Per il decimo anno consecutivo la Guardia Costiera Italiana si attesta tra le prime nazioni in Europa in un settore strategico quale la sicurezza dei trasporti via mare, confermando anche per il 2008 il primato dell’Italia per navi straniere trattenute nei porti nazionali in quanto considerate pericolose per l’ambiente, per i passeggeri e gli equipaggi (navi substandard).
Delle 1927 navi straniere – sia mercantili che passeggeri – controllate nei porti nazionali, 224 sono risultate non conformi agli standard di sicurezza e per questo trattenute fino all’eliminazione delle irregolarità accertate.
Questo quanto emerge dal rapporto annuale 2008 sull’attività ispettiva di Port State Control – pubblicato oggi sul sito www.guardiacostiera.it – compiuta dagli ufficiali del Corpo appositamente abilitati presso il Centro di formazione della Guardia Costiera di Genova.
L’attività consiste nel visitare almeno il 25% delle navi straniere che approdano nei porti nazionali secondo un criterio di priorità determinato dall’età della nave, dalla pericolosità del carico e dagli eventuali precedenti fermi avvenuti in altri porti, assicurando così il controllo delle unità a maggior rischio.
A tale attività - nata a seguito di un accordo firmato da 27 paesi europei per contrastare li fenomeno delle “navi substandard” – il personale della Guardia Costiera affianca l’altrettanto importante attività di controllo sulle navi italiane – 465 ispezioni nel 2008 - in porti nazionali ed esteri.
Garantire, tramite un costante monitoraggio, l’efficienza di unità navali in un bacino chiuso e intensamente trafficato qual è il Mediterraneo è essenziale per la sicurezza di chi vi viaggia e vi lavora e per la salvaguardia dell’ambiente marino.
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