Il sottosegretario allo sviluppo economico, Adolfo Urso, ha colto l'occasione dell'inaugurazione dello Yacht e Brokerage Show, il salone nautico di Miami Beach (che rappresenta il trampolino di lancio verso l'Expo di Shanghai 2010) per fare alcune anticipazioni e un'ampia panoramica sullo stato di salute e sugli obiettivi da raggiungere in un settore del Made in Italy che, malgrado tutto, continua a tirare. «La nautica è il fiore all'occhiello dell'economia italiana - ha dichiarato - ed eccelle soprattutto nel mercato americano dove le nostre esportazioni rappresentano una quota del 32%». Per promuovere ulteriormente la nautica italiana sul territorio americano, il ministero dello Sviluppo Economico è pronto a lanciare un progetto speciale con uno stanziamento di oltre 1,5 milioni di €, ai quali si aggiungono altri 3 milioni previsti dalle attività di supporto all'Ice (Istituto per il Comercio Estero)». Tutto bene allora? Sarebbe impossibile da sostenere, tanto è vero che il sottosegretario si è affrettato a spiegare che il Governo sta pensando a un'azione di sistema necessaria a sostenere ogni settore del comparto: «Se, da una parte, i megayacht non conoscono crisi con una posizione di leadership mondiale del 47%, dall'altra stiamo monitorando attentamente la situazione delle piccole imbarcazioni che stanno soffrendo per la crisi internazionale» ha spiegato Urso, aprendo il salone insieme al presidente dell'Ice Umberto Vattani e al presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni. «Per sostenere il comparto - ha aggiunto Urso - siamo impegnati, con il ministro Scajola, a creare nel nostro Paese una moderna rete portuale interregionale, basata su 50 porti turistici, di cui l'80% nelle regioni del Mezzogiorno. Lo potremo fare attraverso il recupero e il potenziamento delle strutture esistenti». Ma l'impegno del Ministero dello Sviluppo Economico nei confronti della nautica italiana non finisce quì. Infatti, il pensiero è già rivolto all'Expo 2010 di Shanghai. «La vera forza della nostra nautica - ha concluso - sta nell'export che rappresenta il 47% della produzione nazionale e il 60% del fatturato globale. Per questo guardiamo alla grande vetrina di Shanghai del prossimo anno, quando l'economia mondiale avrà salpato dal porto della crisi e noi saremo pronti a non mancare a questo fondamentale appuntamento».
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