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33MA AMERICA'S CUP

Clamoroso a New York! La Corte d'Appello da ragione a Bertarelli

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Roberto Imbastaro

Ma cosa sarà successo mai di clamoroso al Cibali quando l’Inter fu sconfitta dal Catania e Nicolò Carosio pronunciò la sua famosa frase, in confronto a quanto accaduto ieri alla Corte d’Appello di New York? Assolutamente nulla, perché quella andata in scena è stata una pantomima che dovrebbe far esclamare a George Bush, da amico di Berlusconi, che “è urgente una riforma della giustizia negli Stati Uniti”. Questi signori, che si riuniscono unicamente ogni martedì come vecchi amici abitudinari che giocano a bridge, hanno calato la loro “atout” devastante, legittimando il CNEV quale Challenger of Record. Una tesi che nemmeno Bertarelli, il quale aveva ammesso i suoi errori e dichiarato pubblicamente che “in azienda (la sua) chi doveva pagare aveva già pagato”, sosteneva più. In sintesi i giudici newyorkesi hanno scherzato per un intero anno, Bertarelli aveva ragione e la sfida del Golden Gate Yacht Club va rigettata perché esiste già uno sfidante ufficiale, un Challenger of Record che si chiama Club Náutico Español de Vela. E di tutto quello che è accaduto nell’ultimo anno cosa ne facciamo? Dei team sfasciati, degli sponsor scappati, delle cause di risarcimento intentate contro Bertarelli, dei soldi spesi per progettare fantasmagorici trimarani usa e getta, del porto di Valencia che, con mestizia, ha accettato solo pochi giorni fa’ il suo destino di Gioia Tauro spagnola, chi ne risponderà? Sono riusciti a rovinare un giocattolo che, piaccia o no, funzionava come un orologio ovviamente svizzero, ed hanno consegnato davvero la Coppa America al caos. Perché, potete scommetterci, non è finita qui. Bertarelli è felice ma con moderazione: ”Siamo felici di questo risultato. Possiamo così continuare a lavorare alla nostra visione di un evento multi challenger. La decisione della Corte che ci ha dato ragione, ci consente di riportare l’America’s Cup nuovamente sull’acqua”. Dall’America la sentenza viene definita dai media come “choc”, ma il portavoce del Golden Gate Yacht Club di San Francisco in un comunicato scrive con apparente moderazione: “Siamo sorpresi e dispiaciuti da questa decisione. Adesso sentiremo i nostri legali e considereremo il prossimo passo. Che sarà, se lo consentiranno i cavilli legislativi, il ricorso”. Quindi il ricorso si farà, perché Larry Ellison non può accettare supinamente una sconfitta così eclatante ed anche perché la lotta tra i due non è solo fino all’ultima carta bollata, bensì oramai una sfida personale alla “Mezzogiorno di fuoco”. Ellison ha passato gran parte dell’inizio di questa estate a regatare e vincere nel Mediterraneo, gongolando ogni volta che dichiarava di dover tornare presto negli States per preparare l’America’s Cup. E Russel Coutts ha fatto di più, fermandosi a Malcesine per presentare le nuove divise del team Bmw-Oracle per la 33ma America’s Cup. A dir la verità bellissime, ma speriamo siano anche comprensive della biancheria intima perché, al momento, ad Oracle sono proprio in mutande. Quanto può gongolare Ernesto Bertarelli secondo voi?


30/07/2008 00:50:00 © riproduzione riservata






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