Questo pomeriggio, a Balatonfured (località ungherese affacciata sulle rive del lago Balaton), si è concluso il "PATA boats Finn Junior World Chamionship - Jorg Bruder Silver Cup 2009", evento clou del calendario internazionale giovanile della classe Finn.
Il Campionato, iniziato ufficialmente lo scorso 2 agosto, è andato in archivio oggi con un numero minimo di prove svolte: a causa dei deboli venti e dei numerosi salti che caratterizzano il Balaton, i 51 atleti, provenienti da 12 nazioni, iscritti al campionto, hanno portato a termine soltanto 6 prove, ottenendo comunque la possibilità di scartare il peggiore risultato relativo ai propri parziali.
La Medal race, regata conclusiva di ogni evento riservato alle classi olimpiche, che coinvolge i top ten della classifica provvisoria, ha assegnato il titolo iridato Under 21 della classe al brasiliano Jorge Zarif, che ha preceduto il russo Egor Larionov e l'ucraino Andriy Gusenko, entrambi autori di costanti performance dall'inizio alla fine della manifestazione.
La trasferta ungherese è stata più che fortunata per l'Italia del C.T. Valentin Mankin. Filippo Baldassari, 21enne recanatese in forze all'Ancona Yacht Club e unico timoniere azzurro convocsto per questo campionato, ha messo a segno un eccellente 2° posto nella regata odierna, chiudendo in bellezza al 4° posto della classifica generale. Grazie alla prestazione nella Medal Race, il velista marchigiano ha recuperato due posizioni rispetto alLa classifica di ieri, andando a sfiorare il podio.
"Abbiamo corso tutte le prove del campionato in condizioni meteo davvero strane - il commento di Filippo Baldassari dopo la premiazione - Il vento ha cambiato direzione un milione di volte, senza rimanere costante per un'intera regata: l'aria avuta durante le partenze non ci ha mai spinti fino all'arrivo. La regata di oggi non ha fatto eccezione. Subito dopo lo start, le bandiere hanno compiuto un giro di quesi 30° verso il lato destro, ma l'intensità del vento si è distribuita a chiazze nelle zone centrali del campo di gara. Sono stato al comando per metà della regata, poi un salto improvviso ha favorito Zarif. Dopo il sorpasso, non è stato facile difendere la seconda posizione. Un bilancio su questo campionato? Sono molto felice per la velocità sul bordo e la reattività in partenza. Prima di arrivare in Ungheria ho detto che il mio obiettivo principale era entrare in zona Medal. Ci sono riuscito, mi fa piacere aver chiuso in quarta posizione, ma volevo il podio. Questa trasferta ha messo in luce alcuni miei punti deboli, offrendo uno stimolo per la preparazione delle regate successive. A fine mese affronterò il campionato europeo assoluto, poi mi dedicherò alle prove autunnali della Coppa Italia".
Difficile però battere il record di di 1 giorno, 9 ore e 15 minuti detenuto da Comanche, perché il meteo promette di calmarsi. In testa lottano per la Line Honours Comanche e LawConnect
Nato il 26 dicembre, Giancarlo Pedote festeggerà anche il suo compleanno in una cellula di vita interna che è grande poco più di 2 metri quadrati, senza riscaldamento, senza bagno e con solo un fornellino da campeggio per cucinare. Ma comunque AUGURI!!!
Ai ritmi attuali, sembra certo che il leader (chiunque sarà) batterà il record di Armel Le Cléac'h del 2016 per il passaggio di Capo Horn, fissato a 47 giorni e 34'. La foto "innevata" è stata scattata da Boris Herrmann a bordo di Malizia-Seaexplorer
Solo 9 i minuti di distacco tra Yoann Richomme e Charlie Dalin. Mai un distacco così esiguo in tutta la storia del Vendée. Passaggio tranquillo e prime scelte per la risalita dell'Atlantico
In testa c'è sempre Yoann Richomme (Paprec Arkéa) con Charlie Dalin (Macif Santé Prevoyance) a 45 miglia. Tra i due un marcamento stretto in pieno oceano, neanche fossero impegnati in un match race
È il primo trofeo italiano della vela giovanile per importanza e storia e una delle più prestigiose regate internazionali della classe Optimist organizzato dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia
In vincitore dell'ultimo Vendée Globe è in difficoltà, per un'avaria ai timoni, nel governare la barca e spera di riparare nelle isole vicino a Capo Horn e poi valutare il da farsi. Se non potrà riparare da solo dovrà abbandonare e dirigersi a Ushuaia
La regata, purtroppo, è stata funestata da due incidenti nei quali hanno perso la vita due velisti a bordo di due diverse imbarcazioni, Bowline e Flying Fish Arctos