Eletta dal Gambero Rosso chef emergente 2024, Arianna Gatti, abruzzese DOC, affiancata da una giovane brigata propone una cucina che non “richiede particolari spiegazioni” che fa dialogare preparazioni della sua terra con forme moderne in quel di Brescia
La Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso Biografia l’ha eletta Chef emergente 2024, importante riconoscimento tributato ai nuovi talenti della cucina italiana.
Classe 1991, Arianna Gatti originaria di Forme, una frazione di appena cinquecento abitanti del comune di Massa d’Albe (AQ), nel cuore dell’Abruzzo, chef del ristorante Forme, situato all’interno di un’antica corte ristrutturata, a Brescia che deve il suo nome sia agli arredi di design e di giochi di forme geometriche nelle sale del locale sia al suo paese di origine, in quel di Brescia è arrivata per una fortuita combinazione.
Un approdo del tutto casuale. Nel 2013 aveva infatti raggiunto, nella città lombarda, la sorella, medic0 all’Ospedale Civile, per una visita medica. La sera hanno scelto di cenare al ristorante Carlo Magno e qui lo chef Beppe Maffioli ha riferito che al ristorante Miramonti l’Altro, due stelle Michelin di Concesio, regno di Philippe Leveillé, erano alla ricerca di una figura da inserire nell’organico.
Dalle presentazioni all’assunzione il passo è stato breve e Arianna Gatti si è ritrovata a far parte della prestigiosa brigata del Miramonti.
Certo non è partita da zero. Anche se per volere di sua madre aveva intrapreso gli studi al liceo scientifico, Arianna una volta raggiunto il diploma aveva convinto sua madre a potersi iscrivere all’Istituto alberghiero per assecondare una passione che si portava dentro fin d piccola e da qui era partita per l’ALMA di Colorno (PR) dove si era diplomata al 18° Corso Superiore di Cucina Italiana di pasticceria. E quello che aveva appreso lo aveva subito messo alla prova al ristorante di Paolo Teverini storico chef stellato precursore della cucina naturale nell’Hotel Tosco Romagnolo a Bagno di Romagna (FC) e poi a Bologna dove aveva prestato servizio dai fratelli Leoni. Poi nell’aprile 2018 era volata in Spagna per quattro intense settimane di aggiornamento e formazione nelle cucine del Casa Marcial due stelle Michelin dello chef Nacho Manzano e del Ricard Camarena Restaurant dell’omonimo chef bistellato. Data la sua specializzazione al Miramonti aveva iniziato a lavorare in pasticceria e poi come capo partita dei primi, finché il suo talento l’ha portata a ottenere il ruolo di sous-chef all’interno di una brigata quasi interamente composta da giovani donne. Definita dallo chef Philippe Léveillé organizzata, motivata, competente ed equilibrata, Arianna Gatti si mette subito in mostra a la guida Identità Golose, per l’edizione 2020, le assegna il premio Migliore sous-chef dell’anno.
Dal 2023 Arianna Gatti è la chef di Forme, un fine dining a Brescia. Ha scelto di essere affiancata da una brigata giovane e ambiziosa. La sua cucina, che lei stessa definisce tradizionale e dai sapori riconoscibili, prevede impiattamenti dal design ricercato. Una cucina i cui piatti non richiedono particolari spiegazioni preliminari e che sanno far dialogare le preparazioni tipiche dell’Abruzzo, sua regione d’origine, con quelle del territorio bresciano che l’ha accolta.
Forme propone una cucina improntata sulla stagionalità e basata su materie prime italiane acquistate da produttori e fornitori nazionali e, soprattutto, locali. Il menu, oltre che dalla carta, è incentrato su due percorsi di degustazione con portate ispirate sia al territorio abruzzese che a quello bresciano.
La sua si può definire una cucina concreta e di sostanza, lontana dalle mode del momento. Lei stessa la descrive così: «tradizionale e ricca di sapori riconoscibili, composta da piatti realizzati con tecniche funzionali e che non richiedono spiegazioni preliminari, dove il design gioca un ruolo fondamentale».
La ricetta dei Ravioli di pecora, pecorino e santoreggia che la chef Arianna Gatti propone questa settimana ai lettori di Mondo Food è ispirata a un piatto tradizionale della sua terra d’origine, in modo particolare della fascia montana. Ovviamente per Arianna “ha tutto un altro sapore se eseguita con materie prime, come la carne di pecora o il pecorino, prodotte in Abruzzo”. E, se possibile, suggerisce, in modo particolare, di utilizzare il pecorino Gregoriano, morbido e aromatico, che nasce a 1.600 metri di altitudine, sui pascoli del Parco Nazionale d’Abruzzo.
La ricetta dei Ravioli di pecora, pecorino e santoreggia
Per la pasta gialla
200 g farina debole
140 g tuorlo
3 g sale
Per la pasta rossa
200 g farina debole
80 g concentrato di pomodoro
60 g tuorlo
3 g sale
Per il ripieno
olio d’oliva
¼ cipolla
¼ costa di sedano
¼ carota
¼ spicchio d’aglio
500 g carne di pecora (preferibilmente cosce)
sale q.b.
pepe q.b.
250 ml acqua
200 ml vino bianco
peperoncino
prezzemolo q.b.
1 rametto di timo
½ foglia di salvia
1 rametto di maggiorana
35 g pomodori pelati
50 g di pecorino grattugiato
Per impiattare
Crema di pecorino
50 g pecorino grattugiato
25 g panna
alcune foglioline di santoreggia montana
Procedimento
Ponete in una casseruola un filo di olio d’oliva e tutte le verdure tagliate grossolanamente e lasciatele appassire. Aggiungete la carne di pecora, rosolatela leggermente senza farla colorare, conditela con sale e pepe e copritela con acqua e vino bianco. Aggiungete peperoncino, prezzemolo, timo e salvia opportunamente tritati e i pomodori pelati. Lasciate cuocere per almeno 2 ore.
In una planetaria assemblate, separatamente, gli ingredienti dei due impasti. Lasciateli riposare per almeno mezz’ora avvolti in una pellicola. A cottura ultimata tritate la carne di pecora per preparare la farcia dei ravioli. Condite con timo e maggiorana freschi e tritati, pecorino ed eventualmente aggiustate di sale e pepe. Filtrate il brodo di cottura e lasciatelo ridurre a fiamma media per ottenere un sapore più concentrato. Fatelo raffreddare, togliete il grasso che salirà in superficie e conservatelo.
Nel frattempo, preparate la crema di pecorino facendo sciogliere il pecorino grattugiato nella panna bollente. Emulsionate la crema e lasciate raffreddare.
Stendete le due paste, la gialla e la rossa, molto sottili, mettete su ciascuna alcuni mucchietti di ripieno, chiudete i ravioli e tagliateli con un coppapasta esagonale di circa 2,5/3 cm di diametro facendo uscire tutta l’aria.
Cuocete i ravioli per 2 minuti in acqua bollente e salata, scolateli e lucidateli in padella con un cucchiaino di grasso di pecora ottenuto dal brodo.
Presentazione
Impiattate i ravioli, ognuno con una puntina di crema di pecorino e una fogliolina di santoreggia montana. Terminate il piatto con il brodo caldo.
Ristorante Forme
Via Codignole, 52 Brescia |
+39 0302400353
www.formerestaurant.it
LINK Ricetta originale https://www.firstonline.info/la-ricetta-dei-ravioli-di-pecora-pecorino-e-santoreggia-di-arianna-gatti-aria-dabruzzo-sulle-forme-di-brescia/
Lo skipper dell'Imoca Groupe Apicil è rimasto ferito nel tentativo di riparare un danno subito che ha causato una falla a bordo
Domenica 15 dicembre alle 21:45 UTC, Medallia, la barca della britannica Pip Hare, ha disalberato a 800 miglia nautiche a sud dell'Australia
Koyre Spirit of Nerina (ORC A-B), Pomella J (ORC C), Mary Star of the Sea (J80), India (Libera A) ed Hell Cat (Libera B) sono gli equipaggi vincitori della prima manche del 49° Campionato Invernale del Tigullio
Yoann Richomme ha superato Sébastien Simon (che ricordiamo ha rotto il foil di destra) questa mattina mentre si dirigeva verso est. Ora è a 130 miglia da Charlie Dalin
L'ungherese Szabolcs Weores deve ancora passare Capo Buona Speranza e ha rotto una sartia mentre è al limite di una depressione con venti a 40 nodi
Con una sartia rotta e in un netto ritardo dal leader (deve ancora passare Capo Buona Speranza) il velista ungherese ha deciso di finirla qui e si sta dirigendo verso Cap Town
Pochi avrebbero immaginato che questa edizione del Vendée Globe si sarebbe trasformata in una battaglia a tre, e ancora meno avrebbero previsto che Seb Simon, con una barca priva di foil di dritta, avrebbe tenuto testa al duo dei favoriti
Il Ministero della Salute impedisce il rilascio dell’attestato sanitario necessario per essere ammessi ai corsi di formazione. A rischio 3.000 potenziali nuove figure professionali per la nautica da diporto
Arriva il primo successo per Cosixty 8, la barca di Salvatore Casolaro del CN Torre Annunziata, nella quarta prova del Campionato Invernale di Napoli organizzata dal Club Nautico della Vela, valida per l’assegnazione del trofeo Gaetano Martinelli
La LNI sez. Viareggio chiude positivamente il 2024 pensando ai prossimi appuntamenti con in programma non solo regate in mare ma impegno nel sociale, grande a attenzione ai giovani e alla disabilità e gli imperdibili Open Day