Gildas Morvan ha vinto la seconda tappa della 39ma Solitaire du Figaro. Lo skipper di Cercle Vert ha passato la linea del traguardo posta davanti alla grande rada di Cherbourg alle 18h 26’ 10” di ieri dopo 3 giorni e 4 ore circa di navigazione alla media di 7,6 nodi. Gildas ha vinto così la 4^ tappa della sua carriera, festeggiando degnamente i 40 anni compiuti proprio la notte della partenza, venerdì scorso a Vigo. Oggi spegnerà quattro candeline, non si sa se per festeggiare maggiormente il compleanno o per questa quarta vittoria giunta dopo una lunga militanza nel Figaro. La sua prima partecipazione, infatti, risale al 1993. Intervistato a La Rochelle sul suo stato di veterano e sulla virtù dell’esperienza, Gildas, che è soprannominato affettuosamente il “gigante verde” per la sua altezza (197cm) ha risposto che “la differenza la si avverte nel modo in cui si gestisce la corsa, da come parti, dal tuo posizionamento rispetto alla flotta, da come scegli di essere aggressivo o no. Ci sono dei momenti chiave nel corso di una regata, e l’esperienza ti aiuta a saperli cogliere”. In questa seconda regata il momento chiave per Gildas, quello che gli ha poi aperto le porte per la vittoria di tappa, è stata la strategia lungo le coste spagnole, che gli ha permesso di uscire in testa da capo Finisterre, dopo una parte del percorso che era sicuramente la più difficile di queste 575 miglia tutte sotto spi. Dal 1 agosto alle 4 di mattina ha preso la testa della corsa e non l’ha più mollata conservando sempre una dozzina di miglia di vantaggio dagli inseguitori. di navigazione alla media di 7,6 nodi. Gildas ha vinto così la 4^ tappa della sua carriera, festeggiando degnamente i 40 anni compiuti proprio la notte della partenza, venerdì scorso a Vigo. Oggi spegnerà quattro candeline, non si sa se per festeggiare maggiormente il compleanno o per questa quarta vittoria giunta dopo una lunga militanza nel Figaro. La sua prima partecipazione, infatti, risale al 1993. Intervistato a La Rochelle sul suo stato di veterano e sulla virtù dell’esperienza, Gildas, che è soprannominato affettuosamente il “gigante verde” per la sua altezza (197cm) ha risposto che “la differenza la si avverte nel modo in cui si gestisce la corsa, da come parti, dal tuo posizionamento rispetto alla flotta, da come scegli di essere aggressivo o no. Ci sono dei momenti chiave nel corso di una regata, e l’esperienza ti aiuta a saperli cogliere”. In questa seconda regata il momento chiave per Gildas, quello che gli ha poi aperto le porte per la vittoria di tappa, è stata la strategia lungo le coste spagnole, che gli ha permesso di uscire in testa da capo Finisterre, dopo una parte del percorso che era sicuramente la più difficile di queste 575 miglia tutte sotto spi. Dal 1 agosto alle 4 di mattina ha preso la testa della corsa e non l’ha più mollata conservando sempre una dozzina di miglia di vantaggio dagli inseguitori.
Domenica 15 dicembre alle 21:45 UTC, Medallia, la barca della britannica Pip Hare, ha disalberato a 800 miglia nautiche a sud dell'Australia
Pochi avrebbero immaginato che questa edizione del Vendée Globe si sarebbe trasformata in una battaglia a tre, e ancora meno avrebbero previsto che Seb Simon, con una barca priva di foil di dritta, avrebbe tenuto testa al duo dei favoriti
Con una sartia rotta e in un netto ritardo dal leader (deve ancora passare Capo Buona Speranza) il velista ungherese ha deciso di finirla qui e si sta dirigendo verso Cap Town
Arriva il primo successo per Cosixty 8, la barca di Salvatore Casolaro del CN Torre Annunziata, nella quarta prova del Campionato Invernale di Napoli organizzata dal Club Nautico della Vela, valida per l’assegnazione del trofeo Gaetano Martinelli
Il Ministero della Salute impedisce il rilascio dell’attestato sanitario necessario per essere ammessi ai corsi di formazione. A rischio 3.000 potenziali nuove figure professionali per la nautica da diporto
La Classe Italiana Open Skiff, in collaborazione con Tahe Ourdoors, presenta per il 2025 il progetto per l’apertura di 5 nuovi Centri Open Skiff
La LNI sez. Viareggio chiude positivamente il 2024 pensando ai prossimi appuntamenti con in programma non solo regate in mare ma impegno nel sociale, grande a attenzione ai giovani e alla disabilità e gli imperdibili Open Day
Umiltà, concentrazione e focus sugli obiettivi gli ingredienti per mantenere alta l’attenzione agonistica verso Cape Leeuwin
Per Christian Dumard, da Dalin a Mettreaux sono con tutti nello stesso sistema depressionario. Charlie Dalin:"Sempre stato in modalità regata e mai passato in modalità sopravvivenza" - Foto scattata a bordo da Paul Meilhat (Biotherm)
Un parterre di tutto rispetto con equipaggi provenienti da tutto il mondo ha animato questa seconda serie dell’invernale Dragone