Un giorno storico per il windsurf italiano. Matteo Iachino, numero velico ITA-140, è il primo italiano a vincere il titolo di campione del mondo PWA slalom, il circuito dei professionisti. L'atleta dell'AICW, Associazione Italiana Classi Windsurf, ha preceduto in classifica il francese Pierre Montefon e l'inglese Ross Williams. Il nome di Iachino entra così nel breve elenco di leggende del windsurf mondiale insieme a nomi di mostri sacri come Naish, Albeau, Buzianis, Dunkerbek, Pritchard. Il percorso che lo ha portato a trionfare nella specialità principe del windsurf (una competizione a batterie dove l’obiettivo è tagliare il traguardo prima degli avversari alla fine di un percorso di boe su andature portanti), lo ha visto vincere tre tappe, Korea, Danimarca e Germania, un quarto posto a Fuerteventura, alle Canarie, e un settimo in Costa Brava, Spagna. Poi il nulla di fatto nell'ultima tappa di La Torche, in Francia, nell'ultima settimana di ottobre, per mancanza di vento, dove gli sarebbe bastato un quarto posto. Iachino (Starboard / Point-7), 27 anni, è un'atleta della Lega Navale di Albissola, Savona, e già l'anno scorso aveva sfiorato il titolo mondiale professionisti, con un terzo posto finale. Prima di lui solo il compianto Alberto Menegatti, scomparso agli inizi del 2015, aveva fatto meglio con un secondo posto. Da sottolineare anche, tra i primi dieci, la presenza di un altro italiano, Andrea Cucchi, ITA-1, mentre Bruno Martini si è piazzato al 23° posto. Al 22° posto invece si è piazzato l'italianissimo Malte Reuscher, che però per motivi di sponsor – non avendone trovati in Italia - corre nel PWA per la Germania (mamma tedesca) con il numero velico Ger-7777. "E' il giorno che tutti noi – commenta il presidente dell'Associazione Italiana Classi Windsurf, Carlo Cottafavi - da tanto, troppo tempo, stavamo aspettando. E' fantastico! Matteo campione del mondo con vele Italiane, sono estremamente felice per tutti i windsurfisti che in questi anni hanno creduto in questa disciplina. Matteo è un ragazzo molto serio, educato che ha voluto dimostrare, con la passione, che con la forza di volontà si può diventare Campioni del mondo, di lui posso dire che in tutte le regate non ha mai fatto una polemica, mai sopra le righe. Questo è il risultato della sua dedizione e del suo impegno. Spero che questo serva a tanti come esempio per il futuro”.
Nato il 26 dicembre, Giancarlo Pedote festeggerà anche il suo compleanno in una cellula di vita interna che è grande poco più di 2 metri quadrati, senza riscaldamento, senza bagno e con solo un fornellino da campeggio per cucinare. Ma comunque AUGURI!!!
Difficile però battere il record di di 1 giorno, 9 ore e 15 minuti detenuto da Comanche, perché il meteo promette di calmarsi. In testa lottano per la Line Honours Comanche e LawConnect
Ai ritmi attuali, sembra certo che il leader (chiunque sarà) batterà il record di Armel Le Cléac'h del 2016 per il passaggio di Capo Horn, fissato a 47 giorni e 34'. La foto "innevata" è stata scattata da Boris Herrmann a bordo di Malizia-Seaexplorer
I leader, Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance), Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA) e Sébastien Simon (Groupe Dubreuil), dovrebbero superare Capo Horn lunedì. Nella foro il mitico Michel Desjoyeaux (le professeur) vincitore di due edizioni (2000/01 e 2008/09)
Solo 9 i minuti di distacco tra Yoann Richomme e Charlie Dalin. Mai un distacco così esiguo in tutta la storia del Vendée. Passaggio tranquillo e prime scelte per la risalita dell'Atlantico
È il primo trofeo italiano della vela giovanile per importanza e storia e una delle più prestigiose regate internazionali della classe Optimist organizzato dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia
In testa c'è sempre Yoann Richomme (Paprec Arkéa) con Charlie Dalin (Macif Santé Prevoyance) a 45 miglia. Tra i due un marcamento stretto in pieno oceano, neanche fossero impegnati in un match race