Solo nell’Atlantico del Nord Michel Desjoyeux ha ritrovato gli alisei del Nord - Est i quali stanno soffiando tra il tropico e l’equatore, mentre Rouland Jourdain ha sensibilmente rallentato a sud proprio in pieno Pot au Noir.
Se Rouland Jourdain la notte scorsa ha bruciato delle buone possibilità, non è stata certo per la velocità eccessiva anzi!
Lo skipper di “Veolia Environnement” ha lottato con la Zona di Convergenza Inter Tropicale (ITCZ) mentre si trovava al 3° Sud, fatto che dimostra che il Pot au Noir, già superato dal leader Michel Desjoyeux, tende a discendere piuttosto che a risalire al Nord dell’equatore.
Al solitario non gli resta così che sperare che questa calma, questi fulmini e lampi, queste masse nuvolose imprevedibili decidano di non ritornare alla normalità, ovvero verso il 2° Nord, un evento che lo intrappolerebbe.
Per Jourdain il Pot au noir è arrivato in piena notte: un momento difficile ma che fa sperare nel nuovo giorno quando il sole metterà un po’ d’ordine tra i cumuli nuvolosi che potrebbero trasformarsi in vapore acqueo.
Desjoyeux ha penato per 20 ore, Rouland registra un passaggio più veloce…E Armel Le Cléac'h (Brit Air)? Sicuramente non riuscirà a raggiungere la zona di convergenza prima del fine settimana, tanto che il ZCIT avrà il tempo di dirigersi verso zone più settentrionali.
Le sue opportunità tattiche quindi si riducono inesorabilmente tanto che diventerà difficilissimo potersi disfare di queste barriere equatoriali: dal settore Est farà rotta per Nord per poi tentare di passare attorno al 33° Ovest del Pot au noir.
Il problema non si pone ancora per il duo franco britannico: Marc Guillemot (Safran) e Samantha Davies (Roxy) i quali hanno abbastanza vento nelle vele per riuscire ad aggirare la depressione brasiliana che sta spostandosi verso l’Africa.
Divergenze d’opinione per il trio che sta cominciando la risalita al largo dell’Uruguay: Brian Thompson (Bahrain Team Pindar) ha perso molte miglia di vantaggio su Dee Caffari (Aviva) che vede il grande sogno di una volata trasformarsi in un dettaglio.
La britannica è a sole 60 miglia dal suo compatriota! Dietro di sé la Caffari ha lasciato Arnaud Boissières (Akéna Vérandas) che non è più nello stesso sistema meteo e ha scelto di fare il suo cammino seguendo la costa di Mar de la Plata.
I due inglesi rischiano fortemente di finire in una zona di fiacca, dove diventerebbe necessario cambiare la tattica.
Steve White (Toe in the water) è sicuramente il più rapido della flotta: a più di 15 nodi di media, è guidato da un forte vento proveniente da Ovest che l’ha già spinto fino alle Falkland. Entro la fine del week-end l’imbarcazione britannica avrà ritrovato temperature più clementi e brezze meno violente.
Questo non è ancora il caso dell’americano Rich Wilson (Great American III) che ha ancora 1200 miglia di Pacifico da navigare, mentre il duo di coda ha da poco attraversato la porta dei ghiacci del Pacifico Ovest. Ora si punta a Est verso l’ultima porta…
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