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SYDNEY HOBART

Sydney-Hobart: Skandia o Wild Oats XI?

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Fabrizio D'Andrea

Contrariamente ai pronostici, compreso quello dello skipper Grant Wharington, Skandia detiene il comando della Rolex Sydney Hobart davanti all'arci-rivale Wild Oats XI, nonostante una differenza d'età di quattro anni. Prima della partenza Wharington aveva dichiarato: "In una regata tipica pensiamo che Wild Oats possa raggiungere Hobart con un vantaggio di due ore, semplicemente perché è una barca più giovane di quattro anni. Inoltre le sue lame della chiglia e del timone sono più sottili." Pertanto, l'obiettivo di Skandia è vincere il premio più ambito in questa regata, la Tattersalls' Cup che è assegnata al vincitore overall della corsa in tempo compensato IRC.

Entrambi gli yacht hanno una lunghezza overall di 30 metri (98 piedi) e sono dotati di chiglie basculanti. Don Jones di Melbourne, Australia, ha progettato Skandia per Wharington, mentre Wild Oats XI è stato disegnato dallo studio di John Reichel e Jim Pugh a San Diego, per l'australiano Bob Oatley (Sydney). Wild Oats XI ha stabilito l'attuale record di regata al suo debutto nella Rolex Sydney Hobart del 2005 - 1 giorno, 18 ore, 40 minuti e 10 secondi - e si è allenato duramente con l'obiettivo di conquistare la sua quarta vittoria in tempo reale e infrangere il suo precedente record.

Tra le modifiche effettuate per migliorare la sua performance alle andature portanti figurano un bulbo più leggero e nuove vele più grandi avvolgenti da lasco come quelle utilizzate sui Volvo 70. Ciò nonostante, in questa edizione della regata caratterizzata da venti portanti, Skandia è riuscito a superare Wild Oats XI quando nelle prime ore di ieri mattina il vento di 20-25 nodi da nord est è iniziato a calare lungo la costa meridionale del New South Wales. Skandia, che apparentemente manteneva un angolo più efficiente nella leggera brezza, è riuscito a conquistare un leggero vantaggio. Il suo navigatore, Graeme Taylor, ha dichiarato: "Abbiamo fatto delle buone scelte tattiche sfruttando al meglio i salti di vento della notte ed entrando in quattro nodi e mezzo di corrente favorevole."

Dopo l'alba, il vento di gradiente da nord è nuovamente rinfrescato e alle 13.00 AEDT ha raggiunto 28 nodi, consentendo agli yacht in testa alla flotta di procedere a tutta velocità verso Tasman Island. Alle 17.00 AEDT, Skandia era ancora al comando, 68 miglia nautiche ad est di St Helens lungo la costa della Tasmania e 190.7 miglia nautiche dal traguardo, procedendo a 15.1 nodi. Wild Oats XI, cinque miglia più sottocosta, seguiva con un distacco di sole 3.3 miglia, navigando a 16.7 nodi e guadagnando terreno.

Stando alle dichiarazioni del navigatore Ian Burns, nel pomeriggio Wild Oats XI è stato ingaggiato in un appassionante duello di strambate con Skandia, che ha tenuto duro difendendo il suo vantaggio. Al momento della nostra conversazione con Burns, Wild Oats XI procedeva con un vento da nord di 28 nodi, raggiungendo punte di 25 nodi di velocità con il suo nuovo spinnaker 'Super Whomper' di 900 metri quadri. "E' una regata bellissima; una navigazione fantastica," ha dichiarato Burns. "Un po' di tempo fa siamo finiti in un buco d'aria ma ora, con il vento in aumento, stiamo lavorando duramente per raggiungere Skandia."

Tuttavia, è probabile che il record di regata sfugga sia a Wild Oats XI sia a Skandia. Per infrangerlo, infatti, i due yacht dovranno completare il percorso entro le 07.40 AEDT di domani. Potrebbero farcela se manterranno la velocità di 15 nodi e oltre con la quale navigavano nel pomeriggio. Ma con il previsto calo di vento in serata, si tratta di un obiettivo improbabile: le 41 miglia dal faro della Tasmania attraverso Storm Bay e le ultime 11 miglia lungo il fiume Derwent fino al traguardo saranno caratterizzate probabilmente da brezze leggere e instabili.

Alle 17.00 AEDT il leader della flotta IRC in tempo compensato era il TP52 Cougar II di Alan Whiteley, seguito dal TP52 Ragamuffin di Syd Fischer, entrambi disegni Farr, seguito dal Cookson 50 a chiglia basculante Quantum Racing di Ray Roberts, altro progetto Farr.

La flotta internazionale non ha per il momento lasciato un forte segno in questa edizione della regata. Contrariamente ai pronostici, data la sua età, Ragtime (USA) mantiene il passo di yacht 35-40 anni più giovani e in alcuni casi anche più grandi. A metà strada dello Stretto di Bass, Chris Welsh e il suo equipaggio saranno senza dubbio soddisfatti di essere 17esimi in reale e 11esimi overall in compensato. Akke Alle spalle di Ragtime segue Walross IV (GER), tuttavia l'equipaggio tedesco sta solo ora entrando nello Stretto di Bass e dovrà fare miracoli per recuperare il terreno perso in compensato. Anche l'esperto velista d'altura francese Gery Trentesaux non ha vita facile a bordo di Lady Courrier. E' appena entrato nello Stretto di Bass insieme a Jus' Do It (GBR) di Ian Darby e 41 Sud (New Caledonia) di Jean Luc Esplaas. Pachamama (SUI) chiude il gruppo. Dario Schwoerer è ora diretto a Eden per cercare riparo durante la notte. "Abbiamo visto un'immagine satellitare del sistema frontale che si sta dirigendo sullo Stretto di Bass. Siamo sempre molto prudenti con il meteo, pertanto abbiamo deciso di rifugiarci ad Eden e lasciare che il fronte passi. Speriamo di raggiungere Eden verso le 9-10 di questa sera. Decideremo quando ripartire in base alle condizioni, può darsi che anche domani si possa riprendere la gara," ha commentato Schwoerer.

Pachamama è una barca da crociera condotta da un equipaggio ridotto, quindi la sua prudenza è comprensibile. Nonostante questo contrattempo, che potrebbe compromettere l'obiettivo di raggiungere il traguardo entro Capodanno, Schwoerer è felice di aver partecipato alla regata: "La partenza è stata straordinaria e molto appassionante, con tutta quella folla di barche intorno a noi, gli spettatori a terra e gli elicotteri in cielo. Non avevamo mai provato prima d'ora una sensazione simile. Lasciata la baia di Sydney, abbiamo quasi sempre navigato con altre 14-15 barche intorno a noi. Non siamo abituati a ciò nei luoghi remoti dove siamo soliti navigare. Indipendentemente da quello che accadrà nelle prossime ore, auguriamo il meglio a tutti gli altri equipaggi impegnati nello Stretto di Bass e speriamo di rivederli presto."

Fino ad ora ci sono stati tre ritiri. Graeme Ainley, lo skipper del Farr 53 Georgia che ieri notte è affondato dopo che i suoi 14 membri d'equipaggio sono stati tratti in salvo dal Volvo 60 Telcoinabox Merit, ha raccontato l'accaduto da bordo della lancia della polizia Nemesis, diretta a Batemans Bay: "Stavamo navigando a circa 15 nodi di velocità sotto spinnaker poco dopo aver completato il nostro radio sked. Abbiamo sentito un forte boato, seguito da un secondo boato. Probabilmente abbiamo colpito un oggetto piuttosto solido, ma non siamo riusciti a vedere nulla. L'asse del timone è fuoriuscito e la barca ha iniziato a fare acqua da poppa. Poi abbiamo perso la timoneria e abbiamo dovuto ammainare in fretta lo spinnaker."

Non riuscendo a fermare l'acqua, l'equipaggio di Ainley ha deciso di abbandonare Georgia. Stando alle dichiarazioni di Ainley, il battello della regata JBW ha gestito l'intera operazione in "maniera eccellente e professionale" e i corsi di sicurezza e soccorso in mare che tutti gli equipaggi della Rolex Sydney Hobart devono completare hanno consentito al salvataggio di procedere secondo i piani. Circa mezz'ora dopo il salvataggio, Ainley e il suo equipaggio a bordo di Merit hanno visto Georgia affondare, attendendo l'arrivo di Nemesis.

Il secondo ritiro nella flotta dei 100 partenti è quello di Sanyo Maris di Ian Kiernan, Tasman Seabird yawl di 50 anni magnificamente restaurato. Il gooseneck del boma della randa si è rotto mentre Sanyo Maris procedeva sotto spinnaker con 30 nodi di vento da nord est al largo di Jervis Bay, lungo la costa meridionale del New South Wales. "Non ci è stato possibile riparare il danno e intorno all'una di notte, con grande rimpianto, ci siamo ritirati," ha dichiarato Kiernan. "Data le regola del Green Cape abbiamo pensato che non fosse accettabile entrare nello Stretto di Bass," ha aggiunto. Le istruzioni di regata, infatti, prevedono che quando le barche raggiungono la latitudine di Green Cape, punto di partenza dalla costa australiana per la Tasmania attraverso lo Stretto di Bass, devono chiamare il battello JBW e dichiarare d'essere in condizione di continuare la regata.

Il terzo ritiro è stato quello del Farr 40 Inner Circle (Ken Robinson/Darren Cooney) a causa di un guasto al generatore. Altre 97 barche sono ancora in gara verso Hobart.

Wild Oats XI di Bob Oatley ha stabilito l'attuale record di percorrenza nel 2005: 42 ore e 40 minuti. Per migliorare questo tempo, il primo yacht in gara deve raggiungere il traguardo di Hobart entro le 07.40 AEDT di domenica 28 dicembre.


27/12/2008 23:45:00 © riproduzione riservata






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