Alle h 22.30 italiane di domenica sera Telecom Italia navigava in pieno oceano di poppa, con 20-22 nodi di vento. "Sarebbero le condizioni ideali per utilizzare lo spi medio, ma purtroppo è esploso stamattina", racconta Giovanni al telefono. "Non possiamo rischiare di rompere lo spi leggero, quindi adesso abbiamo su lo spi piccolo da tempesta, che ovviamente ci penalizza rispetto agli altri. Ma non molliamo. Il morale a bordo continua a essere alto. Speriamo di riuscire a sgranocchiare qualche miglio agli avversari durante la notte".
Ma i danni a bordo sono aumentati, prima lo spi e oggi il bompresso. Prima uno, poi l'altro. Due danni a bordo di Telecom Italia che penalizzano un po' la andatura della barca ma che per fortuna non hanno abbattuto psicologicamente Giovanni e compagni, che hanno dichiarato di voler proseguire la regata lottando metro per metro contro i loro avversari. Nella telefonata della mattina (domenica) Giovanni aveva annunciato la rottura del bompresso: "Siamo appena ripartiti dopo mezz'ora di sosta perché ci si è rotto il bompresso, dopo che lo spi è andato in acqua. Abbiamo dovuto sostituirlo con uno di scorta e ovviamente abbiamo perso un bel po'. Per di più stanotte durante una straorza è esploso lo spi medio, che si è strappato e quindi è inutilizzabile. Ci rimangono lo spi grande in testa d'albero e quello piccolo. Saremo un po' svantaggiati a certe andature ma cercheremo di cavarcela. Quello che è certo è che non possiamo più permetterci di fare nessun danno. Ma continueremo a lottare. Adesso stiamo navigando in poppa con 20 nodi di vento a 12-13 nodi".
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