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SYDNEY HOBART

Sydney-Hobart, la tattica vincente di "Quest"

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Fabrizio D'Andrea

Bob Steel, esperto velista oceanico di Sydney, ha vinto il maggior premio in palio nella Rolex Sydney Hobart, la Tattersall's Cup che viene assegnata al vincitore overall in tempo compensato. Dopo una lunga sosta di cinque anni, Steel ha deciso di partecipare nuovamente alla regata, vincendo questo ambito premio per la seconda volta a bordo di Quest.

Steel vinse la Tattersall's Cup nel 2002 con il precedente Quest, un Nelson/Marek 46, e suggellò il momento della vittoria gettando il suo orologio nelle acque di Sullivans Cove, per poter indossare il Rolex Yacht-Master appena ricevuto in premio.

Spronato dall'alto livello agonistico in Australia degli yacht appartenenti alla classe TP52, che regatano bene in compensato IRC e che in Mediterraneo hanno un circuito di classe, Steel ha acquistato un Farr di due anni fa. Dopo aver ottenuto ottimi risultati nelle regate inshore, Steel ha deciso di ritentare la fortuna nella Rolex Sydney Hobart, insieme a molti dei velisti che parteciparono alla vittoriosa edizione del 2002.

Oltre a Steel, quest'anno figurano nell'equipaggio cinque dei velisti del vecchio equipaggio: Michael Green, Peter Messenger, Andrew Pearson, Bruce Baker e Carl Crafoord, navigatore nel 2002. Questa è la quarta vittoria di Crafoord nella Rolex Sydney Hobart. Steel e Green l'hanno arruolato 72 ore prima dell'inizio della regata, quando si sono resi conto che, in vista della complessa situazione meteorologica, il suo contributo sarebbe stato molto prezioso per il navigatore Bruce Baker.

Green, alla sua 30esima Rolex Sydney Hobart, ha dichiarato: "Ho chiesto a Carl e Bruce di comportarsi come marito e moglie, ossia trovare soluzioni e dirmi esattamente che cosa devo fare. Ciò mi ha consetito di concentrarmi sulla velocità della barca, che penso sia una delle cose che so fare meglio. Per tutta la regata abbiamo sempre mantenuto la velocità massima, navigando a più di 20 nodi."

La mossa che ha consentito a Quest di staccarsi dagli altri TP52 e dalle altre barche di velocità simili, tra cui il Cookson 50 Quantum Racing di Ray Roberts e il Reichel/Pugh Yendys di Geoff Ross, è stata la strambata della prima notte, con la quale Quest si è allontanato dal gruppo e si è diretto verso la costa del New South Wales. "Stavamo mappando la corrente per decidere se seguire il vento o la corrente," ha dichiarato Green, descrivendo il momento critico. "Quando abbiamo visto le ultime GRIB (previsioni generate da computer) ci siamo resi conto che ci sarebbe stata una buona brezza verso costa, quindi abbiamo deciso di seguire il bordo della corrente ed entrare nella zona d'aria, dove precedentemente le GRIB avevano dato vento nullo."

Green aveva calcolato che dopo la strambata necessaria per raggiungere nuovamente gli altri 50 piedi, Quest avrebbe registrato un vantaggio di quattro miglia. "Penso che in quattro ore la corrente abbia generato una differenza di velocità di un nodo." Ciò può sembrare poco, ma gli arrivi ravvicinati dei TP52, quattro dei quali hanno tagliato il traguardo nel giro di 45 minuti, dimostrano quanto anche il minimo vantaggio sia determinante per il risultato finale.

Quest ha registrato un distacco analogo, all'altezza del faro della Tasmania, sul suo rivale più vicino, il TP52 Cougar II di Alan Whiteley (Melbourne, AUS). Steel ha poi dovuto affrontare le ultime 40 miglia del percorso di bolina con raffiche di oltre 40 nodi da nord ovest. Ad agosto, durante l'Audi Hamilton Island Race Week, Cougar II aveva dimostrato un miglior passo nelle andature strette, battendo Quest per due punti nella classe grand prix IRC. Ma la chiglia più pesante con la quale Steel ha poi equipaggiato Quest gli ha consentito di tenere il passo con Cougar II nel forte vento da nord ovest. "Avevamo tutta la rigidità necessaria, potevamo spingere sull'acceleratore e ci siamo allungati un po'" ha dichiarato Green, aggiungendo che tuttavia non sono state tutte rose e fiori, soprattutto quando una raffica di 48 nodi ha colpito Quest nel fiume Derwent, "abbiamo avuto un preavviso di 15 secondi per quella raffica," ha dichiarato Green. "Abbiamo strappato la randa e l'abbiamo dovuta tenere così fino alla fine."

All'annuncio della vittoria della Tattersall's Cup, Steel ha immediatamente elogiato il suo equipaggio: "La flotta di quest'anno è probabilmente una delle più forti; quindi essere al comando è un grande tributo all'equipaggio - ottimo lavoro ragazzi. Ho un bel gruppo di velisti qui con me; hanno fatto tutto questo per me. Io me ne sto sempre seduto in un angolo, su un lato, e i ragazzi mi dicono che li intimidisco un po' perché li osservo continuamente. Non apro bocca, è fantastico."

Michael Green dice che Steel non è per nulla un osservatore silenzioso: "Chiacchiera di continuo. Sei fuori velocità, hai pensato a cosa fare ora, hai controllato di nuovo?' E' un grande uomo di squadra, un leader e rende tutto incredibilmente semplice. E' una figura molto carismatica. Ha una resistenza incredibile. Per tutto il primo giorno in regata non ha mai lasciato la coperta."

Green ha poi spiegato la filosofia di squadra per questa regata: "Prima del via, abbiamo avuto una riunione di team e abbiamo deciso che saremmo tutti stati svegli e che ci saremmo tutti aiutati a vicenda. Man mano che i membri dell'equipaggio si addormentavano in coperta, li facevano andare giù uno ad uno. Quindi in pratica l'equipaggio è stato sempre sveglio per 48 ore."

Alle 18.00 AEDT trenta yacht avevano finito la regata, incluso Telcoinabox Merit, il soccorritore dell'equipaggio di Georgia. Con sei yacht ritirati e uno squalificato, 63 sono ancora in gara. Per quanto riguarda il contingente internazionale, Lady Courrier (FRA) di Géry Trentesaux è prossima a doppiare Tasman Island; Jus' Do It (GBR) di Ian Darby è 20 miglia alle sue spalle; Walross IV (GER), Mustang Sally (NZL), Time Lord (NZL) e 41 Sud (New Caledonia) sono vicini a Mariah Island, dove i due yacht olandesi Winsome e Pinta-M proseguono nel loro 'paso doble', con l'equipaggio di Harry Heijst in vantaggio di 10 miglia sul team di Atse Blei.

La porzione centrale delle sezione orientale del Mar di Tasmania per gran parte della giornata si è trovata sottovento alla forte brezza da ovest e nord ovest, rendendo la navigazione molto impegnativa per le barche più piccole e più lente della flotta ancora in gara. Quando doppierà Tasman Island, la flotta dovrà poi fare i conti con venti da ovest-nord-ovest di 25 nodi e onde di tre metri.

Dopi il ritiro dello yacht svizzero Pachamama, l'ultimo yacht in gara è il Cole 43 del 1970 Polaris of Belmont, che si trova 20 miglia a nord est di Eddystone Point, all'estrema punta settentrionale della Tasmania, con ancora un terzo del percorso di 628 miglia da affrontare. Il nome di Sean Langman è più comunemente associato a yacht in testa alla flotta e, dato che tutti i suoi rivali abituali hanno raggiunto Hobart nel giro di due giorni, Langman si starà senza dubbio chiedendo perché mai abbia deciso di dirigersi a sud sul suo vecchio (76 anni) Gaff-Rigger restaurato Maluka of Kermandie. Sebbene sia 89esimo nella classifica in tempo reale, attualmente Langman detiene il comando della divisione 4 IRC.

CLASSIFICHE PROVVISORIE

IRC OVERALL (Primi tre)

1. Quest, Bob Steel (AUS/NSW), TP52
2. Cougar II, Alan Whiteley (AUS/VIC), TP52
3. Wot Now, Graeme Wood (AUS/NSW), TP52

LEADER PROVVISORI DI CATEGORIA
IRC Div 0: Quantum Racing, Ray Roberts (AUS/NSW), Cookson 50
IRC Div 1: Quest, Bob Steel, (AUS/NSW), TP52
IRC Div 2: Ragtime, Chris Welsh (USA), Spencer 65
IRC Div 3: Tow Truck, Anthony Paterson (AUS/NSW), Ker 11.3
* IRC Div 4: Maluka of Kermandie, Sean Langman (AUS/NSW), Gaff Rigger
PHS Div 1: Getaway-Sailing.com, Peter Goldsworthy (AUS/NSW), Volvo 60
* PHS Div 2: Inca, Noel Sneddon (AUS/ACT), Vickers 41
* Sydney 38: Morris Finance Cinquante, Ian Murray (AUS/VIC)
* Cruising: Somoya, Garry Rose (AUS/VIC), Northshore 46

(*ancora in regata)


30/12/2008 10:45:00 © riproduzione riservata






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