Lunedì 7 Giugno la Lega Navale di Senigallia ha ospitato Andrea Stella. L’incontro si è svolto presso il Palazzo del Duca ed alla conferenza sono intervenuti il Sindaco, Maurizio Mangialardi e gli assessori, Gennaro Campanile e Fabrizio Volpini. Le autorità hanno espresso il loro pieno consenso e appoggio per il progetto ed hanno voluto sottolineare l’importanza che queste iniziative rivestono per la città. Il Delegato Regionale della Lega Navale Italiana, Mimì De Rose, è intervenuto sottolineando la particolare attenzione che da sempre l’Ente presta a queste problematiche e si è complimentato con la sezione di Senigallia per aver intrapreso proprio questa strada.
In questa occasione l’associazione ha presentato il progetto “Velabilmente”. Si tratta di un’esperienza duratura nel mondo della navigazione, in cui i fruitori non avranno solo l’opportunità di imparare ad andare per mare, ma costruiranno loro stessi l’imbarcazione con la quale farlo. I partecipanti troveranno alla fine nello spazio sociale della Lega un luogo fisico dove si potranno riconoscere ed essere riconosciuti come parte integrante ed attiva. Un percorso integrato sul territorio perché prevede la strutturazione di una rete tra gli ideatori, i suoi fruitori e tutti i sostenitori che crederanno nella realizzazione del progetto.
Infine è stato il momento di Andrea Stella che con le sue parole ed i filmati ha incantato la platea: ha raccontato che nel 2000 durante un viaggio-premio a Miami per il conseguimento della sua laurea incorse in una rapina. I malviventi gli sparano e lo colpiscono, dopo 45 giorni di coma, sospeso tra la vita e la morte, al suo risveglio scopre che una lesione alla colonna spinale lo costringerà per sempre ad una sedia a rotelle. Quel giorno ha significato per lui l’inizio di un “calvario”: la sua vita non è più la stessa e non riusciva a trovare quelle motivazioni profonde che lo portassero a dare nuovi significati alla sua esistenza.
Poi accade una “svolta” imprevista.. Il padre un giorno gli propone di tornare a navigare, di riscoprire questa sua passione. Andrea accetta a patto di poterlo fare come prima dell’incidente. Così inizia la costruzione del catamarano “Lo Spirito di Stella” e a poco a poco il progetto prende forma e diviene la prova tangibile che i sogni si possono realizzare. Gira l’Italia e il mondo e nel 2004 con Soldini e Pelaschier torna a Miami a bordo della sua imbarcazione: una vera vittoria!
In quel momento però il catamarano diventa qualcosa di più della realizzazione di un sogno e Andrea si rende conto che le soluzioni ideate per lui e per il superamento della sua condizione potevano concretamente essere migliorative per la vita di tutte le persone. Da questa convinzione nasce la volontà di realizzare progetti integrati che consentano a tutti, indipendentemente da handicap o da limitazioni, di vivere meglio. Nasce così l’associazione onlus “Lo spirito di Stella”.
Andrea e la sua associazione oggi collaborano con varie università a progetti che hanno come scopo principale quello di abbattere le barriere culturali ed architettoniche per migliorare lo stile di vita di tutti, disabili e non, e di promuovere concorsi per nuove idee in grado di aumentare la fruibilità degli spazi pubblici, domestici, scolastici e sportivi. Ogni anno con l’iniziativa “Tutti pazzi per la Vela” circa 700 persone hanno l’opportunità di salire sul suo catamarano e, tramite l’esperienza della navigazione, possono acquisire consapevolezza di sé e dei propri mezzi per accettare e superare le proprie difficoltà.
All’insegna di questo pensiero, con cui Andrea si è congedato, il giorno seguente tre ragazzi disabili con i loro accompagnatori hanno avuto l’opportunità di salire a bordo di ”Lo Spirito di Stella” ormeggiato in quei giorni a Porto San Giorgio. Racconta Marco Veglia, consigliere della Lega Navale ed elemento fondamentale per la realizzazione del progetto, che è stata una giornata che difficilmente potrà dimenticare. Ha assistito incredulo ad una “metamorfosi”: i ragazzi, una volta usciti in mare, si sono “dimenticati” di tutti i loro problemi e mentre navigavano a vela sono sorti dibattiti, scambi di battute ed opinioni e poi tutti si sono sdraiati a prua sulla rete. Finalmente tutti uguali.
Andrea ha poi riferito che queste “metamorfosi” accadono spesso sul suo catamarano, a riprova di quanto aveva raccontato la sera prima. L’abbattimento delle barriere architettoniche, il miglioramento delle infrastrutture per tutti, la sensibilizzazione a queste problematiche e il conseguente sviluppo di una forte cultura civile possono veramente fare la differenza non solo nella vita dei disabili, ma in quella di tutti.
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