Le tartarughe marine amano la Sicilia, che ogni anno stupisce con nuovi record. Quest’anno infatti -già ad inizio agosto- si contano ad oggi ben 114 nidificazioni fra Sicilia e le sue isole minori, di questi sono 102 i nidi monitorati dal network dei volontari WWF, coordinati dalla biologa Oleana Prato.
La stagione delle nidificazioni è iniziata in primavera, con i primi 2 nidi italiani deposti proprio in Sicilia, che da quattro anni si conferma essere l’unica regione italiana ad aver registrato nidificazioni già nel mese di maggio. Anche le prime due schiuse sono arrivate in anticipo rispetto alle altre regioni italiane: a fine luglio ne è stata monitorata una dal primo nido censito quest'anno nel lido Morghella, a Pachino; mentre l'altra emersione è arrivata da un nido non segnalato, per un totale di 136 piccole tartarughine che hanno raggiunto il mare.
Le province coinvolte quest’anno nel rilevamento delle nidificazioni sono: Siracusa con ben 47 nidi censiti, seguita da Ragusa con 24, Agrigento con 11, Trapani 7, Catania 6 e Messina 3 nidi censiti. I nidi di Caretta caretta sono in aumento anche nelle altre regioni italiane: in Calabria e Puglia, ad esempio, i volontari WWF hanno individuato e messo in sicurezza altri 50 nidi.
Questi numeri mostrano ancora una volta l’importanza delle coste siciliane per la specie Caretta caretta e quanto sia fondamentale l’impegno dei volontari nelle attività di monitoraggio, sensibilizzazione e sorveglianza dei nidi. Le coste purtroppo sono sempre più antropizzate e in forte erosione, questo incide sulla probabilità di riuscita delle nidificazioni e delle relative schiuse. Occorrerebbero piani di salvaguardia e ripristino ambientale, oltre ad una migliore regolamentazione delle attività umane in spiaggia, incluse quelle di pulizia meccanica.
COSA FARE PER PROTEGGERE LE TARTARUGHE?
Tutti possono fare la nostra parte per tutelare la specie: Istituzioni locali, Guardia costiera, turisti, bagnanti, residenti e gestori degli stabilimenti balneari.
In Sicilia è possibile segnalare la presenza di tracce sulla spiaggia, tartarughe o schiuse da nidi non segnalati alle varie delegazioni delle Capitanerie di Porto o al numero 3249210217 . Si può inoltre partecipare alle attività WWF a difesa dei nidi e per il recupero delle in difficoltà direttamente sul campo o sostenendo la Campagna Generazione Mare a QUESTO LINK .
Nato il 26 dicembre, Giancarlo Pedote festeggerà anche il suo compleanno in una cellula di vita interna che è grande poco più di 2 metri quadrati, senza riscaldamento, senza bagno e con solo un fornellino da campeggio per cucinare. Ma comunque AUGURI!!!
Ai ritmi attuali, sembra certo che il leader (chiunque sarà) batterà il record di Armel Le Cléac'h del 2016 per il passaggio di Capo Horn, fissato a 47 giorni e 34'. La foto "innevata" è stata scattata da Boris Herrmann a bordo di Malizia-Seaexplorer
Per Christian Dumard, da Dalin a Mettreaux sono con tutti nello stesso sistema depressionario. Charlie Dalin:"Sempre stato in modalità regata e mai passato in modalità sopravvivenza" - Foto scattata a bordo da Paul Meilhat (Biotherm)
I leader, Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance), Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA) e Sébastien Simon (Groupe Dubreuil), dovrebbero superare Capo Horn lunedì. Nella foro il mitico Michel Desjoyeaux (le professeur) vincitore di due edizioni (2000/01 e 2008/09)
Solo 9 i minuti di distacco tra Yoann Richomme e Charlie Dalin. Mai un distacco così esiguo in tutta la storia del Vendée. Passaggio tranquillo e prime scelte per la risalita dell'Atlantico
Per l'Italia Yachts 11.98 "Geex" il 2025 riparte col vento in poppa
Difficile però battere il record di di 1 giorno, 9 ore e 15 minuti detenuto da Comanche, perché il meteo promette di calmarsi. In testa lottano per la Line Honours Comanche e LawConnect