Il golfo del lago di Garda di Salò si è presentato, in questo week end, in versione primaverile per la serie di regate della penultima tappa della "Winter Cup" che si chiuderà al largo di Bogliaco di Gargnano domenica prossima. Le acque salodiane hanno offerto valide regate per questo super Campionato Invernale del lago di Garda, sicuramemnte il più prestigioso e ambito, che vede coinvolte importanti realtà, oltre alla Canottieri Garda, il Circolo Nautico Portese, il Circolo Vela di Toscolano-Maderno e il Circolo Vela Gargnano.
Quattro prove valide nella "Regata della Merla", una come recupero delle prime gare di fine 2010, bloccate dal poco vento, in questa occasione brezze discrete, ed altrettante appassionanti sfide in acqua. La classe olimpica delle Star ha visto il dominio dello skipper di Malcesine (Verona) Roberto Benamati (alla sua prua il gargnanese Duillio Zane). Benamati è stato campione del mondo con questa barca esattamente 20 anni fa, nella sua carriera poi campione d’Europa e d’Italia sempre con la bellissima carena firmata dallo statunitense William Gardner, nel lontano 1911, nonchè vincitore assoluto di varie Centomiglia. Benamati in questa “Winter Cup” ha praticamente sempre vinto, se si esclude uno start anticipato in una delle regate nel golfo di Salò. Secondo in classifica è Oscar Tonoli della Fraglia di Desenzano, terzo il promettente madernese Alberto Milini. Nella agguerrita pattuglia dei Fun i fratelli Azzi (Vela Club Campione), con alla tattica Lorenza Mariani, campionessa italiana Match race nel 2009, si confermano i migliori con due secondi posti e due primi nelle gare salodiane, seguiti da Lorenzo Lui e Federico Quecchia.
La Open è comandata dal Freedom di Gabriel Christian, un Ufetto con equipaggio tutto al femminile composto da Cristina Dovara e Giulia Gagliardi, davanti al Graffio di Simone Dondelli e i due equipaggi del Circolo Nautico di Portese comandati da Sergio Brivio ed Andrea Foglietti. La flotta Protagonist presenta primo “El Moro”, barca della Canottieri Garda, condotta da Stefano Spadini.
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