Se una barca potesse incapsulare completamente il fascino e lo spirito leggendario di Saint-Tropez, dovrebbe essere Manitou. Può essere difficile questo cutter yawl ad armo Marconi di 62 piedi dagli altri 113 magnifici yacht della classe Tradition allineati lungo i moli di Saint-Tropez per Les Voiles. Come tanti altri, sfoggia uno scafo bianco, ponte in teak, splendidi ottoni e alberi perfettamente verniciati. Ciò che lo distingue dai suoi concorrenti nella flotta del Rolex Trophy e richiama l’attenzione del pubblico è la sua relazione con il 35° presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy.
Sebbene il suo celebre ex-proprietario non l’avesse mai usata in regata, Manitou oggi era allineata sulla linea di partenza per la terza gara di Les Voiles per il Rolex Trophy. Il percorso di 14 miglia nautiche ha condotto gli yacht della classe Tradition verso nord-est dalla baia di Saint-Tropez, poi su una tappa verso sud e infine in direzione ovest per ritornare a casa. La gara è stata caratterizzata per lo più da vento variabile da est di 5-15 nodi, che verso la fine della regata ha fatto un improvviso salto di 180 gradi.
"Fu il mio amico Philip Jordan a venire fuori con l'idea di comprare la barca a vela del presidente Kennedy," spiega Claes Nilsson Goran (uno dei co-proprietari insieme con Jordan, Pat Tierney e Melinda Kilkenny). "Ci è voluto quasi un anno per finalizzare il tutto e l'anno scorso dopo alcuni lavori di ristrutturazione abbiamo iniziato a regatare. Abbiamo avuto un buon successo quest'anno con una vittoria alla Spanish Cup, ma qui staremo a vedere!"
Non è chiaro quale elemento del suo passato abbia inizialmente portato Nilsson e i suoi amici all'idea di acquistare Manitou – il suo illustre passato o il suo famoso progettista: "E’ un progetto di Sparkman & Stephens, il che significa che la barca ci piaceva ed era quella che stavamo cercando. Sparkman & Stephens hanno progettato delle grandi barche, ed è risaputo che tutte, dalla più piccola alla più grande, sono pezzi magnifici. S&S sono molto speciali. Ma, pur essendo svedese, mi piace la storia di Kennedy. Me lo ricordo come il primo presidente moderno con una visione per il futuro. E’ sicuramente un ingrediente importante per questa barca."
Nilsson è molto pacato, ma apprezza ed è chiaramente consapevole di questo importante pezzo di storia nautica che ha a sua disposizione: "Quando regatiamo, siamo semplicemente una delle tante altre barche, ma all'interno di questa classe è bello avere uno yacht elegante con una storia. Ci dà una sensazione speciale quando parliamo della barca, della sua storia, e di come dovremmo presentarla."
Manitou è da lungo considerato uno yacht prezioso. Nel 1936, l’americano James Lowe commissionò Olin Stephens per la progettazione di una barca che potesse vincere la Chicago-Mackinac Race di 289 miglia nautiche. Varata nel 1937, Manitou soddisfò appieno le ambizioni del suo proprietario battendo il record di regata e vincendo anche in tempo compensato nel 1938. Nilsson e i suoi colleghi proprietari possono assumersi con orgoglio il merito di aver restaurato il pedigree da regata di un magnifico yacht.
Alcune delle fotografie in mare più memorabili di JFK furono fatte a bordo di Manitou, e lo yacht era noto come la ‘Casa Bianca galleggiante’. Il fatto che l’armatore greco Aristotle Onassis avesse cercato di comprarla durante il corteggiamento di Jackie Kennedy, l'ex-First Lady degli Stati Uniti, non fa che aumentare il lustro della storia di Manitou. Viste le sue credenziali, sicuramente Manitou si merita in un posto all'interno dell’esclusiva cerchia leggendaria di Les Voiles de Saint-Tropez.
Il nome Manitou, che significa 'spirito' nel linguaggio dei nativi americani, deriva apparentemente dal Manitou Passage del lago Michigan. Un nome consono a una barca che suscita grande interesse ovunque vada nel Mediterraneo, e che porta con sé il ricordo di una delle persone più importanti al mondo. Per Nilsson, tuttavia, tutti gli yacht classici di Les Voiles hanno un significato particolare, e la regata si accende con la loro presenza: "Les Voiles è speciale per via di tutte le barche che ci sono qui. Credo che tutti amino questa città e questa regata. E’ un ottimo posto per concludere l'anno.”
Domani si disputerà la quarta e ultima regata del Rolex Trophy assegnato allo yacht meglio classificato di lunghezza superiore a 16 metri in coperta nella divisione Tradition a Les Voiles de Saint-Tropez.
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