Il Presidente Paolo Costa ha presentato oggi in Comitato Portuale il Piano Operativo Triennale per il Porto di Venezia 2008/2011. Un piano articolato, che contestualizza la realtà portuale veneziana sul piano nazionale ed internazionale, individuandone potenzialità e prospettive. Piano approvato all’unanimità dei presenti.
Il Piano Operativo Triennale 2008-2011 premette le eccellenze del Porto di Venezia, sia dal punto di vista commerciale (Ro-Ro con caratteristiche da Autostrade del Mare ante litteram, rinfuse, carichi speciali, etc.), che passeggeri (oggi tra le prime dieci mete crocieristiche di tutto il mondo), accanto ai limiti dell’infrastruttura portuale veneziana e la concentrazione urbanistica del territorio, da cui partire per procedere a una pianificazione mirata dello sviluppo del porto.
Il Porto di Venezia e tutto il sistema portuale dell’Alto Adriatico gode di una centralità geografica dettata dallo spostamento del baricentro produttivo europeo da Ovest ad Est, e dall’inclusione nello spazio economico europeo dell’area balcanica. Nuove condizioni economiche ed infrastrutturali, come -ad esempio- la richiesta ai porti mediterranei dello sviluppo di servizi marittimi di “feederaggio” e la strategia ferroviaria dell'Unione Europea, generano l’incremento della domanda di servizi portuali nell’Alto Adriatico. Il Porto di Venezia è chiamato a ridefinire il proprio ruolo ed attrezzarsi per cogliere appieno questa opportunità di sviluppo determinatasi dalla posizione intermedia tra un entroterra allargato tra i più rilevanti e dinamici d’Europa ed il bacino mediterraneo, che sta acquisendo una crescente rilevanza nel traffico marittimo internazionale. Il tutto mantenendo le eccellenze e le soddisfazioni che la crocieristica ha saputo darci in questi anni.
Tra le priorità il raggiungimento della profondità di -12 metri dei canali portuali di adduzione a Porto Marghera, nonché la larghezza degli stessi, così come prevista dal vigente Piano Regolatore Portuale. Per l’accesso a San Leonardo si intende salvaguardare il pescaggio massimo consentito attualmente (superiore a 14 metri), adeguando di conseguenza la conca di navigazione in costruzione alla bocca di porto. A ciò vanno poi aggiunti prioritari interventi per il miglioramento dell’accessibilità nautica attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie, finalizzati a garantire l’ingresso e l’uscita 24 ore al giorno delle navi anche di notevoli dimensioni, accanto ad interventi per il potenziamento dei collegamenti stradali e ferroviari.
D'intesa con i Comuni di Venezia, di Mira e di Cavallino l’APV – e in relazione agli strumenti di programmazione territoriale attualmente in definizione da parte della Provincia e della Regione – l’APV intende avviare la redazione di un nuovo Piano Regolatore Portuale per un ridisegno più funzionale delle aree dedicate alle diverse funzioni portuali, verificando le possibilità di sfruttare il “punto franco” e la “zona franca” già istituiti a Venezia, ma a tutt’oggi privi di efficacia.
ESCAVO
Le condizioni di accessibilità nautica di Porto Marghera costituiscono il principale limite allo sviluppo dei traffici. L’escavo dei fondali dei canali di grande navigazione è dunque condizio sine qua non per lo sviluppo del Porto. Richiede uno sforzo congiunto delle istituzioni competenti, in primis della Capitaneria di Porto e del Commissario Governativo. Le attività in corso consentiranno il ripristino della quota di - 11.00 metri già entro l'estate del 2009. I tratti dei canali navigabili che richiedono priorità nell’intervento -12m sono il canale Malamocco - Marghera da S.Leonardo a bacino 1; il bacino Molo B; il primo tratto canale Ovest e il primo tratto canale Sud. Contestualmente vanno potenziate alcune banchine portuali, ristrutturandole secondo le quote previste dal Piano Regolatore Portuale e le nuove esigenze di ormeggi. Il raggiungimento della profondità di -12.00 metri dei canali portuali di adduzione a Porto Marghera, già previsto dal Piano Regolatore Portuale esistente, sarà completato entro il 2011.
INFRASTRUTTURE
Il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie del Porto di Venezia, sia in entrata che in uscita, va riconsiderato in modo radicale. La prossima realizzazione della rete ferroviaria ad alta velocità/alta capacità lungo il Progetto Prioritario 6 sarà l’occasione per valorizzare Venezia come nodo del corridoio transeuropeo, da un lato, e come punto privilegiato di interscambio tra UE e il resto del mondo, dall’altro.
Sarà migliorato il collegamento ferroviario dell'isola portuale, delle aree ex-industriali di Marghera, con la rete ad alta capacità/alta velocità nelle direzioni di Padova, Trieste, Rovigo. Sarà completato l’ampliamento dello scalo merci in isola portuale e migliorato il collegamento dello stesso con il parco ferroviario Breda, semplificando l’accesso alle aree portuali ad Ovest del canale e a quelle della penisola Petrolchimico.
L’accessibità stradale dell’Autorità Portuale di Venezia prevede il completamento di tutti gli interventi previsti dall’Accordo Moranzani. La viabilità prevista permetterà un accesso semplificato da Sud alle aree portuali, alleggerendo così i nodi stradali colpiti da congestionamento costante.
La via fluviale è una delle risorse che l’APV intende valorizzare, una modalità di trasporto di merci sostenibile che per posizione geografica solo Venezia e Chioggia - tra i porti italiani - possono aspirare a sfruttare pienamente.
H 24 - SAFETY - SECURITY
L’Autorità Portuale di Venezia delinea un porto capace di rispondere alla crescente domanda di efficienza e di servizi tecnico/nautici da parte delle compagnie di navigazione, soprattutto in relazione alle aumentate dimensioni delle navi di nuova generazione ed al consistente incremento dei noli registrato negli ultimi anni. Un porto in grado di garantire l’accesso e l’uscita delle navi di qualsiasi dimensione compatibile sia nelle ore diurne che in quelle notturne, operativo ed efficiente 24 ore su 24.
Le nuove tecnologie, applicati agli ausili alla navigazione, al monitoraggio della stessa e alla programmazione del traffico portuale, permetteranno di ridurre i tempi di attesa in porto ed i tempi di attesa in banchina all’uscita; di navigare i canali portuali anche in orari notturni e festivi e in condizioni meteorologiche sfavorevoli; di aumentare la capacità produttiva del porto; di incrementare l’efficienza dei transiti nei canali portuali; di assicurare lungo tutti i canali navigabili un pescaggio ottimale.
Il Protocollo d’intesa per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza del lavoro nel Porto di Venezia dello scorso febbraio prevede le procedure per aumentare la sicurezza sul lavoro al porto, tramite la rivisitazione delle attività di sorveglianza, la standardizzazione delle procedure, la formazione e l’organizzazione del lavoro portuale mediante tecnologie innovative.
Tra queste un sistema di radar in grado di coprire l’intera rete dei canali portuali, per il monitoraggio della nave dalle aree costiere antistanti le bocche di porto (di Lido e di Malamocco), sino ad arrivare all’accosto in banchina. Saranno potenziati i sistemi di videosorveglianza diurni e notturni nelle zone a maggiore criticità ed i sistemi di bordo di supporto alla navigazione. L’uso delle nuove tecnologie si estenderà anche alla verifica delle merci, ancora contenute in camion e container, attraverso l’implementazione al sistema attuale del specifico modulo Controllo Merci Pericolose. Sarà quindi ulteriormente rafforzata la strategia di aumento della sicurezza – sia safety che security anche in relazione degli orientamenti europei, già perseguita negli ultimi anni non sottovalutando le problematiche inerenti il rapporto con il contesto urbano, la necessità di movimento delle persone, e di efficienza di tutte le attività portuali.
GREENING PORT
L’Autorità Portuale di Venezia è impegnata sulle maggiori tematiche della gestione ambientale per i porti in Europa, ed in particolare il progetto volto alla valutazione dell’ inquinamento acustico che le attività portuali possono avere per la città di Venezia Allo studio anche progetti di innovazione industriale sull’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. In prima linea anche su ESPO: gestione dei rifiuti portuali, dragaggio, siti di conferimento dei fanghi dragati, rumore, qualità dell'aria, espansione territoriale del porto, acque di scarico delle navi (sentina). Molteplici le iniziative tese a monitorare le esternalità generate dalle attività portuali e a ridurne l’intensità emessa.
PORTO APERTO
Il Porto vuole essere un attore della vita cittadina attento e presente. Saranno rafforzate a tal fine la cooperazione tra attori pubblici e privati locali e promosse iniziative volte ad avvicinare il porto alla città e la città al porto (people to port). Sono previste visite guidate alle aree portuali. Apv darà pure supporto logistico, organizzativo e finanziario alle principali manifestazioni che coinvolgono la comunità locale.
Il POT 2008/2001 è un progetto ambizioso di Paolo Costa, attento, innovativo, pronto alle sfide della globalizzazione avanzata. L’unico progetto in grado di cogliere straordinarie e forse irripetibili opportunità che i tempi oggi offrono.
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