Il collegamento esclusivo con Nave Vespucci e l’intervista “live” di Gianni Loperfido dal Circolo ufficiali della M.M.I. a Roma, al comandante di Nave Vespucci C.V. Giuseppe Lai in navigazione in Cile verso Valparaiso, dopo aver doppiato Capo Horn, nel suo “Giro del Mondo 2023-2025.
Domanda: “Buongiorno comandante Lai siamo al Circolo ufficiali della Marina a Roma al termine del XV Premio Letterario Carlo Marincovich “cultura del mare”. Qui sono le ore 13,00 ma lì da voi è abbastanza presto, sono le 07,00 di mattina e so che state per affrontare una grossa perturbazione in arrivo… così, volevamo sentire la sua voce e raggiungervi in sud-america…
Risposta: Grazie per l’opportunità che ci date ed essere lì tra voi a Roma. Ora stiamo procedendo verso Valparaiso dove è previsto l’arrivo per il giorno 28 aprile. In questo momento ci troviamo in Baja Conception alla fonda restando ridossati qualche giorno per attendere tempi meteo migliori.
D: Qui per noi, però, è d’obbligo una domanda particolare, perché nel precedente collegamento di qualche mese fa, nella manifestazione e nella mostra “La Nave Vespucci a Latina” le auguravamo che la Nave potesse doppiare Capo Horn e, finalmente, lei con il suo equipaggio è riuscito a fare questa storica impresa dopo 93 anni di vita di mare del Vespucci. Per questo volevo chiederle quando avete deciso e come avete potuto accorgervi che era possibile farlo?
R: Diciamo che ci sono stati una serie di segnali positivi nelle previsioni del tempo che indicavano un’alta pressione. Abbiamo avuto una “finestra” favorevole, non proprio di bel tempo ma condizioni meno brutte del solito per attraversare gli stretti canali della Terra del Fuoco, partendo da Punta Arenas sullo Stretto di Magellano. Quindi l’unica possibilità, sfruttando le rotte possibili alle caratteristiche del Vespucci, che è una nave che non può andare controvento e di bolina, erano quelle di avere i venti provenienti da ovest a est, che spirano dal Pacifico all’Atlantico. Così ci siamo infilati, fondamentalmente, tra una perturbazione che andava via e una perturbazione che arrivava e dalla Baia Cook, che è una delle uscite all’interno dei canali patagonici, ci siamo “invelati” e abbiamo passato Capo Horn! E uno dei motivi per averlo fatto di notte è stato di approfittare di questa unica finestra temporale che avevamo a disposizione e l’abbiamo sfruttata. Un grande lavoro di squadra con un grande team di cui siamo tutti fieri.
D: Per questo, seguendo il vostro percorso segnato dalla traccia satellitare, una volta giunti a Punta Arenas, mai avremmo pensato che avreste potuto affrontare Capo Horn entrando da est ad ovest nel Pacifico ma, quali sarebbero stati i motivi e le condizioni “impossibili” che avreste potuto incontrare dal farvi desistere e rinunciare al passaggio…?
R: Sicuramente la sicurezza degli uomini e della nave viene prima di tutto e, indubbiamente, quello che abbiamo fatto tutti noi dell’equipaggio è stato di mettere da parte la “vanità” e la voglia di fare l’impresa a tutti i costi; quindi abbiamo affrontato la cosa con molto realismo. Se avessimo avuto le condizioni di mare e di vento superiori a quelli che abbiamo trovato, con onde superiori ai 6 metri, sicuramente non avremmo proseguito e ci saremmo solamente affacciati a Capo Horn. E poi c’era anche una questione di tempo, non avevamo possibilità di aspettare delle “finestre utili”, quindi, possiamo dire che quello che ha dettato le nostre scelte è stato il “buon senso” del padre di famiglia. Il mare spesso è estremamente sfidante e non possiamo scherzare, gli dobbiamo dare sempre del “lei” rispettandolo e mai temerlo! In più a queste estreme latitudini non c’è qualcuno che ci possa venire a prendere se siamo in difficoltà; un fattore che dobbiamo sempre considerare.
D: Una grande sfida portata a termine, da parte vostra, all’estremo della terra con un grande orgoglio che qui in Italia ha creato molto interesse e sorpresa, come tutti i presenti in questo momento desiderosi di omaggiarla. Le auguriamo ancora tanta buona navigazione per salutarla personalmente all’arrivo a Livorno nel 2025.
Con i saluti anche da parte del Contrammiraglio (Ris) Mario Billardello e un augurante “in bocca al lupo” di buona navigazione a tutto l’equipaggio, seguito da un grande applauso dei partecipanti, si conclude il collegamento dall’elegante Circolo ufficiali della Marina Militare a Roma sul Tevere alla preziosa Nave Vespucci in Cile sul Pacifico.
Yannick ha doppiato Capo Horn il 29 dicembre alle 19:21 UTC, dopo 49 giorni, 7 ore e 19 minuti di gara, ma ha deciso di dirigersi verso Ushuaia per garantire la propria sicurezza e quella della barca
È la seconda volta che Haynes, Commodoro del CYCA, riceve l'ambita Tattersall Cup, assegnata allo yacht con le migliori prestazioni in tempo compensato
I due leader del Vendée Globe potrebbero finalmente essersi liberati dal fronte freddo al largo di Cabo Frio, vicino a Rio, ma devono ancora affrontare alcune zone di venti leggeri prima di raggiungere gli alisei di sud-est
Nuovi servizi, nuove strutture e una costante ricerca dell'eccellenza: il 2024 di Marina di Loano. Dodici mesi molto intensi in termini di idee, progettualità e azioni concrete
Il bilancio dell’anno appena concluso, in attesa delle grandi iniziative del 2025
Yoann Richomme recupera su Charlie Dalin (è a 25 miglia) e pensa alle strategie per superare il pot au noir. Vicino a Point Nemo si gela e gli iceberg sono davvero un pericolo
Nel golfo 150 giovanissimi di 10 nazioni per tre giorni di regate. Cattaneo (RYCC Savoia): "Da qui un grande messaggio di pace". Il 6 gennaio arriva il presidente FIV, Francesco Ettorre
Trofeo Campobasso 2025, lo spettacolo delle vele nel golfo di Napoli. I risultati del primo giorno di regate