domenica, 22 settembre 2024

RIVA DI TRAIANO

IRC o ORC? Riva di Traiano promuove il dibattito

irc orc riva di traiano promuove il dibattito
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Si è svolto a Roma, in occasione della tradizionale premiazione del Moby Grand Prix Riva di Traiano, il focus group organizzato dal Circolo Nautico Riva di Traiano, su iniziativa del suo Presidente Gianni Marenco. Numerose le autorità i progettisti, gli armatori ed i giornalisti che hanno partecipato all’acceso dibattito, nato dalle perplessità di alcuni armatori sulla difficile convivenza fra i due sistemi di calcolo in tempo compensato. L’argomento trattato, di grande interesse e attualità verteva sulla validità dei due sistemi di rating più frequentemente applicati nelle regate d’altura, l’ORC e l’IRC. Gianni Marenco ha aperto il dibattito, sottolineando l’evoluzione del livello tecnico delle barche partecipanti ai campionati invernali, in particolare a quello di Riva di Traiano. Da evento sportivo, le regate hanno acquistato anche una valenza socio-economica. Questo aspetto, che testimonia la vivacità della nautica velica italiana, incontra nella propria evoluzione ostacoli normativi che rischiano di condizionarne lo sviluppo. Il Circolo Riva di Traiano storicamente in prima fila nel promuovere lo sviluppo sociale oltreché tecnico del settore si è fatto quindi promotore di un dibattito su queste problematiche. L’iniziativa prende lo spunto inoltre dagli sforzi e dagli investimenti in giudici, strutture, organizzazione sostenuti con risultati lusinghieri dal Circolo per elevare la qualità del Campionato di Riva di Traiano, parallelamente alla crescita del tasso tecnico di barche e di equipaggi. Oggi, quando le incertezze legate ai regolamenti IRC e ORC sollevano pi di un interrogativo da parte degli attori stessi delle regate, affrontare ed analizzare la problematica vuole essere un contributo alla continua evoluzione di tutta la vela italiana. Il Presidente del Circolo ha auspicato che questo incontro fra tecnici possa essere un punto di partenza per un ulteriore successivo approfondimento.
Ad introdurre l’argomento cera Andrea Falcon de Il Giornale della Vela che ha sottolineato come la regata d’altura stia vivendo un momento felice, dove il divario fra dilettanti e non dilettanti si sta assottigliando sempre pi. Sicuramente esistono armatori che investono più di altri, ma l’obiettivo auspicabile è che la vela d’altura possa diventare un fenomeno di massa. Il momento storico vede adesso due sistemi di stazza entrambi molto forti, l’ORC International e l’IRC. Falcon ha espresso la sua fiducia in particolar modo nell’ORC, che ha alle spalle un calcolo scientifico, sottolineando che l’unico sistema di stazza riconosciuto dall’ISAF per assegnare i titoli mondiali, europei e italiano. L’IRC, invece risulta, secondo Falcon, più simpatico agli armatori, ma è un sistema creato da anglosassoni e francofoni che può funzionare solo con controlli di stazza molto rigorosi. Falcon auspica invece che lUVAI (lorganismo rappresentativo della vela d’altura italiana) suggerisca ai circoli di adottare un solo sistema, perché le regate che hanno doppia classifica creano confusione, un unico sistema assicurerebbe invece una maggiore chiarezza a vantaggio degli armatori stessi.
Guido Leone, Presidente UVAI, ha affermato che i due sistemi sono entrambi validi, portando ad esempio la Sydney-Hobart che si corre in IRC; ciò significa che questo sistema ha conquistato molti nel mondo e risulta ancora valido. LUVAI gestisce la questione nel modo pi liberale possibile, lasciando liberi gli organizzatori di utilizzare qualsiasi sistema di rating. Guido Leone non è d’accordo sull’ipotesi di adottare un solo sistema perché significherebbe obbligare i circoli a fare una scelta. L’UVAI non può obbligare nessuno se non cé una prescrizione federale. Ogni circolo sceglie la propria strada per motivi propri. Per quanto riguarda, invece, la disputa dei titoli dei campionati italiani, ovviamente, si adotta un unico sistema (l’ORC).
Riccardo Provini, direttore tecnico UVAI, ha osservato che in qualsiasi regata bisogna dosare aspetto tecnico e aspetto appeal. Ci sono regate di grandissimo livello tecnico che in termini di partecipazione sono finite. Il campionato invernale dovrebbe essere una valida occasione per allenarsi in vista della prossima stagione; non la regata dove ci si gioca un titolo, ma una serie di regate che si sviluppano per tutto il periodo invernale che dovrebbero servire soprattutto a mettere a punto la barca e gli equipaggi. Avere dei sistemi che accontentano il maggior numero di equipaggi è un fatto che premia gli organizzatori delle regate. Oggi solo alcuni campionati invernali adottano i sistemi ufficiali, ma sovente i sistemi gestiti localmente sono comunque validi. Per l’attività locale, secondo Provini, è importante riuscire a portare il maggior numero possibile di barche in acqua. Dove il campionato sale tecnicamente subentrano i sistemi ufficiali. Il campionato invernale di Riva di Traiano è nato con un sistema inventato dallo stesso Provini insieme a Paolo Venanzangeli, che si chiamava RTS (Riva di Traiano System) che era un sistema derivato dal vecchio IOR, su cui venivano messi dei fattori di correzione. Poi al momento che questo campionato ha cominciato a lievitare è passato ad un sistema ufficiale, E’ stato uno dei primi campionati in Italia a correre con il CHS. Quest’anno, per la prima volta, su richiesta di alcuni armatori amanti del sistema ORC, si è deciso di adottare la doppia classifica, com’è ad esempio avvenuto anche in molte altre regate, dalla settimana internazionale di Alassio fino alla Middle Sea Race.
Secondo Provini, è l’organizzatore che, nelle sue strategie, deve dosare l’aspetto tecnico rispetto a quello di soddisfazione degli armatori. C’è una unica regata su scala nazionale che adotta esclusivamente l’IRC, è Pasquavela, regata di grande successo. Notizia di ora è che anch’essa adotterà quest’anno la classifica ORC.
Provini ha proseguito affermando che sì i sistemi di stazza sono importanti, ma secondo lui vincono comunque ancora la barca e l’equipaggio. La dimostrazione è proprio Riva di Traiano dove la barca che era al centro dell’attenzione di tutti (Er Cavaliere Nero) vince dappertutto, perché evidentemente ha gareggiato con le condizioni meteo più adatte per quel tipo di barca. Provini ha anche ammesso che la Federazione e l’UVAI per il Campionato Italiano Assoluto di Vela d’Altura e per il Campionato Minialtura utilizzano l’ORC perché è tecnicamente sicuramente più specialistico.
Alessandro Nazareth, Presidente della Commissione Tecnica dell’ORC, ha affermato che nell’ultimo anno sono state fatte tante critiche all’ORC. Uno dei grossi problemi che aveva prima l’ORC International (quando era IMS) era che si diceva favorisse barche poco stabili. Una volta si ottimizzavano le barche IRC diminuendone la stabilità Adesso questo problema non esiste più da qualche anno. Con l’ORC International i progettisti possono lavorare su un regolamento che si conosce, e sanno dove andare ad intervenire. LORC International lavora basandosi su ricerche in vari campi come la fluidodinamica, i piani velici, prove in vasca, ecc. Di anno in anno vengono implementati nuovi progetti. In alcuni paesi, come gli USA ha affermato Nazareth esistono addirittura 4/5 sistemi di rating differenti.
Fabrizio Gagliardi, nuovo consigliere nazionale FIV, responsabile Commissione Alto Mare, da poco insediatosi, che preferisce per il momento parlare a livello personale, ha detto che qualunque sistema è valido se si vuole portare in barca il maggior numero di persone. Tutti i campionati si sono sviluppati con i sistemi pi disparati, ma hanno contribuito enormemente a diffondere questa passione e a portare in barca il pi gente possibile. Se vogliamo un campionato di elevato livello tecnico, secondo Gagliardi, dobbiamo scegliere il sistema che offre più garanzie. Se dovessimo fare una scelta, questa sarebbe obbligata, la scelta della Federazione potrebbe essere solo per l’ORC. Ma probabilmente né FIV, né UVAI, né gli armatori lo vorrebbero. Ogni club deve essere libero di organizzare le proprie regate a seconda di quello che la sua utenza richiede. Nel campionato nazionale assoluto correremo con l’ORC ma una regata bellissima si può correre con qualsiasi sistema. Non siamo ancora pronti, ha concluso Gagliardi, a fare una scelta drastica e definitiva.
Massimo Procopio di FareVela è d’accordo che una sola classifica assicurerebbe maggiore chiarezza per tutti, armatori e pubblico. Procopio afferma che se la vela avesse regole più chiare e facilmente comprensibili dal grande pubblico, ci guadagnerebbe in diffusione e popolarità.
Marco Paolucci, armatore del Comet 45 Tartaruga, ha voluto esprimere l’insoddisfazione degli armatori, non contenti di questa situazione che spesso vede due classifiche e auspica un sistema pi semplice. Pino Stillitano, armatore di Nautilus Marina, ha affermato che le differenze fra i sistemi sono grosse, che qualcosa non va, e vorrebbe scelte coraggiose da parte delle istituzioni.
E intervenuto anche Giuseppe Mancini, giornalista di SoloVela, secondo il quale il problema non è tecnico, ma meramente politico, auspicando anche lui una maggiore chiarezza. Infine il parere di Fabio Colivicchi, responsabile comunicazione FIV e giornalista di Blu, che vede la situazione in maniera positiva, in quanto questa dialettica dimostra la vitalità del settore dell’altura. Sarà il mercato a dare una risposta offrendo dei prodotti nuovi.


19/01/2009 17:51:00 © riproduzione riservata






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