarla con pochi danni. Se si sbagliano i calcoli ci si può giocare lì una gran fetta delle possibilità di vittoria. I primi tre hanno optato per l'attraversamento dell’arcipelago al centro, mentre i loro cinque inseguitori hanno optato per il passaggio ad ovest. Una scommessa azzardata, secondo Jean Le Cam, il più ad est del gruppo di testa, che preferisce evitare le zone senza vento dell’ arcipelago a scapito di una posizione più favorevole in vista del pot-au-nero dei suoi avversari che hanno scelto l’ovest.
Nel duello di virate di questa notte intorno l'isola di Sao Nicolau, Loïck Peyron (Gitana Eighty), leader dallo scorso giovedì, ha ceduto solo per lo spazion di un rilevamente il primo posto a Jean Le Cam (VM Matériaux), passato un po’ più ad est. Ma dalle 11, il tre volte vincitore della Transat riprendeva la leadership sul tre volte vincitore della Solitaire du Figaro, che, comunque, entrerà negli annali di questa gara per essere stato il sesto leader provvisorio di questa edizione.

Lasciando i primi si deve per forza parlare di uno dei grandi favoriti che è rimasto indietro per dei problemi elettrici al suo Foncia. Michel Desjoyeaux è ripartito da Les Sables d’Olonne in 26ma posizione ed ora, una dopo l’altra, sta scalando posizioni in classifica. Ora è al 19° posto a 650 miglia dai primi. Questo lunedì le due vittime del “professeur Michel£ sono stati Unai Basurko (Pakea Bizkaia) e Rich Wilson (Great American III). I prossimi nel mirino sono Jonny Malbon (Artemis) e Steve White (Toe in the Water), che sono “solo” 160 miglia davanti a lui. Anche Dominique Wavre (Temenos II), il primo a ripartire tra queslli che hanno avuto rotture, si sta comportando benissimo ed è già in 14a posizione. Gli ultimi tre che hanno lasciato les Sables d’Olonne, invece, sono ancora lontani: Bernard Stamm (Cheminées Poujoulat), Derek Hatfield (Algimouss Spirit of Canada) e Jean-Baptiste Dejeanty (Groupe Maisonneuve) accusano rispettivamente 1322, 1705 e 2131 miglia di ritardo da Peyron.
Alla radio Loïck Peyron commenta così la giornata:” E'stata una incredibile bagarre questa notte e non è ancora finita. Ho dovuto fare molte virate e non è certo semplice con barche così grosse. In pratica in una notte “nera” sono riuscito a passare la notte in bianco, con il vento che a volte accelerava e a volte calava completamente tra le isole. E’ stato un vero slalom. Le segnalazioni meteo, poi, non sono ancora chiare per il passaggio del pot-au-noir. Si dovranno fare delle scelte tattiche difficili e spero di non sbagliarle”.
La classifica
1 - Loïck Peyron (Gitana Eighty) a 21 408 miglia dal traguardo
2 - Jean Le Cam (VM Matériaux) a 24,3 miglia dal leader
3 - Sebastien Josse (BT) a 27,4 miglia
4 - Jean-Pierre Dick (Virbac-Paprec 2) a 82,6 miglia
5 - Vincent Riou (PRB) di 84,8 miglia


17/11/2008 23:49:00 © riproduzione riservata






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