Il campo di regata di Qingdao, con la sua prevalenza di venti leggeri, forti correnti e onda fastidiosa, con l’aggiunta di due giornate di perturbazioni con vento forte e pioggia, si è confermato estremamente difficile e selettivo. Molti equipaggi di tutte le nazioni considerati favoriti per le medaglie hanno deluso e in alcuni casi hanno fallito persino l’ingresso nella Medal Race tra i top-10. E’ stata l’Olimpiade della Gran Bretagna, che con 4 ori 1 argento e 1 bronzo ha dominato il medagliere della vela, seguita dall’Australia con 2 ori (entrambi nelle classi 470), e da Spagna, USA, Cina, Danimarca e Nuova Zelanda con 1 oro a testa. L’Italia con una medaglia d’argento e una di bronzo è all’11° posto del medagliere.
LE DUE MEDAGLIE AZZURRE DELLA VELA
Indimenticabili le due medaglie azzurre di Qingdao: prima è arrivata la medaglia di bronzo dell’italo-argentino Diego Romero Paschetta (Circolo Nautico Sturla) nella classe Laser, conquistata nella Medal Race di martedi 19 agosto. Una medaglia di convinzione e costanza, arrivata con una finale in rimonta (Romero partiva dal 5° posto) e capace di regalare gioia 24 ore dopo la grande rabbia e la delusione per la medaglia sfumata dei fratelli Pietro e Gianfranco Sibello nella classe 49er. Il giorno successivo, mercoledi 20 agosto, è arrivata la medaglia d’argento della strepitosa atleta toscana Alessandra Sensini (Yacht Club Italiano), che ha sfiorato l’oro (la cinese Yin Jian ha recuperato solo negli ultimi metri della Medal Race il 3° posto che le ha garantito di superare l’azzurra per 1 solo punto) ma è diventata la più titolata velista olimpica di tutti i tempi con le sue 4 medaglie in 5 Olimpiadi. Mai nessuna come Alessandra. Meritata la grande festa che ha bloccato tutto il centro di Grosseto al suo rientro.
UNA STRISCIA DI GRANDI PIAZZAMENTI
La vela azzurra ha conquistato a Qingdao 7 finali Medal Race tra i top-10 (6 delle quali con piazzamenti finali entro i primi 8), ed è nobilitata anche dai molti risultati di assoluto valore tecnico. Non c’è solo il 4° posto contrastato e beffardo dei Sibello.
Da ricordare ci sono anche il 5° posto della romana Giulia Conti in coppia con la triestina Giovanna Micol (Marina Militare) nella classe 470 femminile. Le due giovani atlete azzurre, che alla vigilia erano pronosticate tra le sicure pretendenti a un posto sul podio, hanno sfiorato il risultato solo per due giornate di minore ispirazione e risultati al di sotto del loro livello. Nella classe 470 maschile Gabrio Zandonà e Andrea Trani (Marina Militare) hanno concluso al 6° posto, anche loro vittime di un calo di risultati nelle due giornate centrali delle qualifiche. E i genovesi Francesco Marcolini e Edoardo Bianchi (Yacht Club Italiano) tornano a casa con un 7° posto finale che non gli rende piena giustizia. In particolare pesa sulla classifica l’annullamento per il calo del vento della terzultima regata di qualifica, che gli azzurri stavano dominando in testa dalla prima boa, e che li avrebbe portati al 3° posto in generale. Quindi c’è il 10° posto dei liguri Diego Negri e Luigi Viale (Fiamme Gialle) nella classe Star: i due vice campioni del mondo non sono riusciti a esprimersi al massimo perché costretti subito a rincorrere in classifica dopo una sfortunata prova iniziale. Nelle 7 finali Medal Race conquistate, i velisti italiani hanno quindi conquistato un 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7° e 10° posto.
GLI ALTRI RISULTATI AZZURRI
Gli altri azzurri: Medal Race sfiorata per Giorgio Poggi (Fiamme Gialle), 11° nella classe Finn a pari punti con il 10°, per il giovane ligure una Olimpiade positiva che dovrà ora spronarlo per il definitivo salto di qualità. Nella classe Yngling Chiara Calligaris, Francesca Scognamillo e Giulia Pignolo (YC Adriaco) nonostante il grande impegno hanno concluso al 15° e ultimo posto della flotta, scontando il fatto di essere l’unico equipaggio in Italia. Nella classe Laser Radial femminile Larissa Nevierov ha concluso al 19° posto, mollando nel finale dopo aver sperato nella Medal Race. Nella classe RS:X maschile sotto alle attese ma giustificato dalla giovanissima età, l’altoatesino Fabian Heidegger (Marina Militare) ha concluso al 20° posto.
TUTTI I NUMERI DI QINGDAO
Le 33 medaglie sono andate in totale a 18 nazioni, due in meno di Atene 2004 (Italia al 16° posto con 1 bronzo) e quattro sotto al record olimpico di 22 nazioni (Atlanta-Savannah 1996, Italia al 20° posto con 1 bronzo), mentre a Sydney 2000 le nazioni a vincere almeno una medaglia furono 15 e l’Italia (1 oro e 1 argento) chiuse al 5° posto del medagliere. Il totale di 4 ori della Gran Bretagna è uno dei migliori risultati globali all’Olimpiade velica e si è verificato solo 3 volte in precedenza (2 volte a opera dello stesso team GBR: nel 1904, 1988) e una volta dalla Spagna (Barcellona 1992). Record superato solo una volta, ad Anversa 1920, quando la Norvegia conquistò 7 medaglie d’oro.
Nel medagliere complessivo della vela presente ai Giochi da 25 edizioni, la Gran Bretagna è in testa con 25 ori seguita da USA (19) e Norvegia (17). L’Italia è al 14° posto con 3 ori, 3 argenti e 8 bronzi.
STATISTICHE E BILANCIO TECNICO
Dopo il medagliere di sport, il numero di qualifiche alle Medal Race, la novità nel formato tecnico della vela a Pechino 2008, è l’elemento di valutazione utilizzato da tutti gli osservatori dei vari team. In questa classifica, dietro alla Gran Bretagna che ha fatto il pieno con 11 equipaggi in Medal Race, ci sono la Francia (8 Medal Race) e al terzo posto alla pari Australia e Italia (7 Medal Race). Tra le 6 nazioni presenti in tutte le classi (Cina, GBR, Australia, USA, Francia, Germania e Italia), la vela azzurra è quinta nel medagliere (davanti alla Germania) ma quarta nella classifica estesa a tutti i piazzamenti nelle Medal Race, davanti anche agli USA.
Nel bilancio finale dell’Olimpiade, naturalmente, oltre ai numeri contano molti altri elementi che atleti e staff tecnico federale stanno esaminando attentamente. Si può dire comunque che la vela azzurra lascia Qingdao con qualcosa in meno rispetto alle attese: la squadra presentata ai Giochi si è confermata tra le più forti di sempre, e qualche podio manca all’appello per una serie di fattori tecnici e umani e per qualche imprevisto, ingredienti che nello sport di vertice fanno la differenza. Almeno quattro equipaggi erano tra i favoriti e a tre di essi è mancato lo spunto nel momento chiave dell’Olimpiade, come dimostrano gli stessi piazzamenti finali di prestigio, e la compattezza e unità della squadra.
MEDAGLIE IN FESTA
Alessandra Sensini e Diego Romero, l’argento e il bronzo della vela azzurra a Qingdao, si preparano a festeggiare con il mondo degli appassionati. Dal 9 al 12 settembre sono a Cervia per la Coppa Primavela, dove incontrano quasi 1000 giovanissimi dai 10 ai 14 anni. Quindi appuntamento e bagno di folla al salone nautico di Genova nel week-end del 4-5 ottobre, e prima altre feste: in Maremma per la Sensini e tra i laseristi per Romero. E i due azzurri saranno anche ospiti di numerose trasmissioni tv per raccontare la loro Olimpiade.
PARTE LA SFIDA A LONDRA 2012
Sarà un autunno caldo per la vela olimpica azzurra, anche se i Giochi di Pechino si sono conclusi da poco. Continua infatti il programma federale di lavoro sui cosiddetti secondi equipaggi, e sui giovani, sia con raduni tecnici che con partecipazione a regate internazionali. Subito dopo il passaggio dell’assemblea di dicembre che rinnoverà gli organi elettivi, il nuovo Consiglio varerà i nuovi programmi tecnici, con un immediato obiettivo: i Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009. Contemporaneamente il consiglio di presidenza e lo staff tecnico sono già al lavoro per le linee guida della preparazione olimpica e dei programmi per portare il team “ITA” alle Olimpiadi di Londra (Portland-Weymouth) 2012.
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