Dopo il 68, l’85, e l’ammiraglia 115’, considerato il successo commerciale riscosso da queste navette negli ultimi anni, malgrado il periodo di flessione del mercato mondiale, “Terranova Yacht” non si ferma mette a frutto le indicazioni raccolte dalla sua clientela realizzando il progetto di un 60’. La barca che sarà l’entry-level della flotta mantiene comunque inalterate la filosofia ed i connotati stilistici che caratterizzano questi scafi, reinterpretazione dei classici modelli di navetta degli anni ’50 e ’60. Linee esterne classiche e soluzioni d’avanguardia per la costruzione, interni raffinati ed eleganti con l’uso di legni pregiati per le finiture rappresentano i punti fermi di un’imbarcazione pensata per una navigazione sicura in ogni condizione meteomarina. Il nuovo progetto è stato seguito dallo Studio Spadolini al quale è stato affidato il non facile compito di disegnare uno scafo che potesse fornire continuità all’espressione stilistica del cantiere esprimendo comunque aspetti innovativi. Gli sforzi si sono concentrati principalmente sulla richiesta, da parte del cantiere, di conservare l’armoniosità dell’opera morta cercando di mantenere relativamente basso sulla linea di galleggiamento il design dell’intera struttura di coperta. La carena è caratterizzata da due tunnel verso poppavia in prossimità degli assi elica per agevolare il rendimento delle eliche stesse e spingere la barca alla velocità di progetto che si attesta intorno ai 17 nodi. Il requisito prestazionale ha rivestito infatti importanza fondamentale per il raggiungimento delle finalità progettuali.Nella nuova struttura del cantiere a Olbia, dove lavorano circa 200 operai, grande attenzione viene altresì riservata alla costruzione: scafo e sovrastruttura sono realizzati in materiale composito di VTR mentre la stratificazione avviene con poliestere isoftalico e fibra di vetro. Lo scafo del nuovo 60’ è laminato pieno, l’opera morta e la coperta sono realizzate con tipologia di costruzione a sandwich.Per ciò che riguarda il comfort degli ospiti a bordo, elemento tecnologico di notevole rilevanza risulta essere l’inserimento, in sala macchine, di uno stabilizzatore giroscopico “Seakeeper” in grado di garantire un notevole controllo del rollio sia durante la navigazione in condizioni di mare formato, sia quando la barca è all’ancora. Irrilevante la rumorosità dell’impianto attutita dall’eccellente insonorizzazione della sala macchine. La scelta di questa tipologia di stabilizzatore al posto delle pinne laterali esterne che creano comunque un po’ di attrito idrodinamico, è in funzione dell’aspetto prestazionale dello yacht.Per gli interni, che contemplano un ampio open-space sul ponte principale, due i layout ideati per la zona notte: il primo prevede l’armatoriale a prua e due cabine a due letti a poppavia. La versione alternativa è caratterizzata da due grandi cabine matrimoniali (a proravia e a centro barca) e da una cabina con due letti singoli a L sovrapposti. Per entrambi le versioni la zona equipaggio è collocata all’estrema poppa.Explorer 60 sarà equipaggiato con due motori Volvo da 575 hp ciascuno o, a scelta dell’armatore, con i più potenti MAN da 700 hp.Il varo della prima unità è programmato in Primavera.
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