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DUECENTO

Caorle: alla Duecento la "Dolce Follia" della teoria di Zenone

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Roberto Imbastaro

A Caorle vince una Dolce Follia, quella dell’altura declinata in tutte le dimensioni, da 50 a 500, quasi fosse una mitica pizza “al metro” di Vico Equense, e quella di Marco Morassut e Alessandro Boglione, che con il loro 43enne Janneau hanno conquistato il gradino più alto del podio nella Duecento x2.

Se qualcuno aveva sorriso ascoltando al liceo la teoria di Zenone di Elea sul moto e sulla velocità, espressa nella corsa vincente della tartaruga sul piè veloce Achille, guardando questa edizione della Duecento, e le corse d’altura in generale, ha avuto modo di ricredersi. Davanti ci si può addormentare nella bonaccia, seppur involontariamente, mentre chi insegue cavalca il vento impetuoso di una nuova perturbazione. Così è evaporato, secondo dopo secondo, il vantaggio che i croati Bojan Bozic e Sandi Lulic avevano pazientemente costruito con il loro Millenium 40 “Vola Vola”. Per loro rimane la soddisfazione della vittoria in reale, così come per Sandro Paniccia, che con il suo Altair 3 ha conquistato la Line Honours, ma si è visto superare, in compensato, dal veloce Dehler 44 Selene Alifax di Massimo De Campo, Armatore dell’Anno in classe 2. 

Marco Morassut quasi non ci crede. Con una barca come la sua parti per far bene, non certo con serie speranze di vittoria, anche se magari, in una piega dell’anima, ci si spera sempre:”E’ stata un’emozione inaspettata, anche se abbiamo fatto una buona regata e già durante la discesa ci eravamo resi conto di essere riusciti a rimanere attaccati al gruppo”, commenta Marco, armatore di Batticuore, il Janneau Folie Douce vincente. “Batticuore è la barca di famiglia – prosegue Marco -  un vecchio IOR Janneau Folie Douce del 1972, che abbiamo riportato a correre in regata dopo diversi anni. Le scelte tattiche che abbiamo fatto io e Alessandro hanno pagato, la barca è molto marina e ha reagito bene anche ai groppi di vento, che non ci hanno trovati impreparati. Avevamo appena passato il Quarnaro e siamo rimasti più sotto costa, prendendo parecchi temporali ma forse qualche nodo in meno di vento rispetto a chi era più a largo, comunque trenta nodi, che con una barca di nove metri in due sono impegnativi da gestire. Il resto del percorso è stata una bella cavalcata fino all’arrivo, quasi tutta di bolina. Vengo da varie esperienze su imbarcazioni di quindici-venti metri, ho fatto moltissimi campionati e regate a bastone e poi ho deciso di vivere le emozioni delle competizioni d’altura con la mia vecchia barca. Sono convinto che questi scafi, con un passato glorioso alle spalle, abbandonate nei porti, possano invece regalare ancora molte emozioni. Sistemate un po’, magari sostituite le vele con una spesa modica e ottimizzate per i rating ORC, possono ancora dare soddisfazioni. Regatare è un gioco, una cosa bella, che fa crescere anche quando si arriva ultimi. La nostra vittoria è una dimostrazione che anche queste barche possono ancora dire la loro.”

Emozioni diverse, ma ugualmente intense anche per Massimo De Campo, vincitore con Selene Alifax della X Tutti: “Siamo soddisfatti della nostra seconda vittoria assoluta alla 200XTutti. E’ stata una regata bella, intensa, combattuta, con gli inevitabili colpi di scena. Abbiamo trovato tutte le condizioni: dalla bonaccia, alla bora sostenuta, fino ai quindici nodi. Il percorso de La Duecento offre una tale varietà di condizioni che rendono la regata mai scontata e banale. Siamo riusciti a navigare bene, con pochi piccoli errori. La prima notte la scelta tattica che ha pagato di più: verso mezzanotte abbiamo scelto di strambare davanti a Give me Five Duvetica, optando per il lato verso il mare aperto, l’aria è arrivata e abbiamo avuto un vantaggio che siamo riusciti a mantenere fino a Sansego e poi verso il traguardo”.

L’equipaggio di Selene Alifax, composto da talenti delle Tre Venezie, naviga insieme da nove anni ed è composto da Massimo De Campo armatore-timoniere, Alberto Leghissa tattico e secondo timoniere, Federico Boldrin randista, Andrea Marengo tailer, Jacopo Ciampalini tailer, Tita Ballico drizzista, Camillo Galiano albero, Lorenzo Pujatti prodiere, Nazareno Bait prodiere, Guglielmo Giubergia tailer e Davide Altan drizzista.

In classe XTutti gli Overall sono tutti friulani, in IRC e ORC dopo Selene Alifax salgono sul podio Give me Five Duvetica di Daniele Augusti, terza piazza IRC per Canevel Spumanti di Manuel Costantin mentre in ORC la spuntaVahinè 5 di Cristina Paggiarin.

L’overall X2 in IRC vede al secondo posto, dietro a Batticuore, Lady A, Elan 320 di Andrea Zerial/Edoardo Giannessi e al terzo Take Five dei milanesi Stefano Rusconi/Michele Borrea. Le classifiche ORCX2 confermano invece il successo in tempo reale di Vola Vola, dei croati Bojan Bozic e Sandi Lulic, seguiti da Take Five e da Andrebora di Roberto Mattiuzzo e Francesco de Cassan.

In classe Crociera, vittoria per il First 40.7 Kala Nag di Race&Cruise timonato da Giorgio Zennaro, che ha avuto la meglio su tredici concorrenti.

Tra i sei Trimarani in regata, affezionati partecipanti a La Duecento da molti anni, podio tutto tedesco, con al primo posto Lazy, Corsair 970 di Richard Mueller.

Soddisfazione anche nella classe Seascape 27, un veloce progetto Sam Manuard concepito per l’altura alla prima regata offshore italiana. Tra i sei monotipi in gara il successo è andato a Hoppetosse timonata da Tit Plevnik che ha preceduto di pochissimo Plume di Massimo Monti, barca varata il giorno precedente la partenza della regata che anche grazie a due fuoriclasse comeAndrea Caracci e Massimo Farina, ha saputo imporsi sugli altri concorrenti.

Nei Minitransat, successo triestino con la vittoria di Antigua di Manuel Polo e Franco Deganutti.

La Duecento 2015 è regata valida per il Campionato Italiano Offshore e per il Trofeo Masserotti – Armatore dell’Anno UVAI, organizzata dal Circolo Nautico Santa Margherita e Marina 4, con il supporto di Paulaner, Astra Yacht, Techimpex, Acqua San Benedetto e Cantina Colli del Soligo.


11/05/2015 16:00:00 © riproduzione riservata






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