Una delegazione dello Stato di Santa Catarina, guidata dal Segretario alle Infrastrutture Valdir Cobalchini e dal Segretario dell’Ambiente e dello Sviluppo Urbano (SMDU) della città di Florianopolis, José Carlos Rauen, accompagnati da una folto gruppo di rappresentanti del Governo e di imprese del settore della Nautica, parteciperà al Salone Internazionale della Nautica di Genova, a conferma degli importanti accordi stipulati in questi anni tra lo Stato brasiliano, il Governo italiano ed UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA. Il più recente, in occasione dell’importante missione di Sistema Italiano, la firma, con l’appoggio delle associazioni locali di produttori, di un Memorandum d’intesa per promuovere l’industria nautica brasiliana. A tali iniziative guarda con interesse la nautica italiana, che vede nelle opportunità espresse dallo Stato di Santa Catarina, una concreta occasione di opportunità e di sviluppo.
BRAZIL PLANET, coordinatrice della Missione su incarico del Governo di SC, ha visto la piena collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico Italiano (MISE), dell'Agenzia ICE e di UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA, che hanno accolto questa grande opportunità per il sistema della nautica italiana. Lo Stato brasiliano di Santa Catarina è infatti uno dei più attivi nel segmento, avendo in cantiere per i prossimi anni la realizzazione di nuovi porti e migliorie a quelli esistenti, nonché di distretti navali; può inoltre contare sulla presenza di importanti gruppi italiani come Azimut e Sessa Marine.
SEMINARIO ED OPPORTUNITÀ. Uno stand messo a disposizione da UCINA e il seminario del 10 Ottobre promosso dal MISE ed UCINA, permetteranno al grande pubblico del Salone di conoscere le opportunità offerte dal Governo di SC e serviranno a rilanciare gli accordi sottoscritti con il Governo italiano, obiettivo prioritario che si prefigge il Governatore dello Stato Raimundo Colombo per questa missione:
“Considero questa missione – dichiara il Governatore - un ulteriore ravvicinamento tra l’Italia e Santa Catarina. Ricordo i forti legami di amicizia tra l'Italia e il nostro Stato e l'importanza storica della presenza italiana in Santa Catarina. In particolare, nel settore nautico sappiamo che l'industria italiana rappresenta una delle più significative eccellenze al mondo. Così come Santa Catarina ha sviluppato una forte vocazione per il settore nautico e l'industria nautica dello Stato è già un punto di riferimento internazionale. Certamente questa missione potrà sviluppare importanti partnership italo brasiliane”.
In questo quadro, a Genova verranno definiti tre importanti prossime azioni di collaborazione con l'Italia:
- l'apertura di un desk della nautica italiana a Florianopolis;
- l'organizzazione entro l'anno di una missione italiana a Florianopolis con tappa a Brasilia per il coinvolgimento del sistema federale brasiliano: il settore marittimo è infatti uno di quei fattori che rendono questo Paese uno dei principali nuclei di sviluppo mondiale, coniugato al contestuale boom economico, in particolare per ciò che concerne il settore della nautica offshore;
- corsi di formazione, ed particolare sul design, in collaborazione con l'Università di Florianopolis.
AGENDA E INCONTRI B2B. Il Salone di Genova, permetterà alla delegazione brasiliana di partecipare agli incontri B2B organizzati da UCINA, in collaborazione con Brazil Planet che curerà l'agenda, mettendo a disposizione dei richiedenti il personale bilingue presente nello stand.
SANTA CATARINA: TERRA DI OPPORTUNITÀ
Lo Stato di Santa Catarina si trova in un punto privilegiato del Mercosul, a metà strada tra i due maggiori poli industriali del continente, San Paolo e Buenos Aires. È la regione brasiliana con il maggior numero di porti distribuiti lungo i 500 chilometri della costa: i cinque porti ben attrezzati (São Francisco do Sul, Itajai, Imbituba, Navegantes e Itapoa) rendono Santa Catarina il principale polo nautico del Brasile. Ci sono 25 aziende del settore nautico installate in tutto lo Stato.
Le principali città del polo nautico sono Biguaçu e Palhoça (la Grande Florianópolis) e Itajai. Santa Catarina è una terra con grande potenziale, in cui la bellezza dei paesaggi è lo scenario perfetto per lo sviluppo di gente educata e laboriosa, risultato dell'affascinante fusione tra popoli oriundi da tutte le parti del mondo, che si incontrarono in questo piccolo paradiso nel sud del Brasile.
Il successo di Santa Catarina come uno stato che offre buone opportunità lavorative ed eccellente qualità di vita si spiega, in gran parte, per lo sviluppo decentralizzato, la forte influenza dell'eredità culturale degli immigrati europei e l'enfasi data all'etica del lavoro.
La valorizzazione delle inclinazioni regionali ha portato ad una crescita equilibrata, in cui ogni regione ha un rilevante ruolo culturale ed economico. Anziché su metropoli piene di problemi causati dalla superpopolazione, Santa Catarina conta sulla forza delle città di media densità: nessuna supera i 500 mila abitanti. Tale caratteristica contribuisce alla nascita di aziende di presenza rilevante nel mercato nazionale ed internazionale. I prodotti catarinensi sono esportati in oltre 190 Paesi. La regione nord dello Stato è nota per il polo metalmeccanico e per le fabbriche di mobili, mentre nella valle dell'Itajaí l'industria tessile e la produzione di cristalli occupano un ruolo di punta. Nel sud rivestono grande importanza le ceramiche e l'industria del carbone. Nell'ovest il punto forte è l'agroindustria, mentre nell'altopiano serrano sono molto importanti l'allevamento di bestiame e l'industria di legname. Il polo tecnologico di Santa Catarina accoglie 1,5 mila aziende con un fatturato di più di R$ 1 miliardo all'anno e che impiegano 13 mila lavoratori. I settori agro-affari, commercio e servizi sono grandi generatori di lavoro e di rendita in tutte le regioni catarinensi.
Il flusso turistico nello Stato supera gli otto milioni di persone l'anno, più del totale della sua popolazione. In estate i 560 km di costa offrono una varietà enorme di spiagge: sono più di 500.
In inverno, la neve e l'agriturismo nell'altopiano serrano attirano turisti da tutte le parti.
Pertanto il Governo cerca molte alleanze flessibili, che consolidino i diversi conglomerati produttivi dello stato, rendendoli così più competitivi, ma allo stesso tempo più integrati ed armonici. Lo Stato dispone di manodopera specializzata, di un mercato con grande potenziale di consumo e offre diversi incentivi alla creazione di nuove aziende.
IL RUOLO DI UCINA TRA ITALIA - BRASILE
Brasile, “approdo” per la nautica italiana
Siglato a San Paolo un protocollo d’intesa tra UCINA e l’omologa ACOBAR. Obiettivo: la promozione di poli della nautica in Brasile e la collaborazione tra le rispettive imprese
Nuova importante collaborazione per il settore della nautica italiana. Dopo l’intesa recentemente siglata con lo Stato di Santa Catarina, l’UCINA-Unione Italiana dei Cantieri e delle Industrie Nautiche, ha infatti firmato un accordo con l’omologa ACOBAR-Associazione brasiliana dei costruttori di barche e affini. L’accordo - che fa seguito al crescente interesse manifestato da parte degli operatori della nautica italiana nei confronti del mercato brasiliano - è stato sottoscritto a San Paolo, in occasione della missione del Sistema Italia in Brasile svoltasi alla fine di maggio, sotto l’egida dei Ministeri dello Sviluppo Economico dei due Paesi. Obiettivo: la realizzazione di un tavolo a livello federale finalizzato alla promozione di poli della nautica in Brasile, alla collaborazione tra imprese nautiche italiane e brasiliane, allo scambio di tecnologia e alla formazione delle risorse umane necessarie a sostenere lo sviluppo di questo settore industriale. L’intesa mira a superare le complessità burocratiche tipiche del Brasile e le forti imposizioni fiscali legate all’importazione di prodotti finiti in quel Paese. Come infatti ha spiegato Emanuele Spadaro, export manager di UCINA-Confindustria Nautica, “il settore presenta dei dazi doganali molto forti, che raggiungono anche l’86% del valore del bene. Ma c’è anche una grande volontà di collaborazione”. In sostanza, se i dazi sono una scelta politica difficilmente aggirabile, il Tavolo tecnico avrà il compito di stabilire regole trasparenti per determinare la “brasi l iani tà” di imbarcazioni e yacht. “Spesso - conclude Spadaro - se lo scafo è costruito in Italia, il motore è tedesco ma il brand è carioca, diventa difficile capire a quali barriere doganali andrà incontro”.
PER LE IMPRESE ITALIANE DELLA NAUTICA, UNA “PORTA” APERTA IN BRASILE. Grazie alla costituzione di un polo produttivo locale che si avvale di know how Made in Italy, ma anche di un tavolo di lavoro permanente per lo sviluppo, le imprese italiane del settore possono puntare a crescere sul grande mercato brasiliano. Del resto, come ricorda Andrea Razeto, Consigliere di UCINA-Confindustria Nautica, che ha preso parte alla Missione, “già oggi il mercato brasiliano rappresenta il quarto destinatario delle nostre esportazioni, con quasi il 15% del valore complessivo, e l’incremento della ricchezza media registrata nel Paese sta sicuramente contribuendo ad accelerare l’interesse per il diportismo - di cui stanno beneficiando anche le aziende nautiche italiane. I nostri prodotti vengono apprezzati per la loro eccellenza, per la loro capacità di racchiudere in sé il meglio del saper fare italiano, dal design all’arredamento, dal tessile alla tecnologia”.
A parere di Razeto, “il Brasile costituisce per l’Italia un mercato di grande rilevanza soprattutto in virtù del fatto che il Paese già possiede, rispetto ad altri che si sono recentemente affacciati alla nautica, il gusto per il diportismo. In più, i Brasiliani sono particolarmente attratti dall’Italian lifestyle, decisamente allettante per un popolo che ama il bello e apprezza i valori di una cultura del tempo libero. Anche attraverso questa missione, l’UCINA ha cercato di cogliere al meglio questa interessante opportunità, promuovendo la leadership italiana nella nautica e la capacità imprenditoriale delle proprie aziende. Caratteristiche che, grazie all’impegno dell’Associazione, hanno trovato nel Salone Nautico Internazionale di Genova, che UCINA organizza da oltre 50 anni, uno strumento capace di interpretare e accompagnare negli anni l’evoluzione dell’industria nautica italiana ed internazionale”. A questo riguardo, va ricordato il memorandum d’intesa firmato il 28 aprile 2011 a Rio de Janeiro, in occasione del Rio Boat Show, tra la delegazione italiana (Ministero dello Sviluppo Economico e UCINA-Confindustria Nautica) e il Governo dello Stato di Amazonas, per la promozione dello sviluppo di un segmento nautico-navale italiano nel Polo Navale della zona franca di Manaus. fonte: èItalia/ItalPlanet.it
Le grandi potenzialità della nautica italiana di Riccardo Monti, Presidente dell’Agenzia ICE
Registra numeri positivi nonostante la crisi, ed è sempre più ricercata dai mercati mondiali. Per questo risulta un settore da sostenere con sempre maggior vigore
I mercati esteri rappresentano per la nautica italiana uno sbocco fondamentale. Come possiamo facilmente riscontrare per altre produzioni Made in Italy, anche la nostra nautica da diporto è estremamente apprezzata dai buyer internazionali per caratteristiche quali l’alta qualità e l’eleganza delle sue produzioni, la sua capacità di conciliare design accattivanti a tecnologie all’avanguardia, la presenza di una filiera produttiva di altissimo livello. Per questo motivo l’Agenzia ICE, a fianco dell’UCINA e delle altre associazioni di settore, si è sempre adoperata per promuovere la nautica italiana presso le maggiori fiere e manifestazioni estere; allo stesso tempo, punta a favorire intese e accordi di settore, così come a portare in Italia buyer internazionali di altissimo livello. Anche per il settore nautico, stiamo rivolgendo la nostra attenzione verso i mercati cosiddetti emergenti, in particolare verso Brasile, Cina e Russia. Proprio presso il nostro ufficio di Mosca si è tenuta, lo scorso 17 luglio, la presentazione del la 52ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, in programma dal 6 al 14 ottobre nel quartiere fieristico del capoluogo ligure, a cui hanno assistito oltre 25 tra aziende del settore, operatori turistici e redattori, molti dei quali già a conoscenza di questo appuntamento di spicco. Lo stesso impegno stiamo rivolgendo nei confronti del mercato brasiliano, considerato particolarmente promettente e interessato alle nostre produzioni, come confermano gli accordi stretti, nel corso dell’ultimo anno, tra UCINA, gli Stati brasiliani di Santa Catarina e Amazonas, e l’Acobar, l’Associazione brasiliana dei cantieri navali della nautica da diporto. Ed ancora abbiamo occhi puntati su Cina e Emirati Arabi - due mercati in costante crescita e sempre più attratti dalle eccellenze Made in Italy, tra cui, appunto, la nautica - e la Fiera di Genova è stata protagonista di un evento di presentazione a Dubai, finalizzato a portare nuovi buyer all’appuntamento di ottobre. Benché la crisi internazionale abbia avuto conseguenze anche su questo settore, un dato resta tuttavia indiscutibile: il saldo attivo della bilancia commerciale, pari nel 2011 a quasi 1,2 miliardi di euro. A dimostrazione del fatto che l’industria nautica italiana ha enormi punti di forza e, soprattutto, enormi margini per crescere ulteriormente a livello mondiale. fonte: èItalia/Italplanet.it
Domenica 15 dicembre alle 21:45 UTC, Medallia, la barca della britannica Pip Hare, ha disalberato a 800 miglia nautiche a sud dell'Australia
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