Un decreto “SalvaItalia” che affossa l’industria nautica italiana. Questo il parere di Ucina che è stata ascoltata questa mattina alle ore 10 in Senato nel corso di un’audizione presso la 10^ Commissione (industria, commercio, turismo). Per Ucina si è determinata una fuga dai porti italiani che al 31 gennaio hanno ospitato 27mila unità in meno: il danno economico generato sarebbe pari ad almeno un miliardo e mezzo di euro a fronte di un gettito peraltro assai incerto stimato in 200 milioni di euro.
Secondo Ucina sarebbe pari a 104 milioni il mancato incasso per le entrate dello Stato mentre il mancato indotto generato dai superyacht in transito arriverebbe a 210 milioni. Infine c’è anche il rischio che vengano meno gli investimenti portuali per la crisi delle presenza e in questo caso sarebbero a rischio circa 1,4 miliardi. A giudizio di Ucina la tassa dovrebbe essere annuale e non giornaliera e dovrebbe essere applicata non solo a chi ha scelto la bandiera italiana ma a tutti i cittadini italiani, con barca al di sopra dei 10 metri, qualunque sia la bandiera battuta dall’imbarcazione e ovunque si trovi.
Tutte le statistiche della corsa fino ad oggi, con Dalin che ha passato per primo l'Equatore, Point Nemo e tutti i capi ad eccezione dell'Horn. Yoann Richomme lo segue a 123 miglia
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Nuovi servizi, nuove strutture e una costante ricerca dell'eccellenza: il 2024 di Marina di Loano. Dodici mesi molto intensi in termini di idee, progettualità e azioni concrete
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Yoann Richomme recupera su Charlie Dalin (è a 25 miglia) e pensa alle strategie per superare il pot au noir. Vicino a Point Nemo si gela e gli iceberg sono davvero un pericolo
Domani (ore 12:30) al Trofeo Campobasso i presidenti nazionali Federvela, Ettorre, e Federcanottaggio, Tizzano. Cerimonia di premiazione alle 16:30
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