Wild Oats XI , il maxi di 90piedi disegnato dallo studio di John Reichel e Jim Pugh a San Diego, per l'australiano Bob Oatley ce l’ha fatta a tagliare per primo per la quarta volta consecutiva il traguardo della Sydney Hobart. Wild Oats XI ha completato le 628 miglia del percorso in 1 giorno 20h 34’ 14” , due ore in più del suo recordi di 1 giorno 18h 40’10” stabilito al suo debutto nel 2005. Al secondo posto Skandia, un altro maxi di 90 piedi progettato però in Australia da Don Jones, che, contrariamente alle previsioni della vigilia, ha conteso fino all’ultimo la vittoria alla favorita Wild Oats XI nonostante un progetto decisamente più datato. Grant Wharington, skipper di Skandia, ha tenuto anche la testa della corsa a lungo, anche se l’obiettivo dichiarato alla vigilia era quello di vincere la Tattersalls' Cup, trofeo assegnato al vincitore overall della regata in tempo compensato IRC. Una prestazione, quella della barca australiana, superiore alle aspettative. All’armatore di Wild Oats XI Bob Oatley ed allo skipper Mark Richards è stato consegnato, nel corso di una cerimonia in porto, il trofeo Illingworth per la vittoria in tempo realeoltre all'immancabile Rolex che lo sponsor non fa mai mancare. E' partito anche il conto alla rovescia per stabilire il vincitore overall in tempo compensato; secondo i dati forniti dallo Yacht Tracker la pole position spetta a Quest di Bob Steel.
Difficile però battere il record di di 1 giorno, 9 ore e 15 minuti detenuto da Comanche, perché il meteo promette di calmarsi. In testa lottano per la Line Honours Comanche e LawConnect
Nato il 26 dicembre, Giancarlo Pedote festeggerà anche il suo compleanno in una cellula di vita interna che è grande poco più di 2 metri quadrati, senza riscaldamento, senza bagno e con solo un fornellino da campeggio per cucinare. Ma comunque AUGURI!!!
Ai ritmi attuali, sembra certo che il leader (chiunque sarà) batterà il record di Armel Le Cléac'h del 2016 per il passaggio di Capo Horn, fissato a 47 giorni e 34'. La foto "innevata" è stata scattata da Boris Herrmann a bordo di Malizia-Seaexplorer
I leader, Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance), Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA) e Sébastien Simon (Groupe Dubreuil), dovrebbero superare Capo Horn lunedì. Nella foro il mitico Michel Desjoyeaux (le professeur) vincitore di due edizioni (2000/01 e 2008/09)
Solo 9 i minuti di distacco tra Yoann Richomme e Charlie Dalin. Mai un distacco così esiguo in tutta la storia del Vendée. Passaggio tranquillo e prime scelte per la risalita dell'Atlantico
In testa c'è sempre Yoann Richomme (Paprec Arkéa) con Charlie Dalin (Macif Santé Prevoyance) a 45 miglia. Tra i due un marcamento stretto in pieno oceano, neanche fossero impegnati in un match race
È il primo trofeo italiano della vela giovanile per importanza e storia e una delle più prestigiose regate internazionali della classe Optimist organizzato dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia
La regata, purtroppo, è stata funestata da due incidenti nei quali hanno perso la vita due velisti a bordo di due diverse imbarcazioni, Bowline e Flying Fish Arctos
In vincitore dell'ultimo Vendée Globe è in difficoltà, per un'avaria ai timoni, nel governare la barca e spera di riparare nelle isole vicino a Capo Horn e poi valutare il da farsi. Se non potrà riparare da solo dovrà abbandonare e dirigersi a Ushuaia