Al via la seconda edizione della campagna ambientalista “Niente leghe sotto i mari”, promossa dal Cobat (Consorzio obbligatorio batterie esauste) e dall’associazione Marevivo. L’iniziativa, in collaborazione con il Comando generale delle Capitanerie di porto e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, prevede il monitoraggio e la pulizia dei fondali portuali italiani.
Dopo i risultati positivi ottenuti lo scorso anno, con il recupero di oltre mille chili di batterie di avviamento esauste e di circa 1400 chili di rifiuti vari nei porti di Lipari, Formia e Pozzuoli, quest’anno si riparte dal centro Italia con Porto Santo Stefano e Ponza, località portuali di carattere turistico, mete di migliaia di diportisti ogni anno, e Ortona, scalo abruzzese di natura commerciale.
“Il pericolo costituito dalle batterie esauste gettate in mare consiste nell’emissione di piombo e acido solforico, accentuata dalla proprietà di conduzione dell’acqua, veicolo ideale per le sostanze tossiche che vengono assorbite da flora e fauna marina e quindi immesse nella catena alimentare con danni anche alla salute dell’uomo” ha spiegato ieri il presidente di Cobat, Giancarlo Morandi, alla presentazione della campagna. “‘Niente leghe sotto i mari’ mira non solo alla pulizia dei fondali ma alla sensibilizzazione sul tema dell’ambiente e invita tutti coloro che vivono il mare e i porti ad assumere comportamenti responsabili”.
Per le operazioni di recupero viene utilizzato un robot filoguidato in grado di inabissarsi fino a cento metri di profondità e di trasmettere in diretta su un monitor a terra le immagini dei fondali ispezionati. Individuati i materiali, i volontari della divisione sub di Marevivo si immergono per prelevarli e poi smaltirli: “Nel 2007 abbiamo raccolto rifiuti di ogni genere: pneumatici, vetro, sanitari e persino motorini e cassonetti” ha commentato Rosalba Giugni, presidente di Marevivo. “Il mediterraneo, e in particolare i nostri porti, troppo spesso sono trattati come discariche da chi li utilizza per turismo o lavoro; noi proseguiamo con questo impegno di ‘Niente leghe sotto i mari’ per promuovere i temi del rispetto dell’ambiente e del riciclo”.
Nato il 26 dicembre, Giancarlo Pedote festeggerà anche il suo compleanno in una cellula di vita interna che è grande poco più di 2 metri quadrati, senza riscaldamento, senza bagno e con solo un fornellino da campeggio per cucinare. Ma comunque AUGURI!!!
Ai ritmi attuali, sembra certo che il leader (chiunque sarà) batterà il record di Armel Le Cléac'h del 2016 per il passaggio di Capo Horn, fissato a 47 giorni e 34'. La foto "innevata" è stata scattata da Boris Herrmann a bordo di Malizia-Seaexplorer
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Difficile però battere il record di di 1 giorno, 9 ore e 15 minuti detenuto da Comanche, perché il meteo promette di calmarsi. In testa lottano per la Line Honours Comanche e LawConnect