Napoli, Vele d'epoca - Preziose, antiche, spettacolari e, grazie alle cure dei loro armatori, ancora tutte competitive: sono le regine dei mari, le imbarcazioni storiche chiamate a raccolta per l’ottavo anno consecutivo dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia (www.ryccsavoia.it ) e dalla Marina Militare Italiana (www.marina.difesa.it ) per l’annuale appuntamento Le Vele d’Epoca a Napoli Trofeo Banca Aletti, in programma da domani sino a domenica 3 luglio nel Golfo di Napoli (www.leveledepoca.it ).
Sono allineate in banchina, legno e ottoni lucidati, approdate ieri in un giro di valzer nel porticciolo di Santa Lucia. Oggi il Circolo attende gli ultimi arrivi, poi da domani quattro giorni di regate.
Nella lista d’ingresso sono 38 le imbarcazioni partecipanti di quest’anno. Una decina provengono dall’importante raduno dell’Argentario Sailing Week concluso meno di due settimane fa in Toscana, forti del richiamo della sirena Partenope. Segno che la Città campana estende la striscia di costa tirrenica centro-meridionale per consolidarne il ruolo di “culla” della vela classica.
Come da tradizione, il raduno è riservato ai primi quaranta iscritti tra Yacht d’Epoca (anno di varo anteriore al 1958) e Classici (anno di varo anteriore al 1976), ma l’edizione 2011 offre per la prima volta una regata interamente dedicata ai Dragoni Classici (quelli costruiti entro il 1972 compreso, anno dell’ultima Olimpiade cui questa Classe partecipò).
Se le vele d’epoca competeranno per aggiudicarsi il Trofeo Banca Aletti – in un programma sportivo che le vedrà impegnate con percorso sulle boe il giovedì e il sabato, con la regata lunga sino allo scoglio del Vervece il venerdì, e con la Parata Navale e veleggiata di ritorno da Pozzuoli a Napoli la domenica - i dragoni si contenderanno la Coppa d’Oro Eduardo Pepe, conservata sino ad oggi nel caveau del Circolo dal 1959, quando fu istituita proprio per le regate dragoni. Per loro il Presidente Pippo Dalla Vecchia ha voluto che il campo di gara fosse lo stesso di cinquantuno anni fa: quello “rosso” - miglia 10,8 - dei Giochi Velici del 1960, anno in cui Napoli fu lo stadio del vento dell’Olimpiade di Roma. Saranno 10 i dragoni sulla linea di partenza, provenienti da Italia, Ucraina, Svizzera e Danimarca.
LE BARCHE, CENNI STORICI
Lulworth, per la prima volta al raduno di Napoli, è dell’armatore Gabriele De Bono, divenuto recentemente socio del circolo partenopeo. Non è ormeggiata in banchina, con il suo bompresso supera i 40 metri di lunghezza ed il suo scafo ha un pescaggio di oltre 4 metri, troppo grande per il porticciolo di Santa Lucia. La si può vedere in rada, magnifica: appartiene a quella classe di grandi cutter conosciuti come i “Big Five”. Lulworth è, infatti, un Big Class Gaff Cutter varato nel 1920 in Inghilterra con il nome di Terpsichore nei cantieri White Bros. Il refitting integrale cui fu sottoposto nel 2001, durato cinque anni, è stato definito “il restauro del secolo”. Per dare il benvenuto a questo museo del mare galleggiante, il Circolo Savoia ha realizzato il suo più grande guidone che si vedrà sventolare in testa d’albero di Lulworth durante il Trofeo Banca Aletti ma anche in tutti i raduni in giro per il mondo cui prenderà parte.
In banchina, invece, l’una accanto all’altra le cinque unità a vela della Marina Militare Italiana, che partecipa con la flotta più numerosa di sempre. Al seguito della nave immagine Chaplin ci sono i Marconi yawl Artica II, Caroly, Corsaro II, Stella Polare. Saranno loro che doneranno uno dei momenti più suggestivi della manifestazione con l’ammainabandiera al calare del sole.
Punta di diamante della componente di altura dello Sport Velico MM, Chaplin è stato costruito nel 1974 dal Cantiere Sangermani di Lavagna su progetto di Carlo Sciarrelli. Nel 2008, questo Marconi cutter di 16,75 metri f.t., è stato donato da Giovanni e Nucci Novi alla Marina Militare, che lo ha assegnato al gruppo d’altura del Centro Velico Agonistico con sede a Napoli. Vero purosangue, nel 2009 vince tutte le competizioni cui partecipa, al termine delle quali viene condotto nei cantieri navali Peninsula Navis di Torre Annunziata per sostituire del fasciame dell’opera viva e ottimizzare altri aspetti tecnici. Primo appuntamento dopo il restauro sono proprio Le Vele d’Epoca a Napoli.
Artica II (12,94 metri f.t.), costruito e varato nel 1956 dai cantieri Sangermani di Lavagna su disegno di John J. Illingworth. Nel 1956 vinse la regata Torbay-Lisbona (880 miglia) nella sua classe conquistando anche la vittoria nell’edizione delle Tall Ship dello stesso anno. Due stagioni più tardi, nel 1958, si registra la vittoria di un’altra regata prestigiosa: la Brest-Las Palmas. Caroly (23,70 metri f.t.), fu donato alla Marina dalla famiglia ligure Preve nel 1982. Progettato e costruito nel 1948 dai Cantieri Baglietto di Varazze, Caroly ha navigato sino in Argentina, dove i Preve avevano vaste proprietà terriere e interessi commerciali. Corsaro II fu commissionato invece espressamente dalla Marina nel 1961, con al comando l’allora Capitano di Fregata Agostino Straulino. Tra le sue navigazioni si ricordano il quarto posto alla Transpac da Los Angeles a Honolulu, il primo posto alla Torbay-Rotterdam, e il secondo posto alla Transatlantica verso l’Europa.
Infine, la veterana del raduno, Stella Polare. Fu disegnata dallo studio americano di architetti navali Sparkman & Stephens e varato nel 1965 dai cantieri Sangermani di Lavagna. Consegnata alla Marina Militare per l’addestramento velico degli Ufficiali e del personale della Marina Militare. Il nome rievoca quello della Nave comandata dall’Ammiraglio Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi, e poi dal Capitano di Corvetta Umberto Cagni che nel 1900 giunse a soli 382 km dal Polo Nord, rispettando in pieno l’augurio che le era stato fatto con l’attribuzione di quel nome.
Si annovera poi la presenza di Javelin di Daniele Canelli, costruita nel lontano 1897 su progetto di Arthur Edward Payne. Questo splendido ketch aurico resta fino al 1948 di proprietà di nobili o facoltosi borghesi inglesi e si trova traccia nei registri di vari prestigiosi Yacht Club. Appartenuto anche al Real Club Nautico di Barcellona, Javelin vince il premio per il miglior restauro alla Barcolana Classic di Trieste nel 2007.
E ancora, il 6 Metri S.I. Zenith, uscito agli inizi degli anni Venti dalla penna e dal cantiere di William Fife - la famiglia scozzese di costruttori e disegnatori navali che, tra l’Epoca Vittoriana e la Seconda Guerra Mondiale, diedero al mondo i più bei scafi mai prodotti; Cholita, di Marilinda Nettis, Marconi sloop del 1937 costruita dal cantiere americano Fellows & Stewart. È la prima di una serie appartenente alla One Design Class California 32, otto sono gli esemplari che sono stati definiti dal progettista americano Doug Peterson “le barche perfette”; Kipawa di Claudio Valtulini, Marconi sloop del 1938 costruito dal cantiere norvegese Soon Slip, si è aggiudicato il premio Yacht Digest 2007 per il miglior restauro; Mait II di Marco Tonini, Marconi yawl del 1957, ha partecipato a numerose regate internazionali come il Fastnet, la Malaga-Barcellona, la Giraglia, le Vele d’Epoca di Imperia e all’Argentario Sailing Week, navigando anche nel sud dell’Inghilterra; Manta di Ernesto Irace è un cutter del 1935 che ha partecipato a numerose regate e traversate. Nel 2004 è stato sottoposto a restauro integrale; Naïf, di Ivan Gardini, commissionata nel 1973 dall’imprenditore ravennate Raul Gardini, l’ex re della chimica italiana. Nell’anno del varo, al comando dello skipper Cino Ricci, si trasferì via mare in Inghilterra per partecipare all’Admiral’s Cup; Ocean Anemone di Benedetto Baroni, dal momento del varo non ha mai subito cambiamenti e restauri e ha partecipato a numerose competizioni di settore: Argentario Sailing Week e ai raduni di Gaeta, La Spezia, Napoli e Porto Rotondo; Paulena del Conte Francois de Ganay; Sirius di Fabio Mangione è la diciannovesima di venti imbarcazioni costruite secondo i dettami di una gara d'appalto, formulata nel 1936, per la realizzazione di una nuova barca ufficiale per il New York Yacht Club; Susanna II, di Renato Cacciapuoti, costruito dal cantiere Sangermani ha vinto consecutivamente la Giraglia dal 1964 al 1966; Tintoo VI di Lorenzo Banchero.
I DRAGONI CLASSICI
Il Circolo Savoia incrementa con una importante novità il cartellone de Le Vele d’Epoca a Napoli – Trofeo Banca Aletti con l’istituzione della Coppa d’Oro Eduardo Pepe, in palio per i Dragoni Classici, costruiti cioè entro il 1972, anno dell’ultima Olimpiade cui questa Classe partecipò.
Quello dei Dragoni è un ritorno prestigioso e significativo: Napoli fu la città dei Giochi Velici della XVII Olimpiade del 1960. L’imponente organizzazione messa in atto dall’Unione Società Veliche Italiana, con la fattiva collaborazione dei circoli velici napoletani e della Marina Militare, andò sotto il nome di “Operazione Sole Mio”. Il 28 agosto di quell’anno memorabile, la fiamma olimpica veniva portata dal tripode di Via Caracciolo a quello posto sul bastione più alto di Castel dell’Ovo. Partecipavano le classi: 5.5 metri S.I., Dragone Star, Flying Dutchman e Finn.
I Dragoni erano ormeggiati al Reale Yacht Club Canottieri Savoia e al Circolo del Remo e della Vela. Vinceva la medaglia d’oro in questa Classe il principe, allora erede al trono, Costantino di Grecia con Nirefs, portando al suo paese la prima medaglia olimpica nella vela. Il Dragone italiano Venilia si classificò terzo con l’equipaggio partenopeo formato da Antonio “Nino” Cosentino, Antonio Ciciliano e Giulio De Stefano.
Oggi, dopo mezzo secolo, il Presidente del Circolo Savoia Pippo Dalla Vecchia, allora tra i membri dei Comitati di Regata (era impegnato nel campo “giallo”, riservato alle Star e ai Flying Dutchman)
riporta i Dragoni nel Borgo Marinari.
Dieci sono gli scafi iscritti alla Coppa Pepe (30 gli esemplari attualmente censiti in Italia). Saranno capitanati da Ausonia I-1, il primo dragone costruito in Italia proprio per consentire al nostro paese di partecipare in questa Classe alla prima Olimpiade dell’era moderna (svolta nella Baia di Torquay nel 1948) e dal secondo dragone italiano Blue Mallard I-2. Entrambi sono stati restaurati quest’anno dal Cantiere Pezzini di Viareggio e garriscono il guidone del RYCCS.
Oltre a Freja dell’armatore napoletano Eric Klingerberg, tra i Dragoni partecipanti c’è anche Tergeste, protagonista nelle regate di osservazione preolimpiche a Genova, Napoli e Trieste propedeutiche alla scelta delle barche e degli equipaggi per l’Olimpiade di Helsinki del 1952 e Buriana, appartenuto a Piero Guidi, fondatore nel 1989 dell’Associazione Italiana Classe Dragone, attualmente di proprietà di sua figlia Susanna. Attesissima la prestazione dell’equipaggio ucraino Bunker King, stimato tra i più forti in assoluto. Infine ci sono Japetus, M, Syrinx, Valì.
IL PROGRAMMA
Questa sera, mercoledì 29 giugno, consueto Cocktail di Benvenuto alle ore 19.00 sulla terrazza del Circolo.
Giovedì 30 giugno si entra nel vivo della manifestazione.
Alle ore 9.00, ogni giorno, verrà servita agli equipaggi la Colazione a bordo, a base di dolci tipici napoletani, sfogliatelle e babà. Dopo il briefing tecnico, partenza alle ore 11.00 con le regate sulle boe per Yacht d’Epoca e Classici; alle 12.00 partenza delle regate per i Dragoni Classici su percorso olimpico. Al rientro, per rilassarsi in banchina, classico appuntamento Taralli&birra.
Venerdì 1 luglio è la giornata della regata lunga delle Vele d’Epoca e, in contemporanea, la regata lunga sulle boe dei Dragoni Classici. Al rientro pizza, Taralli&birra. La sera, alle 21.00, il primo appuntamento by night con l’atteso Party Banca Aletti.
Sabato 2 luglio il programma resta invariato sino a sera quando sulla terrazza del Circolo tutto sarà predisposto sino all’ultimo dettaglio per accogliere armatori ed equipaggi alla Cena di Gala.
Domenica 3 luglio è l’ultima giornata. Alle ore 13.00 la parata visibile dal lungo mare di Via Caracciolo e a seguire le ultime prove di giornata per le Signore del mare e i Dragoni Classici. Al rientro la Cerimonia di Premiazione presieduta dal Presidente del Circolo Pippo Dalla Vecchia.
I PREMI
Il Trofeo Banca Aletti sarà assegnato allo yacht che avrà ottenuto il miglior tempo compensato risultante dalla somma dei tempi compensati ottenuti nelle diverse prove.
In ricordo ed in onore dell’Ammiraglio Angelo Lattarulo, già Comandante del Vespucci, direttore di Marivela, consigliere FIV e presidente della Sezione Nuoto Salvamento della FIN, il R.Y.C.C. Savoia ha istituito la Coppa triennale consecutiva Angelo Lattarulo, che sarà assegnata allo yacht primo classificato, in tempo compensato, nella regata lunga svolta sul percorso Napoli-Massa Lubrense e ritorno.
Il Premio Eleganza Marina Yachting sarà assegnato all’equipaggio, all’armatore e alla barca che risulteranno più fedeli allo spirito e allo stile dello yachting, senza ostentazioni, come si addice alla gente di mare.
I Dragoni classici regateranno invece per aggiudicarsi la Coppa d’oro risalente al 1959, istituita inin ricordo dell’Avvocato Eduardo Pepe, per ben due volte Presidente del Circolo Savoia.
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