Con l’arrivo di OZ (NED), ieri mattina all’alba, si sono conclusi i rientri a Gaeta delle 11 imbarcazioni che hanno partecipato alla Volcano Race 2016, organizzata dall’International Maxi Association e dallo Yacht Club Gaeta, e partita da Gaeta poco dopo le 13 di mercoledì 18 maggio.
OZ ha tagliato l’arrivo nel porto di Gaeta alle 5: 41 di ieri mattina, appena 20 minuti prima del time limit fissato per le ore 6:00. OZ ha impiegato quindi più di 3 giorni, a percorrere le 398 miglia tra Gaeta-isole Eolie a Gaeta, ma i 4 membri dell’equipaggio a bordo dell’Open 60 sono apparsi comunque soddisfatti della prova e del caldo benvenuto che hanno trovato in banchina.
Rambler 88 conquista, oltre ai Line Honours, anche il podio per il primo Maxi overall in IRC.
Rambler 88 ha migliorato di oltre 7 ore il record stabilito, sullo stesso percorso di quest’anno, da Esimit Europa 2 nel 2015, percorrendo la “rotta dei vulcani” in appena 1 giorno, 14 ore e 20 minuti, e tagliando quindi la linea d’arrivo a Gaeta alle 3:25 del mattino del 20 maggio. L’armatore George David, che tra i 18 uomini dell’equipaggio ha schierato Brad Butterworth alla tattica, il nostro Silvio Arrivabene navigatore e Brad Jackson, veterano di Volvo Ocean Race, timoniere, si è subito detto “conquistato dalla bellezza del percorso, dalle difficoltà tecniche legate a condizioni meteo instabili nelle acque del sud Italia e dall’assoluta bellezza dello scenario naturale del selvaggio arcipelago eolico”. George David è rimasto conquistato anche dalla città di Gaeta, che ha avuto modo di visitare all’indomani del rientro a terra.
Dopo RAMBLER 88, il secondo maxi a rientrare a Gaeta è stato Wild Joe (HUN), armatore Marton Jozsa, sull’arrivo poco dopo le 14 del pomeriggio del 20 maggio (impiega quindi in tempo reale 2 giorni, 1 ora e 32 minuti).
Subito dopo Wild Joe è stata Atalanta II a tagliare l’arrivo (alle 15.07 del 20 maggio). Carlo Puri Negri, armatore di Atalanta II, ha più volte espresso il suo apprezzamento per la formula della regata lunga intorno ai “vulcani”. Su Atalanta II si sono alternati 4 timonieri – oltre all’armatore anche il figlio Tazio, Gabriele Benussi e Nevio Sabadin. La barca è reduce da un imponente restyling curato da Felci Yachts, e ha scelto proprio la Volcano Race per tornare a regatare. “E’ stata una.... grande bolina, racconta Gabriele Benussi, “direi che abbiamo fatto i 3⁄4 della regata di bolina con venti che sono andati dai 6-8 ai 18 nodi. Venti leggerissimi ad Alicudi però, e a Capri, che forse è stato il nostro passaggio più difficile, ma infine la scelta di navigare sotto costa si è rivelata vincente. Dopo Capri il vento ha girato di 180 ° e ci ha permesso di avvicinarci a Wild Joe, che comunque ha tagliato l’arrivo con una mezz’ora di vantaggio su di noi. Bella regata, bellissimo lo scenario, affiatato il team a bordo, con alcuni veterani di Atalanta come Elio Petacchi”.
Per dare il “bentornato” a Fra Diavolo, armatore Vincenzo Addessi – che è anche il presidente dello Yacht Club Gaeta - si sono dovute aspettare le 20.41 della sera del 20 maggio. “Alle Eolie abbiamo incontrato delfini, balenotteri e testuggini marine, ha raccontato Addessi. “Meteo... di tutto di più, piovaschi e momenti – lunghi – di calma piatta, temporali con fulmini e ore di brezza piacevolmente primaverile. Lo scorso anno le condizioni erano state senz’altro più difficili”.
Shirlaf (ITA), di Giuseppe Puttini con Paolo Cian skipper, che lo scorso anno aveva conquistato il trofeo overall per il primo posto tra i maxi, taglia il traguardo a Gaeta a notte fonda (alle 2:20) del 21 maggio. Così Paolo Cian: “La velocità di Shirlaf è stata perfetta, addirittura al di sopra delle nostre aspettative - nei mesi scorsi si sono fatte alcune migliorie in barca che gli uomini di Shirlaf stanno verificando proprio ora. “Il nostro problema in questa regata è stato il tempismo con il quale abbiamo affrontato i punti critici del percorso. Ad Alicudi prima il vento è ruotato, poi ha mollato, e noi per non fermarci abbiamo dovuto allargare gli angoli percorrendo miglia in più. A Vulcano abbiamo perso contatto con chi ci stava davanti ma a 10 miglia da Capri i nostri calcoli ci dicevano che eravamo ancora in regata per ottenere un risultato positivo. Navigavamo a 9 nodi con rotta diretta verso Capri. Poi dopo Capri avevamo rotta 320 e il vento si è messo a soffiare esattamente da 320 e non abbiamo avuto altra scelta che bolinare per raggiungere la linea d’arrivo. L’equipaggio è stato perfetto, zero errori, e tutti i cambi di vele precisi”.
La Volcano Race 2016 è partita da Gaeta alle ore 13.05 del 18 maggio. Due sono stati i percorsi selezionati dal comitato di regata: uno di 398 miglia per i 6 maxi in gara (la Option 8 delle Sailing Instructions) identico a quello dello scorso anno: Gaeta - Alicudi - Vulcano - Stromboli e Strombolicchio da lasciarsi tutte a sinistra, e Capri). Per le 5 barche registrate nella “flotta offshore”, non maxi, era stato selezionato un percorso leggermente più corto (la Option 5 delle S.I. di 298 miglia) che ha previsto per loro di doppiare “solo” Stromboli e Strombolicchio). In questo modo i due raggruppamenti sono rientrati a Gaeta praticamente tutti insieme.
La Volcano Race è stata organizzata dall’IMA, International Maxi Association, insieme allo Yacht Club Gaeta e con l’ospitalità della Base Nautica Flavio Gioia. La regata è valsa come seconda prova del Mediterranean Maxi Offshore Challenge, il circuito che riunisce le 4 regate di altura che la Classe dei maxi yacht ha selezionato per il proprio campionato offshore.Alla premiazione che si è tenuta sabato mattina sono stati premiati anche Roccabella come prima nella flotta offshore in classifica ORC, e Hi-Fidelity di Eddie de Villiers al primo posto in classifica IRC.A Marton Jozsa, di Wild Joe è andato il Trofeo Challenge Gianfranco Alberini, per aver finora partecipato a tutte e 6 le edizioni della Volcano Race, mentre il Trofeo Challenge della Base Nautica Flavio Gioia è andato a Hi-Fidelity.
I risultati completi sono pubblicati sul sito dell’IMA (www.internationalmaxiassociation) alla voce “Race documents”
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