Con 22 prove in quattro weekend, si chiude la Coppa d'Inverno a Palermo. Con questo altissimo numero di start, per il 90 per cento disputati con il vento teso si chiude la kermesse palermitana che ha tenuto sotto pressione tutti i minialtura siciliani e le migliori barche da crociera/regata e gran crociera di stanza nel capoluogo siciliano. La partecipazione è stata ad inviti, per concentrare i migliori equipaggi sulle barche più performanti. Questo ha portato a flotte compatte, passaggi di boa affollati come nella monotipia, tempi di attesa praticamente annullati tra una prova e l'altra. Tre barche su tutte. Poquito, guidata dal marsalese Giuseppe Alagna, ha dimostrato di controllare tutti quando il vento sale. L’equipaggio interamente marsalese, natio della parte più ventosa della Trinacria, non poteva che dimostrare tutto il suo valore ma non ha avuto vita facile. La messinese Panza e Presenza ed i catanesi di Jahplin guidati da Cesare dell’Aria hanno fatto sentire sempre il fiato sul suo collo approfittando sempre degli errori di Poquito. Tra i Crociera/Regata affermazione di Extra 1 di Massimo Barranco. La presenza del Campione Italiano in carica ha galvanizzato tutta la flotta che non ha mostrato in questi tre mesi di lavoro alcun timore reverenziale. Alvarosky di Francesco Siculiana, Cochina di Giorgio Fabbri, la gemella Curaddau di Michele Crapitti e soprattutto Acchiappasogni, condotta sempre meglio da Giuseppe Polizzotti, hanno sempre fatto di tutto per sbarrare la strada all’armatore gelese ma alla fine ha prevalso il team coordinato da Gabriele Bruni. Conferme e sorprese si sono avute nei Gran Crociera. Saludem di Antonio Sorce si conferma la migliore barca della flotta ma la sorpresa viene dalla “piccola” Joshiua II che con tenacia, prova dopo prova, è sempre stata nelle posizioni di testa, conquistando alla fine un secondo posto in classifica generale di assoluto prestigio.
Questa Coppa d’Inverno ha dato a tutti gli iscritti la possibilità massima di testare barche ed equipaggi in vista della imminente ed intensissima attività nazionale che vedrà la Sicilia protagonista sui campi di regata più belli e ventosi dell’Isola. Salina, Marsala, Favignana e San Vito Lo Capo sono le bellissime locations scelte dalla stessa organizzazione che ha gestito la Coppa d’Inverno per radunare le più performanti barche del Mediterraneo sia per quanto riguarda l’altura che per i minialtura. Tutte località famose per la presenza di venti costanti, la loro capacità alberghiera, le spiagge da sogno. Si sposeranno così le esigenze dei velisti e quelle dei loro accompagnatori, che finalmente potranno godersi quanto di più bello possa offrire la Sicilia nell’attesa che i loro “prodi” ritornino a terra dopo le regate. I Minialtura cominciano subito a Marsala subito dopo Pasqua con il Campionato Nazionale d’Area. Oltre la flotta locale saranno presenti in anticipo gli specialisti della classe Platu di tutta Italia che avranno modo di testare i campi di regata prima del Circuito Nazionale che quest’anno verrà disputato interamente in Sicilia. Ma gli eventi saranno tanti anche per l’Altura. La Onehundredandthirtymiles, seconda prova del Campionato Italiano Offshore, porterà la flotta da Palermo a Salina dopo un percorso di 130 miglia che si svilupperà tra le isole delle Eolie. La lotta sarà tra i Cechi di Three Sisters e gli specialisti catanesi di regate lunghe di Zeneha Takesha guidati dal Natale Lia e Marco Calì. Quindi tre giorni di regate sulle boe in uno degli scenari più belli del mondo per la Eolian Sailing Week, che ha registrato il tutto esaurito già da un mese. Passaggio a Marsala a metà maggio per il Marsala ORC Invitational, dove si regaterà nelle stesse date dei Platu in una kermesse da 60 barche. Quindi gran finale a San Vito Lo Capo nei primissimi giorni di Giugno con il Campionato del Mediterraneo ORCi, ci saranno Scugnizza, Aniene ed Ars Una, il Campionato Nazionale X41 con tutti i più forti specialisti della classe, la Coppa San Vito Gran Crociera e il Grand Soleil Trophy riservato agli armatori che hanno scelto le barche del Cantiere del Pardo. Un grandissimo kermesse composta da quattro eventi. Due i campi di regata in contemporanea, regate costiere verso le Egadi e verso la riserva dello Zingaro, tante barche, tanto vento, la fantastica spiaggia di San Vito e couscous e gelati a volontà.
Tutte le statistiche della corsa fino ad oggi, con Dalin che ha passato per primo l'Equatore, Point Nemo e tutti i capi ad eccezione dell'Horn. Yoann Richomme lo segue a 123 miglia
Tanta fatica, dovuta al meteo inclemente ed alle rotture che hanno impegnato al massimo Giancarlo in questi ultimi giorni. Ma il secondo Capo Horn della sua vita è passato ed ora inizia la risalita verso casa
A Santa Lucia incontro con i presidenti federali Ettorre (FIV), Tizzano (FIC) e i vertici dei club cittadini: “Insieme per riportare il golfo al centro dello scenario internazionale”
A causa di una rottura è caduto in acqua il gennaker da testa d’albero (J0), quello usato per le arie leggere, sotto i 12 nodi
Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance) e Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA) sono attesi tra il 14 e il 15 gennaio 2025
Domani (ore 12:30) al Trofeo Campobasso i presidenti nazionali Federvela, Ettorre, e Federcanottaggio, Tizzano. Cerimonia di premiazione alle 16:30
Sabato 25 gennaio 2025 si terrà a Varese la decima edizione di “Tra Legno e Acqua”, il più importante convegno nazionale dedicato al mondo delle imbarcazioni d’epoca, classiche, storiche e della marineria tradizionale
Richomme recupera qualcosa su Dalin favorito dai venti ed ora è a sole 155 miglia. Tante corse in una, dal Nord Atlantico a Point Nemo. Nella foto Denis Van Weynbergh, skipper dell'Imoca D’Ieteren Group al 35° posto
La patente D1, il cosiddetto “patentino” diurno entro 6 miglia dalla costa, per potenze fino a 115 cavalli, rilasciabile anche ai sedicenni, è stato fortemente voluto e ottenuto da Confindustria Nautica
Eric Bellion, skipper di STAND AS ONE-Altavia, ha contattato il suo team questa mattina intorno alle 08:33 UTC per comunicare il fallimento della riparazione effettuata sull'attacco della sua vela J2